Ho sempre sostenuto che la più grande virtù dell’Uomo di
Destra è, al tempo stesso, il maggior difetto: l’Individualismo.
Oggi vediamo come, in una situazione che richiederebbe di
concentrare le proprie forze contro il nemico di sempre, la sinistra,
l’Individualismo degli Uomini e Donne di Destra si manifesta con una polemica
pubblica molto aggressiva ma gli uni contro gli altri.
Per sgombrare il terreno da ogni equivoco io sono d’accordo
con la Santanchè che vuole l’azzeramento del Pdl per costruire una nuova
formazione che prenda le dovute distanze dagli eurocrati e da Monti, mentre non
condivido affatto l’Alfano che tira fuori le palle solo per polemizzare con la
Santanchè e fare lo schizzinoso verso Marine Le Pen, l’estrema Destra, gli
antieuropeisti e gli antimontiani.
Sono d’accordo con le tesi della Santanchè ma non apprezzo
per nulla le sue dichiarazioni pubbliche, perché un conto sono i miei post
letti da quattrocento persone e che muoiono lì (i post, non i lettori, naturalmente ...), mentre ben altro impatto hanno le dichiarazioni di un politico
nazionale, che è stato anche candidato Premier, riprese da quotidiani e da
televisioni e raggiungono milioni di elettori.
Non vedrei nulla di male se all’interno del partito si
organizzassero assemblee, incontri, anche scontri come avveniva nel vecchio
Msi, per arrivare ad una organizzazione più efficiente.
Non vedrei nulla di male se tale dibattito si concludesse con
una separazione, visto che ormai pare che la legge elettorale premierà la
coalizione e non il partito, tra una “Destra Radicale” e un “Centro Moderato”
che necessariamente fossero alleati in una coalizione di Centro Destra
sicuramente più coesa della sinistra.
Ma tutto questo dibattito, il percorso che portasse a tale
separazione dovrebbe essere mantenuto all’interno del partito, all’esterno le
Santanchè, le Di Girolamo, i Galan, i Cicchitto, i Gasparri, gli Alfano,
dovrebbero solo e soltanto essere propositivi evidenziando il baratro che ci
divide dalla sinistra, da chiunque sia guidata.
Perché il nemico di sempre, nel 1946 come nel 1948, nel 1960
come nel 1968, nel 1976 come nel 1994 fino ad oggi, è solo e soltanto la sinistra che, oggi, si appoggia anche alle consorterie
finanziarie europeiste che rappresentano la cancellazione delle nostre Radici
Nazionali, dalla Sovranità Nazionale, dell’Indipendenza, della volontà
popolare, della Libertà di Opinione.
Mi piacerebbe che la grinta che la Santanchè mostra (non da
oggi) e le due palline inaspettatamente emerse dal buon Alfano fossero
indirizzate contro la sinistra, non contro i propri alleati e necessari
compagni di viaggio.
E anche le menti culturali raffinate come Veneziani, evitino
di scrivere “Cucù” come quello di sabato 20 ottobre, in cui la propria essenza
meridionalista acceca la abituale lucidità, soprattutto quando scrive che è
meglio la sinistra della Secessione e che è sua consolazione sapere che in
Lombardia è più probabile una vittoria della sinistra alla conferma di una
giunta Lega-PdL.
No, nulla è peggio della sinistra e prima i nostri
rappresentanti agiranno chiarendosi in privato sull’organizzazione del partito
e/o della coalizione, ma occupando gli spazi offerti dall’informazione pubblica
e privata, televisiva e cartacea per mettere in risalto le aberranti proposte
della sinistra (tasse, “matrimonio” omosessuale, patrimoniale, manipolazione
genetica, cittadinanza e voto per gli immigrati, più europa …), meglio riusciremo ad impedirle di portare a compimento il disfacimento della Nazione Italia .
La sinistra è il nemico che ci impone unità, compromessi e la
riservatezza per ogni nostro dissidio interno.Entra ne
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