La battuta è ad effetto poi, a leggere l’articolo, si impara
che tutti smentiscono la scissione e che Berlusconi starebbe solo preparando il
nuovo contenitore del Centro Destra.
A confondere ancora di più le acque è il Cucù di Marcello
Veneziani che, apprezzando il coraggio delle donne di Destra (Beccalossi,
Frassineti, Santanchè, Meloni e la giovane siciliana di cui non ricordo il
nome) invita gli “ex” An a rompere gli
indugi e, ferma restando l’alleanza di coalizione con gli “ex” Forza Italia,
riunirsi a Storace per ricostituire il disciolto Movimento Sociale Italiano
(non scrive proprio così, ma il senso, per me, è quello).
L’idea di Veneziani è, anche per me, sentimentalmente
accattivante ( aggiungendoci anche Forza Nuova e tutti i movimenti della Destra
Radicale !), ma si scontra con la realtà – e la politica è l’arte del possibile
! – che non può prescindere dalla legge elettorale.
Sicuramente un Centro Destra a più contenitori identitari
riuscirebbe a convogliare meglio quella maggioranza di Italiani che vanificano
il loro essere maggioranza con un eccesso di individualismo, di libertà di
pensiero, di frammentazione, di pretese nei confronti della politica e dei
propri politici (a sinistra sono di bocca molto, ma molto, ma molto “più buona”
visto che i candidati leaders dalle loro parti si chiamano Bersani, Renzi,
Vendola, Spini …).
Ma questo disegno potrebbe funzionare in caso di
mantenimento dell’attuale legge elettorale, quando, alla fine, tutti i partiti
corrono per se stessi portando però l’intera loro dote elettorale ad un unico
candidato premier e ad una unica coalizione alla quale attribuire il premio di
maggioranza.
Se la prossima legge elettorale sarà imperniata sul premio
di maggioranza al partito, allora dividersi vorrebbe dire consegnare ai
comunisti il primato quasi senza combattere.
E allora ?
Allora non mettiamo fretta al timoniere, non tiriamogli la
giacchetta, non poniamo ultimatum, teniamo i nervi saldi e aspettiamo lo
sviluppo delle trattative sulla legge elettorale.
Nel contempo non si rinunci a rinnovare il Pdl, a cominciare
dal nome che dovrebbe comprendere nella sua ragione sociale i termini “Nazione”
e “Federalismo”, utili anche se il nome del partito dovesse trasformarsi in
nome della Coalizione.
Il Centro Destra ha idee, programmi, progetti e uomini di
gran lunga migliori della sinistra.
Non facciamo che questa superiorità venga dispersa da un
eccesso di individualismo e di identitarismo fine a se stesso.
Ricordiamoci che assieme possiamo, tutti, ottenere una parte
dei quel che desideriamo.
Divisi non otterremmo neppure quel poco che si è ottenuto
con i governi Berlusconi.
E il ripristino dell’Imu e della persecuzione fiscale con
Monti sono lì a ricordarcelo ogni giorno.
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