I commenti al G7 di Taormina hanno una unica impronta: il dileggio verso Trump unito alla manipolazione di quanto accaduto.
I servi di regime ci raccontano che il vertice è stato un sei contro uno.
Falso.
I servi di regime, nel tessere un marchettone enorme a Bergoglio, lo esaltano come vincitore nel confronto con Trump.
Falso (e sarebbe sufficiente la fotografia di "gruppo" che ripropongo con le rispettive espressioni per dimostrarlo).
A Taormina hanno concluso con un accordo pieno contro il terrorismo che è il cavallo di battaglia della May e di Trump, alleati.
Ma è stata creata anche un'oggettiva connessione tra immigrazione e terrorismo quando si è chiaramente posto l'accento sulla sicurezza rispetto all'accoglienza (vero, Bergoglio, "vincitore" ?), che ha visto ancora una volta alleati Trump e la May che rappresenta una nazione uscita dal soviet europeo anche per difendere i propri confini dalle invasioni migratorie.
Sul commercio Trump ha sì inserito la frase contro il protezionismo, ma dopo la dichiarazione contro le pratiche commerciali scorrette che includono anche la produzione e la vendita sotto costo, anche perchè derivanti da lavoratori privi di garanzie e con retribuzioni più basse.
Ancora una volta un principio caro a Trump ma anche alla May contro le regole e le direttive europee e contro le lavorazioni made in China.
Infine il clima, sul quale la miglior cartina di tornasole è il cipiglio della Merkel, alla quale Trump ha risposto senza alcuna sudditanza, quella sudditanza che hanno in europa.
Deludenti, praticamente senza traccia, le presenze di Trudeau e Micron, che si sono limitati a fare passerella, dimostrando tutta l'inconcludenza e vacuità di chi è solo piacione e di Gentiloni, il cui momento di gloria deriva unicamente dal fatto che la riunione si è svolta in Italia,
L'arrivo di Trump e la Brexit forse segnano la fine del globalismo come lo abbiamo conosciuto fino ad ora e, chissà, il ritorno agli accordi bilaterali che sono gli unici che concretamente possono farci progredire.
Un ritorno quindi al nazionalismo che porti al coinvolgimento della Russia in piena sintonia con gli Stati Uniti di Trump, appena questi avranno superato le baggianate del cosiddetto Russiagate che è solo uno strumento artificialmente montato dalla congrega per riportare alla Casa Bianca un proprio burattino, non potendo controllare Trump.
In buona sostanza a Taormina Trump e la May hanno rappresentato le reali esigenze dei Popoli e delle Nazioni non solo europee, ma del mondo: sicurezza, lotta (vera) al terrorismo, controllo delle frontiere contro la bomba immigratoria, accantonamento delle paturnie ecoambientaliste, libertà di commercio a parità di condizioni.
Quella è la strada giusta per riportare le nostre Nazioni e i nostri Popoli a riprendere il cammino verso il Progresso e il Benessere.
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2 commenti:
E' tutto ancora troppo in fieri e in movimento. Non voglio farmi delle illusioni troppo ottimistiche. Abbiamo già visto come e élites siano in grado di infiltrare i governi e i partiti che avevano un buon programma elettorale.
Ne sono consapevole e, soprattutto, stanno cercando in ogni modo di rimuoverlo con le balle del Russiagate. Ma la scomposta reazione della Merkel è musica per le mie orecchie, perchè vuol dire che a Taormina Trump le ha mollato un bel paio di sonori ceffoni (purtroppo solo metaforici).
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