Gentiloni, come già fece davanti al referendum della cgil, si è ritirato dalla battaglia sullo ius soli.
Ma la vicenda dei voucher, reintrodotti appena passato il periodo referendario, ci dice che non possiamo fidarci.
Un colpo di mano è sempre dietro l'angolo, soprattutto quando hanno la scusa dell'intervento umanitario e i preti di Bergoglio pronti a dare l'assoluzione per qualsiasi nefandezza sia commessa nel nome dell'accoglienza, tanto che uno di loro apostrofa come "prepotenti" gli Italiani contrari allo ius soli.
E come allora dovrebero essere definiti quelli che, con la forza delle armi (perché senza la presenza di Carabinieri e Polizia non ci riuscirebbero) impongono la presenza e il mantenimento dei clandestini alle comunità locali di Italiani che non vog)iono quegli stranieri ?
La guerra (contro l'invasione e lo ius soli) continua ed è vietatissimo abbassare la guardia.
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1 commento:
Giustissimo. E Salvini non deve cantare vittoria se Gentiloni rimanda. Non è una "conquista della Lega", il rinvio. Una condanna a morte si può anche rinviare a tempi migliori per loro. Ma sempre quella resta. E Gentiloni con tutti gli sbarchi in corso ha capito perfettamente che lo ius soli sarebbe stata nitroglicerina in una legnaia.
Non dobbiamo affatto accontentarci, ma picchiare ancora più duro sul tema.
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