Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

07 marzo 2013

I sondaggisti dalla faccia di bronzo

Dopo il flop delle loro previsioni (pagate care dal povero, piccolo Lenin di Bettola che gira a vuoto come una trottola, incartato dai suoi stessi discorsi) e ancor più il fallimento degli "instant poll" che prima hanno illuso e poi deluso la sinistra, pensavo che i sondaggisti restassero per qualche tempo in penitenziale silenzio.
Invece da due giorni vedo un proliferare di numeri, tutti banalmente orientati a saltare sul carro del presunto vincitore.
Grillo prossima vittima delle illusioni dei "maghi" del sondaggio, ricercati finchè dalle urne si scopre che non ne hanno azzeccata una.


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Meno male che Silvio c'è ...

Silvio Berlusconi non è l'editore de Il Giornale (lo è il fratello Paolo).
Silvio Berlusconi non è il direttore responsabile o editoriale del Giornale (lo sono Sallusti e Feltri).
Silvio Berlusconi non è l'autore degli articoli incriminati.
Silvio Berlusconi non è il magistrato che non ha messo sotto chiave le registrazioni.
Silvio Berlusconi non è un protagonista della telefonata sulla scalata alla Bnl (lo sono Fassino e Consorte).
Però Silvio Berlusconi è stato condannato ad un anno perchè Il Giornale ha pubblicato la registrazione delle intercettazioni delle telefonate tra Fassino e Consorte nella quale il primo esultava "abbiamo una banca !".
Non mi ricordo di giornalisti, direttori, editori condannati per aver pubblicato le registrazioni delle intercettazioni su questioni in cui veniva coinvolto Berlusconi.
Silvio Berlusconi è colpevole di esistere.
Meno male che Silvio c'è ...


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Gli otto punti di Bersani

Uno che conduce alla deriva dell'Italia (il nr. 7 intitolato "Prime norme sui diritti").
Uno ad personam per eliminare Berlusconi (il nr. 5 "Legge sui conflitti di interesse, sull’incandidabilità, l’ineleggibilità e sui doppi incarichi")
Tutti gli altri per aumentare la spesa e accentuare la burocratizzazione e il controllo invasivo dello stato sulla nostra vita.
Chi lo vota, Bersani è.


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06 marzo 2013

Il Giornale condannato

Il Giornale è stato condannato al risarcimento di centomila euro per aver scritto (nel 1999) che c'è accanimento giudiziario contro Berlusconi.
I querelanti sono magistrati.
La condanna è stata pronunciata da magistrati.


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Grillo come Berlusconi

Berlusconi si è spesso lamentato dei suoi parlamentari che prendevano il volo cambiando casacca.
Il caso più eclatante, che lo ha infine costretto a lasciare Palazzo Chigi, quello di Fini e dei suoi, un blocco di una quarantina di parlamentari che hanno cambiato "premier".
(E il vero scandalo è quello, non un paio di parlamentari che individualmente transitano da sinistra a Destra !).
Ora Grillo critica l'art. 67 della costituzione che rende i parlamentari liberi da ogni vincolo di mandato, cioè liberi di fare il contrario di quello per cui hanno chiesto e ottenuto il consenso del Popolo.
Berlusconi e Grillo hanno ragione.
Gli eletti che cambiano casacca devono decadere immediatamente e automaticamente per il solo fatto di cambiare schieramento.
Scommettiamo che finirebbe lo scandalo dei parlamentari che iniziano sotto una bandiera e finiscono sotto altri colori ?


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05 marzo 2013

Arriverà prima il nuovo Papa o il nuovo Premier ?

La chiesa è considerata la massima espressione della liturgia, della lentezza, della pedissequa osservanza di riti e comportamenti sempre uguali.
Le elezioni politiche si sono svolte il 24 e 25 febbraio.
Benedetto XVI ha abdicato il 28 febbraio, tre giorni dopo.
Eppure qualcosa mi dice che la chiesa cattolica rischia di arrivare "prima" della repubblica italiana "nata dalla resistenza antifascista".
E dobbiamo dire "grazie" a quei parrucconi che continuano ad esaltare la costituzione del 1948.


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Un partito comunista a cinque stelle

Ieri sera nei vari telegiornali hanno mandato in onda il "casting" degli eletti grillini.
Ancora una volta, come già accadde anni fa quando fu eletto in parlamento tal Francesco Caruso, mi è tornato in mente il leader anni settanta dei "disoccupati organizzati" di Napoli: Mimmo Pinto .
L'impressione che ho avuto è stata fortemente di un gruppo di dilettanti che hanno trovato una casa per i prossimi cinque anni (ma saranno meno ...) sbarcando il lunario con uno stipendio che, benchè decurtato dalle fisime pauperiste del loro leader miliardario, rappresenta comunque un "signor" stipendio.
Basta sentirli parlare, per capire che da loro non potrà mai venire nulla di buono nè di bene per la nostra Patria.
Non solo Mimmo Pinto, però, anche i comunisti del vecchio p.c.i., quando la gran parte degli eletti erano funzionari o dipendenti di coop rosse, cui veniva concesso un passaggio in parlamento per poterli poi mettere a carico dello stato, con una pensione da parlamentare, facendoli comunque lavorare per il "partito".
Da tutto questo emerge solo che il movimento di Grillo è solo un partito comunista a cinque stelle.
Nulla di nuovo sotto il sole ma, soprattutto, nulla di buono.


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04 marzo 2013

Berlusconi unico Statista

Nel dopo elezioni Grillo si è contraddistinto per la fuga dalle responsabilità.
Monti è scomparso (chi l'ha più visto e sentito ?).
Bersani è andato in confusione totale (prima lo era solo parzialmente).
E' proprio in queste circostanze che emerge la statura di Berlusconi e si capisce perchè, ogni volta che c'è stato un governo di sinistra, Berlusconi abbia poi vinto a mani basse, mentre dopo i governi Berlusconi, la sinistra abbia ottenuto solo un pugno di voti in più.


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03 marzo 2013

Senza una maggioranza omogenea

Carlo Azeglio Ciampi è il responsabile dell’attuale stallo, dei danni che ne derivano, della mancanza di una maggioranza parlamentare chiara e coesa.
O, precisamente, il predecessore di Napolitano è responsabile di una legge elettorale che vediamo funziona benissimo alla camera, ma non altrettanto al senato.
Ciampi ha infatti imposto che, in cambio della sua firma per la promulgazione della legge, al senato il premio di maggioranza fosse frazionato per regioni e non conteggiato a livello nazionale.
Alcuni “puristi” dell’assemblearismo e delle chiacchiere che loro chiamano “democrazia”, storceranno il naso sul fatto che una coalizione, come quella di sinistra, che non ha raggiunto il 30% dei voti validamente espressi e, per di più, ha sopravanzato la coalizione concorrente di soli 120mila voti, possa governare.
Ma la scelta è tra l’ingovernabilità della rappresentanza proporzionale e il governo della minoranza più forte.
Certo, se questa minoranza si propone azioni devastanti, completamente ostili all’altra grande minoranza (leggi di privilegio per gli omosessuali, esproprio degli immobili, taglieggiamento dei redditi, razzie sui risparmi, accoglienza con tanto di regalia di cittadinanza e voto per stranieri che nulla hanno a che spartire con la nostra terra e con la nazionalità Italiana, cessione di larghe fette di Sovranità ad enti internazionali senza il consenso dei cittadini, introduzioni di leggi punitive della libertà di opinione e di manifestarla) allora molto, ma molto meglio nessun governo e quello di Ciampi diverrebbe un merito e non più una colpa.
Ma in una Nazione veramente tale, dove le parti, pur differenziandosi su aspetti progettuali, avessero a base gli stessi Valori e Principi fondanti della comunità, la governabilità diventa un bene.
Ma tutta questa è pura e semplice teoria, la politica è l’arte del possibile e cosa c’è di possibile in Italia oggi ?
L’unica possibilità è un governo ancora una volta extraparlamentare, una sorta di “governo del re”, presieduto da un soggetto che sarebbe potuto essere, questa volta legittimamente, un Monti (ma oggi non più Monti Mario che si è bruciato schierandosi) che si presentasse in parlamento per ottenere la fiducia su pochi punti per “mandare avanti” lo stato, senza intaccare le scelte di fondo e restituire a giugno la parola agli elettori.
Quali provvedimenti ?
Il primo e principale per restituire dignità allo stato è, se non abolire e restituire compito prettamente politico, sospendere il pagamento dell’imu di giugno, lasciando al governo che verrà, eletto dal Popolo, deciderne la sorte definitiva.
Il secondo è riformulare la legge elettorale per garantire la governabilità.
Escludendo il ritorno al proporzionale le strade sono soltanto due:
  • un maggioritario uninominale secco senza alcun “recupero” proporzionale e senza la pagliacciata del doppio turno che favorirebbe il mercimonio dei voti;
  • un maggioritario, come l’attuale, dove vince la coalizione che prendesse più voti, consentendo anche al senato il premio in base ai voti nazionali e non regionali.
Naturalmente dovrebbe e potrebbe essere anche introdotta la decadenza automatica per chi, come Fini e i suoi o a seguito dello “scouting” di Bersani sui senatori grillini , cambiasse casacca dopo essere stato eletto per una coalizione o lista.
Il resto, solo ordinaria amministrazione, perché un “governo del re” non ha alcun titolo per interferire nei rapporti politici o per imporre tasse o organizzare riforme.
Per un governo del genere credo che Berlusconi, Bersani e Grillo potrebbero benissimo votare la fiducia in parallelo, sbloccare lo stallo e affrontarsi in una ordalia elettorale tra aprile e giugno.



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01 marzo 2013

Il solito film: Berlusconi indagato

Tanto per cambiare alcuni magistrati indagano Berlusconi a Reggio Emilia e a Napoli.
Dov'è la novità ?
La novità è che l'indagine è avviata quando il Cavaliere dimostra di avere un seguito elettorale nonostante l'ostilità di:
magistratura
poteri forti interni e internazionali
consorterie finanziarie raccolte attorno all'unione sovietica europea a dominio germanico
interferenze del kapò di Strasburgo, suoi conterranei germanici e di tutta l'internazionale socialcomunista
la parte peggiore delle gerarchie cattoliche
la stampa nazionale e internazionale
la trimurti sindacale
l'America ormai in ginocchio dell' "abbronzato".
Contro una simile coalizione che avrebbe preferito un governo comunista a lui, un cospicuo numero di elettori, nove milioni, gli ha nuovamente dato fiducia.
Allora le nuove indagini che lo coinvolgono assumono la prospettiva di una reazione meschina e inattendibile di chi ha visto la loro parte soccombere senza appello, avendo il Cavaliere ottenuto un consenso superiore di almeno quindici volte i magistrati che, candidatisi con Ingroia, Di Pietro e De Magistris (naturalmente imbarcando le scorie più estreme della sinistra) hanno ottenuto appena il 2% contro quasi il 30% del Centro Destra a guida Berlusconi.
E questa è la sentenza che più conta, perchè è la sentenza emessa dal Popolo cui appartiene la Sovranità.



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