Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

Web blacknights1.blogspot.com
penadimorte.blogspot.com svulazen.blogspot.com
Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

05 ottobre 2013

L'Italia non ha posto per gli immigrati

In questi giorni in cui, sfruttando squallidamente una tragedia del mare, la sinistra e gli immigrazionisti in genere sferrano un attacco propagandistico per far crollare ogni resistenza all'invasione degli immigrati, è bene ricordare e rilanciare con tutte le nostre (scarse) possibilità mediatiche alcuni principi.
IN ITALIA NON C'E' POSTO PER GLI IMMIGRATI.
L'Italia è una nazione ad alta densità di popolazione, in crisi economica, con una disoccupazione al 13% e al 41% tra i giovani, senza materie prime, con un alto costo del lavoro e tasse a livelli infami.
Non c'è posto per nuovi arrivi.
Se arrivano altri milioni di affamati l'unico sbocco è una violenza sociale per arrivare alla scelta: o noi o loro.
Perchè dove ci saranno loro, non potrà più esserci posto per noi.
La sinistra e gli immigrazionisti vogliono snaturare l'Italia, imbastardendone etnie e costumi, per renderla una serva ancor più docile ai voleri dei poteri finanziari internazionali.
NOI NON ABBIAMO RESPONSABILITA' VERSO GLI IMMIGRATI.
Se centinaia, migliaia di persone intraprendono, senza essere invitate, un viaggio per diventare clandestini in Italia, noi non abbiamo alcuna responsabilità.
La "vergogna" di cui qualcuno si è riempito la bocca, è tutta di chi, per disegni personalistici, illude ed istiga quei poveracci a venire in una terra che non appartiene loro ed i cui legittimi proprietari non li vogliono.
Anche i sopravvissuti al disastro di Lampedusa sono clandestini, cioè entrati illegalmente in Italia e dovranno essere espulsi appena curati.
NON DOBBIAMO AVERE PAURA DI CONTRASTARE LA PROPAGANDA IMMIGRAZIONISTA.
Anche se la stampa, le istituzioni per bocca dei loro rappresentanti pro tempore, la televisione ci stano martellando da giorni con la giornata di lutto nazionale, la processione a Lampedusa, le dichiarazioni  e le storie strappalacrime, dobbiamo ricordarci di quello che possiamo fare.
Dobbiamo pensare a cosa faremmo se fosse una questione di famiglia.
Toglieremmo forse il pane di bocca ai nostri figli per dar da mangiare ad un estraneo ?
Faremmo dormire i nostri figli sul divano per far dormire nel loro letto un estraneo ?
Allora perchè dovremmo accettare di dividere quel che non abbiamo con nuovi arrivati, estranei alla nostra Storia, Cultura, Religione, Civiltà ?
Perchè dovremmo dare un salario minimo garantito a degli immigrati ?
Perchè dovremmo dare loro le case popolari costruite con i risparmi degli Italiani ?
Perchè dovremmo considerarli alla pari nelle graduatorie per un lavoro ?
Torniamo al punto di partenza.
L'ITALIA NON HA LE RISORSE PER NUOVI IMMIGRATI (e neanche per quelli già presenti).
Chi spinge per il contrario, per allargare addirittura i termini della Bossi Fini invece di renderla più filtrante, è contro l'Italia e contro gli Italiani, contro l'Interesse Nazionale.
Prima di tutto l'Italia e gli Italiani non deve essere un'espressione utile solo a ricattare per ottenere i voti parlamentari ed evitare crisi di governo, deve essere un principio applicato in ogni momento della vita nazionale.
Anche verso gli immigrati, a maggior ragione se clandestini, anche dopo le tragedie come quelle di Lampedusa che, per quanto possano commuovere e intristire,  non giustificano e non rendono legittimo l'ingresso illegale in Italia, soprattutto perchè noi Italiani non siamo minimamente responsabili di quelle scelte che portano a simili disgrazie.

Entra ne

4 commenti:

Josh ha detto...

un'altra sòla europea

http://www.ilgiornale.it/news/interni/frontex-polizia-confine-pagata-fare-colabrodoincassano-955882.html

pietro ha detto...

Senza alcun dubbio il problema vero è "selezionare" l'immigrazione, ma non bisogna fare gli ipocriti, il primo motore che porta gli immigrati in Italia è il fatto che nel 90% dei casi qui trovano ancora lavori pesanti, malsani e malpagati che pochi italiani sono disposti a fare.
Infatti i paesi che combattono seriamente l'immigrazione clandestina sanno anche attirare gli immigrati che gli servono.
Forse non sapete quanti settori dell'economia ormai dipendono quasi esclusivamente dalla manodopera immigrata.
Non è una difesa dell'immigrazione, è solo un dato di fatto, ci dovevano pensare prima i milioni di figli di papà che rompono le palle perchè lavorano in un call center per pochi spiccioli, mentre nell'agricoltura, nell' edilizia e nella lavorazione della gomma e della plastica fino a 4 ani fa se prendevi in prova un operaio italiano questo ti mandava a cagare dopo una settimana di lavoro perchè c'era da faticare e sporcarsi le mani.
E parlo per esperienza personale.
Adesso dove lavoro la metà dei dipendenti è immigrata e arrivano disperati italiani a cercare un lavoro, ma ancora adesso dopo un mese scappano perchè il lavoro è pesante.
è bello parlare di identità nazionale, ma bisogna ricordarsi che non esistono pasto gratis, non c'è lavoro pultio in ufficio per tutti.

Nessie ha detto...

Credo che queste tragedie di cui ovviamente non siamo resposabili (purtroppo mi aspetto qualche fascicolo aperto dalla solita zelante magistratura)servano all'uopo alla solita criminale Ue per opprimerci ancora con qualcuna delle sue trovate vessatorie. Basta sentire quella megera della Cecilia Malmstrom in queste ore.

Ottimo post che sottoscrivo fin nelle virgole.

Massimo ha detto...

Pietro. La selezione deve essere ripristinata anche al nostro interno. Non siamo tutti uguali. Non possiamo tutti avere un diploma o una laurea magari ottenuta a spintoni e a 35 anni. La scuola sinistrata (in tutti i sensi) ha cessato anche la funzione di indirizzare chi non ha le capacità per avanzare negli studi verso quei lavori, con pari dignità con tutti gli altri, ugualmente utili per la Nazione. Non è che manchino le braccia da dover andare a pescarle altrove, manca la umiltà di riconoscere che non siamo tutti uguali e che l'istruzione di massa è una corbelleria, perchè quando uno arriva ad avere un diploma o una laurea pretende (a ragione) un lavoro corrispondente al suo titolo di studio.