E' quindi evidente che si tratta di una psicosi, di un passa parola in negativo.
Mi ricordo che nel 1992, alla vigilia della rapina perpetrata dal governo Amato con il sei per mille sottratto ai nostri conti correnti, un conoscente mi disse che fonti sicure gli avevano assicurato che sarebbero stati colpiti i titoli di stato.
Lui si fidò così ciecamente della "fonte sicura" che vendette tutti i suoi titoli di stato per mettere il ricavato in conto corrente e fu colpito pesantemente dalla tassa di Amato.
Le borse calano perchè possessori di azioni stanno vendendo, ma se titoli fanno prezzi in calo, vuol dire che chi vende trova un compratore che, a differenza del primo, ha visto una opportunità di guadagno comprando al ribasso titoli che, ancora con le assemblee appena iniziate, comunicano risultati di bilancio cospicui e, quindi, distribuzioni di dividendi sostanziosi.
Chi vende perde adesso, subito, subendo una minusvalenza (anche se taluni titoli erano talmente cresciuti che, ancora adesso, fanno segnare un guadagno significativo rispetto al prezzo di acquisto) e rinunciando ai dividendi.
Capisco se qualcuno (sbagliando) ha investito tutti i suoi risparmi in una unica direzione e senza conservare un margine di liquidità, capisco di meno chi non avesse necessità di rendere liquidi gli investimenti e potrebbe invece attendere, guardarsi intorno e, semmai, valutare acquisti mirati.
Una opportunità, appunto.
Diverso l'approccio di uno speculatore che, però, per giustificare i rischi che assume, deve anche puntare a guadagni immediati e importanti, cosa che uno può fare solo se ha la disponibilità di somme cospicue da poter utilizzare.
Il fatto che il calo delle borse sia pressochè uniforme è rassicurante, perchè vuol dire che non ci sono problemi sui fondamentali di una economia, ma solo una questione che può essere risolta tramite una trattativa che consenta di rimuovere quelle cause, cioè la legislazione che impone quei vincoli che hanno innescato la reazione di Trump.
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