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29 marzo 2025

L''Italia gioca per gli Italiani, non per gli inesistenti "europei"

Siamo in un periodo di turbolenze, dove i lillipuziani dell'unione europea provano a gonfiare il petto per guadagnare qualche centimetro, ma restano sempre lillipuziani.

A maggior ragione se ci sono improbabili personaggi come Macron che, da capo sfiduciato di una nazione che, da Vercingetorige in poi, ha perso tutte le guerre (e non si citi Napoleone che ha vinto tante battaglie, ma ha perso a Waterloo quella finale!) ma risulta vincitrice nelle due guerre mondiali perchè si è aggrappata alla schiena di Inglesi e Americani, pretende di guidare le truppe, concedendo il consolato ad un triste funzionario pubblico inglese che si è trovato senza titoli Primo Ministro, in quello che fu il posto di Pitt, Wellington, Disraeli, Gladstone, Churchill, della Thatcher, unicamente grazie al sistema elettorale britannico che ha favorito il suo partito laburista per la divisione dei voti nella Destra tra Conservatori e Reform Party.

Sullo sfondo il Quarto Reich tedesco che ha rotto gli argini e, nonostante un governo dimissionario e un governo in formazione che, intanto, sta già impiegando più tempo di quello occorso alla Meloni per formare il suo, ha liberato gli impulsi peggiori della Germania che ha iniziato adesso una nuova corsa al riarmo.

L'elezione di Trump alla Presidenza degli Stati Uniti, che arriva dopo le elezioni con tanti dubbi di regolarità del 2020 che lo esclusero dalla riconferma, ci hanno portato un Trump non solo molto più determinato e con il dente avvelenato nei confronti di tutti coloro che si inginocchiarono a Biden, ma anche una squadra dalla quale sono scomparse le figure ambigue come l'ex VicePresidente Pence, per dare spazio a quarantenni che garantiscono la continuazione dell'azione trumpiana come il VicePresidente Vance o il Segretario alla Sicurezza Interna Kristy Noem che sta affrontando il problema dei clandestini esattamente come mi piacerebbe potesse affrontarlo il nostro Piantedosi.

Ma la Presidenza Trump scatena anche un riallineamento nel quadrante internazionale con il necessario e graditissimo riavvicinamento tra Washington e Mosca e l'allarme nei confronti della Cina e dell'Islam.

Ma noi siamo Italiani e quello che ci interesse è l'Italia, non la Germania, la Francia o l'unione europea.

Ed è quindi da apprezzare l'equilibrio del nostro Governo che rifiuta di unirsi ai lillipuziani (tanto senza Gulliver non vanno da nessuna parte) e continua a tessere la tela della diplomazia, consapevole che l'Occidente può salvarsi solo se unito, come lo è stato contro il comunismo, il terrorismo comunista interno e quello esterno islamico.

La posizione dell'Italia non piace ai poteri forti, che vorrebbero un'Italia sottomessa e, come disse Prodi "dietro" alla Germania e alla Francia.

Ecco quindi i latrati dei cattocomunisti che osano persino riempirsi la bocca di "interessi degli Italiani" sulla cui sincerità poi si scoprono immediatamente quando aggiungono "degli europei", come se l'interesse dell'Italia fosse lo stesso di quello della Finlandia o della Francia.

Ed ecco gli articoli di stampa e le trasmissioni televisive che grondano di consigli non richiesti per la Meloni, finalizzati ad abbracciare Macron e Starmer, abbandonando Trump.

Ma la Meloni non credo si lasci infinocchiare da costoro come accadde a Fini che credette di essere il deus ex machina di una nuova Italia e ruppe con Berlusconi per la gioia di tutti i cattocomunisti che ne approfittarono per rifilarci undici anni di governi creati dentro il Palazzo.

L'esito della riunione di Parigi dei "volenterosi" e l'intervista della Meloni al Financial Times confermano che, dopo tanti anni, l'Interesse Nazionale prevale sulla ottusa ideologia europeista.

Le alleanze sono una necessità, da sempre, non solo nel mondo contemporaneo, ma ogni Nazione deve conservare le sue peculiarità e caratteristiche senza sottomettersi o annullarsi pur di far parte di un qualcosa che non la tutela.

Possiamo avere un comune interesse su una singola questione e interessi divergenti o addirittura opposti su tante altre e sarebbe assurdo pensare di ridurre tutto ad unità, perchè una delle parti dovrebbe soccombere e portare acqua a chi ha interessi contrari ai suoi.

L'Italia ha sacrificato alla folle idea dell'unione europea miliardi di contributi che sono finiti a Bruxelles, con tanto di cessione di Sovranità su una infinità di materie che è stata ricambiata dalla prigionia di direttive, corti europee, regolamenti, patti, tutti scritti per favorire il dualismo francotedesco.

Alleati sì, ma non abbiamo interessi comuni su tutto, anzi ci sono tanti temi in cui gli interessi dell'Italia sono contrapposti a quelli della Germania e della Francia e, allora, come possiamo delegare le scelte a persone che rispondono alla Germania e alla Francia ?

L'Europa ha valore come grande mercato economico, per la libera circolazione di merci e persone, ma  siamo e resteremo troppo distanti e diversi per poter avere una unità politica, una sola politica estera e un esercito in comune.

Alleati sì, ma ognuno padrone a casa sua !

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