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No alla deriva

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06 aprile 2025

Da che parte stanno i magistrati ?

Leggo che il sindacato delle toghe avrebbe criticato il decreto legge del Governo sulla sicurezza, pur ammorbidito perchè il Governo ha chinato la testa davanti alle pretese di Mattarella.

La cosa non mi stupisce, da tempo mi domando se i magistrati stanno dalla parte degli Italiani onesti o si arrogano il diritto di modificare l'applicazione delle leggi con pretestuose motivazioni di carattere etnico, sociale, economico.

La Sicurezza personale e dei propri beni è fondamentale per garantire il Benessere dei cittadini e se chi è preposto a garantirla, da un lato è il bersaglio di insulti, aggressioni e controlli senza avere la possibilità di reagire e, dall'altro, chi dovrebbe sancire le pene, è propenso a concedere attenuanti ai criminali, allora tanto vale tornare alla legge del fai da te.

Ricordo che, in passato, i magistrati erano i bersagli delle Brigate Rosse e di vari ambiti criminali.

Evidentemente tali azioni hanno ottenuto il loro effetto se, oggi, vengono assolti o condannati al solletico quelli che occupano abusivamente case, quelli che intralciano opere pubbliche, quelli che distruggono beni privati e pubblici durante le loro manifestazioni, mentre chi prova a difendersi viene perseguitato, processato e spesso condannato (anche a risarcire i parenti del criminale neutralizzato, considerandolo evidentemente un caduto sul lavoro !!!).

Chi ha la fortuna di non aver mai subito furti, rapine, aggressioni, probabilmente non si rende conto dello stato di incertezza, che condiziona lo svolgimento delle proprie attività, che uno si porta dietro.

Soprattutto se sa di essere disarmato davanti ai criminali che, oggi, ottengono anche "comprensione" da parte di chi dovrebbe invece reprimere con severità nel nome del Popolo e di tutti gli Onesti.

Apprezzo il coraggio del Governo che sta affrontando una riforma della magistratura.

E' però una riforma debole e che non porterà quel cambio di passo che vorrei vedere per sentirmi pienamente garantito nella mia vita quotidiana.

Se un criminale sa di poter ottenere clemenza, comprensione e attenuanti, allora sarà portato ad alzare il livello della sua violenza.

Se, invece, fosse consapevole che chi lo giudicherà non gli concederà nessun beneficio, allora si tratterrà dall'eccedere nella sua violenza.

Le leggi e le pene ci sono, non occorre inventarsi nuovi, improbabili reati (come il femminicidio!), bisogna solo applicare leggi e pene esistenti senza troppi fichi in testa o, se vogliamo, senza essere inquadrati in una spirale ideologica che non garantisce nè imparzialità, nè sicurezza.

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