A Mirafiori gli operai della Fiat contro la trimurti.
A Bologna domenica al Motor Show contro Prodi e lunedì i ricercatori universitari contro Bersani.
Il 2 dicembre 2 milioni in piazza e cinque milioni con la televisione accesa hanno partecipato al fischio cumulativo contro la sinistra.
Tutte le categoria sono ormai scese in piazza o hanno comunque manifestato contro una finanziaria che è forse la peggiore mai vista in Italia e che, ogni giorno, peggiora sempre più.
Un Prodi, che sembra sempre più un pugile suonato, non sa far altro che emettere borbottii circa un presunto “fischio organizzato”.
Beh, se è organizzato, è bene organizzato e diffuso in ogni strato del Popolo.
Con, se possibile, ancor più ipocrisia e faccia tosta Fassino – e a ruota tutti gli esponenti della sinistra – riprende una affermazione di Prodi circa una nazione (loro ci chiamano “paese”, forse “nazione” è termine troppo pregnante !) divisa dall’odio.
E agitano il ditino di scalfariana memoria, come ad ammonire: guai a dividere, guai a spargere odio !
Tutti dimentichi che l’attuale divisione è il frutto avvelenato dell’odio che la sinistra ha profuso a piene mani dal 25 aprile 1945 ad oggi, con un rigurgito di inusitata violenza verbale dal 1994, quando Silvio Berlusconi “scese in campo” impedendo il trionfo, preparato dalle inchieste su tangentopoli, della “gioiosa macchina da guerra” di Occhetto.
Un odio che ha preso di mira il Premier Berlusconi, i suoi più stretti collaboratori, il suo partito, chiunque si alleasse con lui.
Evidentemente la memoria della sinistra è molto labile per non ricordare gli insulti, le mistificazioni, i libelli, gli “instant book”, le travagliate e le luttazzate, le biagiate e le santorate, le arlecchinate contro Silvio Berlusconi.
Ma quegli uomini dal “multiforme ingegno”, come lodandosi si imbrodano quelli della nomenklatura sinistra, pensavano di seminare vento e raccogliere una gradevole brezza ?
Ma, soprattutto, pensavano che raccontando la rava e la fava, poi i loro elettori, per quanto itaglioni, non mettessero all’incasso le cambiali firmate con troppa faciloneria ?
Beh, hanno fatto male i loro conti, così come hanno fatto male i conti della finanziaria.
I democristiani che agli insulti della sinistra porgevano l’altra guancia, non abitano più qui.
Forse perché il nucleo di questo Centro Destra, l’anima militante è quella che negli anni di piombo tenne accesa la Fiamma della Libertà, ma abbiamo imparato a rispondere colpo su colpo e, quanto meno, a provare di restituirli anche con gli interessi (magari pari alle tasse di Visco !).
Così, adesso, le neoverginelle della sinistra manifestano stupore per essere ripagate, con gli interessi, della stessa moneta che hanno battuto nell’ultima legislatura.
L’impressione è che, oltre al pressappochismo amministrativo e al draculismo fiscale, la nomenklatura di sinistra, perdendo di vista la realtà, abbia creduto alle panzane che raccontava ai suoi itaglioni e adesso, che è andata a sbatterci il muso, non sappia come uscirne essendo d’accordo su nulla, tranne sulla brama di poltrone.
E siamo appena all’inizio.
Entra ne
A Bologna domenica al Motor Show contro Prodi e lunedì i ricercatori universitari contro Bersani.
Il 2 dicembre 2 milioni in piazza e cinque milioni con la televisione accesa hanno partecipato al fischio cumulativo contro la sinistra.
Tutte le categoria sono ormai scese in piazza o hanno comunque manifestato contro una finanziaria che è forse la peggiore mai vista in Italia e che, ogni giorno, peggiora sempre più.
Un Prodi, che sembra sempre più un pugile suonato, non sa far altro che emettere borbottii circa un presunto “fischio organizzato”.
Beh, se è organizzato, è bene organizzato e diffuso in ogni strato del Popolo.
Con, se possibile, ancor più ipocrisia e faccia tosta Fassino – e a ruota tutti gli esponenti della sinistra – riprende una affermazione di Prodi circa una nazione (loro ci chiamano “paese”, forse “nazione” è termine troppo pregnante !) divisa dall’odio.
E agitano il ditino di scalfariana memoria, come ad ammonire: guai a dividere, guai a spargere odio !
Tutti dimentichi che l’attuale divisione è il frutto avvelenato dell’odio che la sinistra ha profuso a piene mani dal 25 aprile 1945 ad oggi, con un rigurgito di inusitata violenza verbale dal 1994, quando Silvio Berlusconi “scese in campo” impedendo il trionfo, preparato dalle inchieste su tangentopoli, della “gioiosa macchina da guerra” di Occhetto.
Un odio che ha preso di mira il Premier Berlusconi, i suoi più stretti collaboratori, il suo partito, chiunque si alleasse con lui.
Evidentemente la memoria della sinistra è molto labile per non ricordare gli insulti, le mistificazioni, i libelli, gli “instant book”, le travagliate e le luttazzate, le biagiate e le santorate, le arlecchinate contro Silvio Berlusconi.
Ma quegli uomini dal “multiforme ingegno”, come lodandosi si imbrodano quelli della nomenklatura sinistra, pensavano di seminare vento e raccogliere una gradevole brezza ?
Ma, soprattutto, pensavano che raccontando la rava e la fava, poi i loro elettori, per quanto itaglioni, non mettessero all’incasso le cambiali firmate con troppa faciloneria ?
Beh, hanno fatto male i loro conti, così come hanno fatto male i conti della finanziaria.
I democristiani che agli insulti della sinistra porgevano l’altra guancia, non abitano più qui.
Forse perché il nucleo di questo Centro Destra, l’anima militante è quella che negli anni di piombo tenne accesa la Fiamma della Libertà, ma abbiamo imparato a rispondere colpo su colpo e, quanto meno, a provare di restituirli anche con gli interessi (magari pari alle tasse di Visco !).
Così, adesso, le neoverginelle della sinistra manifestano stupore per essere ripagate, con gli interessi, della stessa moneta che hanno battuto nell’ultima legislatura.
L’impressione è che, oltre al pressappochismo amministrativo e al draculismo fiscale, la nomenklatura di sinistra, perdendo di vista la realtà, abbia creduto alle panzane che raccontava ai suoi itaglioni e adesso, che è andata a sbatterci il muso, non sappia come uscirne essendo d’accordo su nulla, tranne sulla brama di poltrone.
E siamo appena all’inizio.
Entra ne
6 commenti:
Guarda un pò concordo in pieno. Colgo l'occasione per aggiungere qualcosina. Ieri, trattenendo conati di vomito e di ulcera, ho iniziato a vedere "Ballarò". Ho dovuto interrompere quando Bonanni, ha dimostrato di valere ancora meno dei punti che gli ho assegnato. Bonanni ha risposto alla rappresentante dell'unione commercianti di nonsodove, la quale faceva notare che la disapprovazione popolare era dovuta anche all'enorme tassazione imposta dopo aver garantito che non sarebbero state alzate le imposte.
Ebbene. Con una faccia come il cosiddetto, avendo anche affermato che loro non sono prostrati al governo, ha dichiarato che i 38 Mld di nuove entrate NON sono dovute a nuove tasse, che è tutta una montatura, ma i 38 Mld sono dovuti al fatto che gli evasori avranno paura di non poter più evadere e pagheranno le imposte!!!
Adesso a parte l'ovvio commento che una finanziaria di 38 Mld, basata interamente sulla presunzione di incasso, non sarebbe mai stata accettata in commissione bilancio, ma possibile che si possano sparare cazzate a tal guisa senza essere sprangati?
Ho rinnovato il mio schifo personale per Floris, forse ancora maggiore di quello per Santoro, ho posizionato Bonanni appena sotto Scalfari nella mia lista nera. Ed ho spento la TV.
I sinistri sono bravissimi nel predicare bene e razzolare male. Forse si sono scordati dell'accanimento contro Berlusconi e degli appoggi avuti anche dalla Magistratura, che ha ritenuto normale dare del buffone al Presidente del Consiglio. Poi, se dici cretino ad uno che ti taglia la strada ti condannano..
Sottoscrivo...
...Tutti!
Anch'io in un momento di masochismo assoluto mi sono visto un pezzo di Ballarò e ho avuto gli incubi tutta la notte.
Prodi spera ancora che qualcuno ad un certo punto gli dica: "Sei su Scherzi a Parte!"
Ciao a tutti
Amici miei, quello che scriviamo è di un ovvio che persino gli itaglioni lo capiscono.
Solo Prodi continua stolidamente sulla sua strada ... per fortuna del Centro Destra :-D
Riferendomi al Post su Pinochet che ho letto,mi sembra che Prodi sia lontano dalla VERA maggioranza del Paese esattamente come lo era Allende nel 1973. E come Allende abbia perso i contatti con la realtà...
Beh allora volendo continuare con le analogie... Allende si è suicidato:P
Posta un commento