Non mi ricordo esattamente quando ho smesso di andare a Messa se non nelle cerimonie, matrimoni, battesimi, funerali.
Sicuramente nel periodo delle superiori, prima della maturità.
Probabilmente ai tempi del ginnasio.
Il perché … beh, non mi sentivo in sintonia con sacerdoti che, alla Messa di Natale, invitavano i fedeli a fare offerte ma “non monete che disturbano il vicino” ...
Non ero in sintonia con sacerdoti e cattolici (oggi si definirebbero “adulti”) che strizzavano l’occhio ai comunisti fino a fare gli “indipendenti di sinistra” eletti nelle liste del PCI o a costituire comitati favorevoli al divorzio mentre la Chiesa era contraria.
Ho sempre ritenuto che un cattolico dovesse rispettare i dettami dell’organizzazione di cui faceva parte, sennò tanto valeva chiamarsene fuori e non definirsi più tale o,almeno, non più praticante.
Ho avuto anche la sfortuna di aver avuto come “mio” papa (cioè il papa della mia adolescenza) Paolo VI, con i suoi dubbi, i suoi tentennamenti, le sue sbandate (rigorosamente verso sinistra).
Non mi convinceva l’insegnamento che esaltava la povertà (ma perché mai ?).
Non sono riuscito a spiegarmi tanti misteri dell’insegnamento religioso e quando ho cominciato ad appassionarmi ai classici greco-romani ho trovato lì degli insegnamenti che mi sembravano (e mi sembrano tuttora) poter informare una vita degna di essere vissuta e che possono essere sintetizzati nelle tre formulette delle Istituzioni di Gaio (di cui venni a conoscenza più tardi, all’università):
noli tangere: non danneggiare gli altri
unicuique suum: dare a ciascuno il suo
honeste vivere: vivi onestamente.
Ma, soprattutto, non sono riuscito (purtroppo) ad avere quella Fede (“'l'amor che move il sole e l'altre stelle”) di cui si legge tanto, ma che sembra non mi abbia ancora pervaso.
Con queste premesse è evidente una mia certa libertà nel giudicare la Chiesa e le sue posizioni che non sempre, anche durante il lungo pontificato di Giovanni Paolo II, ho apprezzato risultando in certi aspetti in contrasto con le mie idee personali.
Da qui una mia personale autodefinizione di agnostico: non so, non conosco.
Il primo anno di pontificato di Benedetto XVI però mi ha riavvicinato alla Chiesa, non alla sua liturgia, ma ad alcuni insegnamenti, sentendoli nuovamente “miei” in sintonia, cioè con le mie idee.
Ho avuto modo di leggere alcune opere dell’attuale Pontefice che mi hanno colpito per la facilità e semplicità di esposizione e per lo spessore culturale delle sue argomentazioni.
Ecco, la Fede resta importante, ma Benedetto XVI riesce anche a presentare e sostenere le tesi della Chiesa Cattolica con valide e solide argomentazioni che affondano le loro radici non in una richiesta di “credere”, ma nel diritto naturale, quello che permea l’intera umanità sin dai suoi albori.
Così la difesa della famiglia naturale, composta da un uomo e da una donna e dai loro figli, è un qualcosa che sento profondamente come “giusto”, indipendentemente dalla Fede.
E’ il nucleo fondamentale di qualsiasi agglomerato sociale che viene messo in discussione, con evidenti conseguenze sulla stabilità e futuro del nostro ordinamento qualora la famiglia venisse stravolta per inseguire i capricci sessuali di una minoranza.
Il richiamo a Valori trascendenti che fanno appello ai sentimenti più profondi di difesa dei deboli e di giustizia.
Che è giustizia sociale, ma che non significa indebito arricchimento di chi non lo merita, ma, a fronte del premio per capaci e meritevoli, sia un aiuto a chi si trova in momentanea difficoltà ma vuole reagire, non adagiarsi sull’aiuto altrui.
La testimonianza sul valore delle radici Cristiane, in contrapposizioni ad un nichilismo che in nome di una malintesa “parità” delle religioni, penalizza la Tradizione, senza capire che non è la religione Cristiana ad essere defraudata, ma la nostra Storia, il nostro intimo essere parte di una stirpe, di una “gens”.
E senza capire che quel popolo che non ha storia, che rinnega le sue radici è un popolo destinato a scomparire, ad essere ridotto in schiavitù.
Ovvio che permangono da parte mia delle situazioni di differenziazione, anche profonda, rispetto alla Chiesa.
Ad esempio le scuse che Giovanni Paolo II aveva ampiamente usato e che mi irritavano profondamente e che oggi Benedetto XVI è stato costretto a porre, sia pur non in modo esplicito, dopo la sua Lezione a Ratisbona.
Scuse che probabilmente se i governi europei avessero reagito come avrebbero dovuto, cioè difendendo la verità storica e sostenendo il diritto del pontefice a esporre liberamente il suo pensiero, probabilmente non sarebbero neppure state fatte.
E vari altri temi che richiederebbero, ognuno, uno o più post.
Ma la famosa “discontinuità” che Follini chiedeva a Berlusconi e che gli estremisti di sinistra chiedono a Prodi nei confronti del Governo Berlusconi, a me sembra di percepirla nel nuovo pontificato che può aprire una nuova stagione di progresso civile, sociale ed umano, rigettando le parole d’ordine del nichilismo e del materialismo egoista che si manifesta nel pretendere di chiamare “diritti civili” quelli che in realtà sono solo capricci, nel pensare che sia “bene” quel che in realtà è un “male”, pur se a volte necessario (certo non con la facilità che alcuni vorrebbero), ma che resta sempre un male, come l’aborto.
Mi sembra che con Benedetto XVI la Chiesa stia prendendo consapevolezza del suo rinnovato ruolo di guida morale che si rivolge anche a chi non è (più) praticante.
E considerata la deriva innescata da certi presunti “diritti” qualificati persino “civili”, c’è sicuramente bisogno di una Chiesa che riprenda con saldezza il suo ruolo di guida morale e vale la pena sostenere Benedetto XVI nel suo pontificato, per non lasciarlo solo come è accaduto dopo la Lezione di Ratisbona.
Sicuramente nel periodo delle superiori, prima della maturità.
Probabilmente ai tempi del ginnasio.
Il perché … beh, non mi sentivo in sintonia con sacerdoti che, alla Messa di Natale, invitavano i fedeli a fare offerte ma “non monete che disturbano il vicino” ...
Non ero in sintonia con sacerdoti e cattolici (oggi si definirebbero “adulti”) che strizzavano l’occhio ai comunisti fino a fare gli “indipendenti di sinistra” eletti nelle liste del PCI o a costituire comitati favorevoli al divorzio mentre la Chiesa era contraria.
Ho sempre ritenuto che un cattolico dovesse rispettare i dettami dell’organizzazione di cui faceva parte, sennò tanto valeva chiamarsene fuori e non definirsi più tale o,almeno, non più praticante.
Ho avuto anche la sfortuna di aver avuto come “mio” papa (cioè il papa della mia adolescenza) Paolo VI, con i suoi dubbi, i suoi tentennamenti, le sue sbandate (rigorosamente verso sinistra).
Non mi convinceva l’insegnamento che esaltava la povertà (ma perché mai ?).
Non sono riuscito a spiegarmi tanti misteri dell’insegnamento religioso e quando ho cominciato ad appassionarmi ai classici greco-romani ho trovato lì degli insegnamenti che mi sembravano (e mi sembrano tuttora) poter informare una vita degna di essere vissuta e che possono essere sintetizzati nelle tre formulette delle Istituzioni di Gaio (di cui venni a conoscenza più tardi, all’università):
noli tangere: non danneggiare gli altri
unicuique suum: dare a ciascuno il suo
honeste vivere: vivi onestamente.
Ma, soprattutto, non sono riuscito (purtroppo) ad avere quella Fede (“'l'amor che move il sole e l'altre stelle”) di cui si legge tanto, ma che sembra non mi abbia ancora pervaso.
Con queste premesse è evidente una mia certa libertà nel giudicare la Chiesa e le sue posizioni che non sempre, anche durante il lungo pontificato di Giovanni Paolo II, ho apprezzato risultando in certi aspetti in contrasto con le mie idee personali.
Da qui una mia personale autodefinizione di agnostico: non so, non conosco.
Il primo anno di pontificato di Benedetto XVI però mi ha riavvicinato alla Chiesa, non alla sua liturgia, ma ad alcuni insegnamenti, sentendoli nuovamente “miei” in sintonia, cioè con le mie idee.
Ho avuto modo di leggere alcune opere dell’attuale Pontefice che mi hanno colpito per la facilità e semplicità di esposizione e per lo spessore culturale delle sue argomentazioni.
Ecco, la Fede resta importante, ma Benedetto XVI riesce anche a presentare e sostenere le tesi della Chiesa Cattolica con valide e solide argomentazioni che affondano le loro radici non in una richiesta di “credere”, ma nel diritto naturale, quello che permea l’intera umanità sin dai suoi albori.
Così la difesa della famiglia naturale, composta da un uomo e da una donna e dai loro figli, è un qualcosa che sento profondamente come “giusto”, indipendentemente dalla Fede.
E’ il nucleo fondamentale di qualsiasi agglomerato sociale che viene messo in discussione, con evidenti conseguenze sulla stabilità e futuro del nostro ordinamento qualora la famiglia venisse stravolta per inseguire i capricci sessuali di una minoranza.
Il richiamo a Valori trascendenti che fanno appello ai sentimenti più profondi di difesa dei deboli e di giustizia.
Che è giustizia sociale, ma che non significa indebito arricchimento di chi non lo merita, ma, a fronte del premio per capaci e meritevoli, sia un aiuto a chi si trova in momentanea difficoltà ma vuole reagire, non adagiarsi sull’aiuto altrui.
La testimonianza sul valore delle radici Cristiane, in contrapposizioni ad un nichilismo che in nome di una malintesa “parità” delle religioni, penalizza la Tradizione, senza capire che non è la religione Cristiana ad essere defraudata, ma la nostra Storia, il nostro intimo essere parte di una stirpe, di una “gens”.
E senza capire che quel popolo che non ha storia, che rinnega le sue radici è un popolo destinato a scomparire, ad essere ridotto in schiavitù.
Ovvio che permangono da parte mia delle situazioni di differenziazione, anche profonda, rispetto alla Chiesa.
Ad esempio le scuse che Giovanni Paolo II aveva ampiamente usato e che mi irritavano profondamente e che oggi Benedetto XVI è stato costretto a porre, sia pur non in modo esplicito, dopo la sua Lezione a Ratisbona.
Scuse che probabilmente se i governi europei avessero reagito come avrebbero dovuto, cioè difendendo la verità storica e sostenendo il diritto del pontefice a esporre liberamente il suo pensiero, probabilmente non sarebbero neppure state fatte.
E vari altri temi che richiederebbero, ognuno, uno o più post.
Ma la famosa “discontinuità” che Follini chiedeva a Berlusconi e che gli estremisti di sinistra chiedono a Prodi nei confronti del Governo Berlusconi, a me sembra di percepirla nel nuovo pontificato che può aprire una nuova stagione di progresso civile, sociale ed umano, rigettando le parole d’ordine del nichilismo e del materialismo egoista che si manifesta nel pretendere di chiamare “diritti civili” quelli che in realtà sono solo capricci, nel pensare che sia “bene” quel che in realtà è un “male”, pur se a volte necessario (certo non con la facilità che alcuni vorrebbero), ma che resta sempre un male, come l’aborto.
Mi sembra che con Benedetto XVI la Chiesa stia prendendo consapevolezza del suo rinnovato ruolo di guida morale che si rivolge anche a chi non è (più) praticante.
E considerata la deriva innescata da certi presunti “diritti” qualificati persino “civili”, c’è sicuramente bisogno di una Chiesa che riprenda con saldezza il suo ruolo di guida morale e vale la pena sostenere Benedetto XVI nel suo pontificato, per non lasciarlo solo come è accaduto dopo la Lezione di Ratisbona.
25 commenti:
"Non mi convinceva l’insegnamento che esaltava la povertà (ma perché mai ?)."
Peccato per te che la rinuncia ai beni materiali sia uno dei pilastri dell'insegnamento di Cristo. "Vendi tutto quello che hai e regala il ricaato ai poveri, e seguimi", disse il Signore a chi gli domandava cosa dovesse fare per diventare suo discepolo.
Hai mai letto il Vangelo? Te lo consiglio, ma attenzione, potresti finalmente capire cosa sono i fondamentali Valori Cristiani.
Noto che qualunque sia l'argomento continui a non capire quel che leggi.
In funzione dei principi cristiani, ti perdono, perchè non sai ciò di cui scrivi. :-D
Corrado S. :
Ecco un esempio di quei Cattolici Relativisti che allontanano persone come Monsoreau dalla Chiesa. Che parlano tanto di Vangelo,senza mai andare a Messa, ritenendola una cosa superata, ("Tanto basta seguire il Vangelo..."),Vangelo di cui hanno una visione riportata,magari dai bigini pacifinti,oppure a Messa ci vanno , ma in parrocchie quasi secolari,affidandosi ai pretonzi come Don Gallo e Don Vitaliano.
Ne ho spesso anch'io ,nel Blog, e si scandalizzano perchè vedono l'intestazione "Non porgiamo l'altra guancia", e si fermano al titolo senza ricercare i contenuti.
Spesso tirano in ballo la fola della povertà, senza tenere in conto che San Giuseppe era un artigiano benestante e San Pietro un piccolo armatore,perchè possedeva diversi barconi che affittava.
Ma la prova che sono LORO a non leggere che riassuntini scolastici della Parola di Nostro Signore, ci viene proprio dal Vangelo di Domenica scorsa. Sentiamo:
Dal Vangelo secondo Luca:
"In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: “Che cosa dobbiamo fare?”. Rispondeva: “Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto”.
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli chiesero: “Maestro, che dobbiamo fare?”. Ed egli disse loro: “Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato”.
Lo interrogavano anche alcuni soldati; “E noi che dobbiamo fare?”. Rispose: “Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe”.
Come si vede San Giovanni esorta a fare carità,ma non di spogliarsi di tutto:quando il Signore parlerà di dare tutto ai poveri, intende parlare ai pochi perfetti,agli eletti, ai Santi;che sono una rarità. Ma il Signore non pretende da noi peccatori la TOTALE Santità, e ci accetta e ci ama per quello che siamo, imperfetti.
Poi il Signore, che parla per bocca di Giovanni, risponde ai pubblicani,in questo caso gabbellieri; e non dice loro:"Pentitevi,peccatori,voi che lavorate per lo Stato Romano oppressore dei poveri ! Arringate il popolo d' Israele per rivoltarvi contro Roma ed i Padroni che vi opprimono !", come piacerebbe ai seguaci della Teoria della Liberazione (cui Giovanni Paolo II Magno diede grossissime bacchettate e dispiaceri...),ma dice semplicemente:"Non esigete più di quanto è stato fissato",ovvero un invito a fare il proprio lavoro e dovere onestamente.
Parimenti ai soldati, non dice: "Voi assassini che vi impegnate in guerre imperialiste che opprimono i deboli, VERGOGNATEVI, e rivolgete le vostre armi contro chi affama il popolo e contro i detentori del potere !", come piacerebbe ai tanti pacifinti,ma anche ai cattocomunisti di simpatie dossettiane.Ma dice,semplicemente: "Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno e contentatevi delle vostre paghe", esortando anche loro a fare il proprio dovere e lavoro con onestà.
Questo è il messaggio della Messa di Domenica,proprio in sintonia con le Istituzioni di Gaio postate da Mons:
"noli tangere: non danneggiare gli altri
unicuique suum: dare a ciascuno il suo
honeste vivere: vivi onestamente."
La piccola Santità, quella che può condurci al Purgatorio (perchè per i cattocomunisti esiste solo l' Inferno ed il Paradiso...Anzi, spesso l' Inferno è solo per pochi intimi, Hitler, Mussolini e Pinochet...),cui , per il rispetto dell'Umiltà chiestaci proprio da Cristo ,dobbiamo aspirare, consci dei nostri limiti e delle nostre imperfezioni; è dunque quella che il Signore ci chiede. Insieme alla volontà di dare tutto noi stessi per non ricadere nel Peccato.
Perchè Dio perdona i peccatori, ma condanna il Peccato in quanto tale.
Amèn !
Per i puristi dell' Arizona o no: ho scritto gabellieri con due B, e magari qualcos'altro:ma non tutti hanno il tempo per rileggersi gli interventi, magari lunghi come i miei...
Mons:
Come ho detto spesso, gli insegnamenti di Giovanni Paolo II, sempre in sintonia con Ratzinger, soprattutto negli ultimi anni di Pontificato, sono stati stravolti o tirati per la giacchetta dai media detenuti dai sinistri; salvo poi essere attaccato dai sinistri quando non cedeva di un solo passo verso omosessuali, aborto,manipolazioni genetiche e tutto quello su cui la Chiesa NON può cambiare per far piacere agli orfanelli di Don Milani.
Lo stesso dicasi per come il Papa Polacco attaccò i vari pretonzi e teologi sudamericani vicini alla scomunica per le loro idee,cui la stampa quasi mai diede risalto.
Quanto alle scuse, beh, ricordiamoci che il Papa deve pensare ai milioni di Cattolici che ogni giorno sono a rischio di Martirio per la loro Fede.
Infine, ti ho sempre detto che tutte queste domande che ti poni, questo desiderio di Fede,pur non avendola, beh, questa è GIA' FEDE.Più di tanti altri bravi cattocomunisti che si stracciano le vesti...
PS:
Paolo VI aveva allontanato anche me dalla Chiesa.
davvero un bellissimo post.
Ritengo nel mio piccolo, da peccatore che non crede alla panzana del Purgatorio, che la Chiesa sia e debba essere un'autorità religiosa e non morale. Rivolgersi ai non praticanti, ossia ai non cattolici, rappresenta un'acquiescenza tacita nei confronti della dilagante assenza di Fede (in termini di pratica) in occidente. Prima ancora poi di rivolgersi all'universomondo sarebbe opportuno che si interrogasse sui motivi che tengono lontani i credenti, di gran lunga superiori in numero a quanti si dichiarano atei o appartenenti ad altro Credo, dalle funzioni domenicali, il tutto senza addebitare la cosa al solito fantomatico nichilismo. Se esistesse tutto questo nichilismo la maggior parte degli occidentali, in particolar modo europei, si dichiarebbero atei. ma così non è.
visto che siamo in tema di citazioni un tale disse qualche tempo fa:" Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello".
Questo indipendentemente dal fatto che la linea di Benedetto XVI possa essere condivisibile.
non vincerete MAI!!la storia vi supera,la cronaca vi smentisce.la chiesa aprirà al profilattico.poi al matrimonio dei preti.successivamente si accorgerà dei gay e fra cento anni ne benedirà le nozze.ha aperto da tempo alla pedofilia,come testimonia l'assordante silenzio con cui cerca di nascondere i soprusi che si verificano in MOLTE parrocchie.la chiesa è come il comunismo...sempre in fallo,sempre in ritardo,capisce le cose cinquantanni dopo che sono avvenute.gesu' era rock..ratzinger è lento.momsoreau,starsandbars e compagnia di merende,non si muove proprio.comodi ragazzi,state comodi..facciamo noi al posto vostro.continuate le vostre stupide resistenze mentre il mondo cammina.i vostri discendenti saranno cristiani ma laici,negri e un po'zingari,qualcuno magari pure frocio.alla vostra faccia da imbecilli anacronistici.meno male che vi hanno chiuso nella riserva dove meritate di stare.nelle piattaforme liberali non ne vogliono di gente come voi.fascisti travestiti.non vincerete MAI!!!
"fascisti travestiti"
Ma travestito ci sarai tu,mica sono un fintoliberale:-)!
siete fascisti veri! adesso capisco da dove veniva l'odore di fogna!!!!!
:D
Bravo a.r.! hai indovinato la mia acqua di colonia.
Che naso!
Monica, Giovanni Paolo II è stato un papa dal forte impatto mediatico e per la tua età "non hai avuto altro papa all'infuori di lui" :-)
Io sono arrivato a Giovanni Paolo II passando per 13 anni di Paolo VI e, come conferma anche Stars, non è stato un incentivo a praticare.
Simone pone un problema di sostanza. Credo abbia ragione in parte sul fatto che la Chiesa dovrebbe cercare di capire e recuperare quei non praticanti, non atei, che si sono allontanati, piuttosto che rivolgersi ad una "campagna di reclutamento" verso altri lidi, snaturandosi sempre di più e andando incontro ad incidenti come quelli di Milingo.
D'altronde la Chiesa è Universale, quindi non può che cercare di inviare il suo messaggio ad ogni latitudine.
Se avessi delel risposte, probabilmente non avrei neppure scritto questo post.
Al momento mi compiaccio del fatto che la Chiesa di Benedetto XVI abbia posto un forte accento su Valori che condivido.
Anch'io sono d'accordo con Monica. A "pelle" sentivo piu' vicino Giovanni Paolo II, anche se talvolta ho dissentito su alcuni temi. Ma questo credo che faccia parte di ogni Cattolico, visto che la Chiesa si basa su testi che non possono mutare e quindi in alcune parti legate al tempo in cui sono nati, o ad interpretazioni fatte comunque da uomini. Di Ratzinger apprezzo il suo cercare un connubio fra ragione e fede.
SIMONE:
Come ho scritto, siamo tutti peccatori, compresi noi Praticanti (che non è la stessa cosa di Non Cattolici).
La Chiesa di Ratzinger,poi, si rivolge soprattutto ai Cattolici, che però si dichiarano tali ma sono remissivi o addirittura spalleggiano chi combatte la Chiesa.
A parte il fatto che la crisi è solo in Europa, mentre negli Stati Uniti c'è un vero boom di conversioni ,soprattutto da parte dei Protestanti, Ratzinger fin dall'inizio del suo Pontificato è stato chiarissimo:se necessario, prepariamoci a perdere consensi, ma non possiamo recedere da Principi Fondamentali.Paolo VI ha sbagliato volendo inseguire il Mondo, ma il Regno dei Cieli non appartiene a questo mondo.Pochissimi sono poi i Cattolici che conoscono effettivamente il Cattolicesimo:molto più preparati sono i Musulmani e gli Indù. La Messa è diventata una parte della Domenica, come una partita di calcio:la trasformazione del Sacrificio della Croce in un Assemblea come è il rito odierno e la cancellazione del Latino hanno reso il tutto come una formalità,facendo sparire il Metafisico ed il Teologico dalla vita quotidiana.
E Ratzinger è stato anche chiarissimo nel dire che la chiesa non obbliga NESSUNO a seguirla; ma chi ne vuole far parte ,deve accettare le Regole e l' Identità Cristiana.
Ratzinger,poi, sta lavorando moltissimo per ricucire gli strappi,sia coi Lefevriani (o Comunità di San Pio X),sia con gli Ortodossi:il viaggio a Istanbul non va collocato in una visione turcofila, ma era mirato al dialogo con il Patriarcato di Bisanzio,prologo al viaggio che Giovanni Paolo II non ha mai potuto fare, MOSCA.
E aggiungo che l'ottimo articolo odierno di Veneziani su Libero di oggi ,riferito all' Italia, può essere esteso ai Cattolici Relativisti:
"Per piacere a tutti, abbiamo perso l'Identità."
Wow. Fino ad oggi mi chiedevo: ma questi qua ci sono o ci fanno? Sono arrivato alla conclusione che "ci siete" per davvero.
:D
Se i sacerdoti che conosco, se i "cattolici" che conosco parlassero tutti come Stars potrei, anche razionalmente, anche senza Fede che se non c'è, non c'è, rivedere il mio scettisimo.
Purtroppo, come giustamente osserva Stars, Paolo VI, nel suo tentativo di inseguire il mondo, ha perso molte radici.
x Monsoreau
Non posso che essere d'accordo con te,anch'io sono agnostico, ma dopo la lectio magistralis di Regensburg e all'indomani del discorso di Verona ho postato:"Finalmente un grande Papa".
ciao
Considero questo Papa un vero dono dal cielo. Io non vengo da una famiglia cattolica, ma grazie ad alcuni amici mi sono riavvicinato alla Fede, e Benedetto XVI mi ha dato il "colpo" finale! complimenti a Mons per l'ottimo post, e a Stars x cme ha chiuso la bocca al cattocomunista, che evidentemente vede la povertà solo nel senso materialista/marxista del termine, e che non ha mai letto il Vangelo, o semmai lo ha letto, ha saltato la parabola dei Talenti... Chiudo con la frase del grande Card.Biffi, "La Chiesa deve essere ricca, ma oggi i cristiani ricchi vorrebbero vedere la Chiesa povera!".
sei soltanto un pezzo di merda di censore.sicuramente questo lo lascerai in bella mostra,nevvero monsoreau?
Ed ecco a voi le profonde argomentazioni di uno di sinistra, uno ... tutto intero ... :-D
Ottima citazione Bobo, ancora una volta chapeau ! :-)
Credo, Saracstycon, che la capacità di questo papa di spiegare e argomentare faciliti la comprensione di tante posizione della Chiesa, anche per chi non è un "addetto ai lavori".
Grazie, troppo buono!Bologna ha avuto l'onore di ospitare un grande cardinale, non sprechiamola! ;)
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