L’aforisma di Publilio Siro recita:
“Non vi è alcuna sicurezza nel guadagnarsi il favore di un nemico.
Il nemico si può chiamare amico solo quando è morto”.
Chi vi si fosse soffermato a riflettere, avrebbe notato come sia composto da due periodi.
Se avessi voluto “lanciare un messaggio” sul fatto che “il nemico si può chiamare amico solo quando è morto”, avrei con più efficacia impostato il mio intervento sulla famosa frase del Generale Philip Henry Sheridan (foto), vincitore delle guerre indiane: "l’unico indiano buono è un indiano morto".
Frase che, si racconta, il Generale Sheridan pronunciò rispondendo a chi, criticando i suoi metodi, disse “ma ci sono anche indiani buoni”.
Frase che spesso viene utilizzata sostituendo a “indiani” una categoria in quel momento particolarmente invisa.
E mentre lo sciocco si ferma al dito, non sarà sfuggito ai lettori più attenti il primo periodo: “non vi è alcuna sicurezza nel guadagnarsi il favore di un nemico”.
E quello era l’insegnamento.
Possiamo ben immaginare come uno schiavo liberato, con una certa cultura, avesse contemplato nei giorni di schiavitù e in quelli della ritrovata libertà, l’essenza della vita e nei suoi aforismi cercasse di rendere gli altri partecipi delle sue conclusioni.
E perché noi posteri ci ostiniamo ad ignorare l’insegnamento delle menti migliori del passato ?
Perché, ad esempio, stendiamo ponti d’oro a chi vorrebbe solo distruggerci ?
Perché invece di difendere, consolidare e tramandare la memoria delle nostre radici, dei nostri costumi, delle nostre tradizioni, le occultiamo nel timore di “offendere” chi quelle radici, quei costumi, quelle tradizioni vorrebbe solo eliminare ?
Ma pensate che possano apprezzarci quando ci vergogniamo del nostro passato, dei nostri Avi ?
Pensate che cancellare dalle scuole elementari i canti di Natale, il presepe e i panini al salame renderà più concilianti i musulmani ?
O, piuttosto, non diventeranno sempre più aggressivi, non pretenderanno sempre di più, almeno finchè troveranno una controparte disposta a cedere ?
Non vi è alcuna sicurezza nel guadagnarsi il favore di un nemico.
P.S.: Forse qualcuno si sarebbe aspettato, vista l’insistenza con la quale sin dal 12 aprile mettevo in dubbio la formalizzazione dei risultati elettorali, un post sulla decisione della camera. Beh, ci avevo pensato ma poiché tale riconteggio è stato votato anche dalla sinistra, rimanendo in tema di citazioni classiche, “timeo Danaos et dona ferentes” e vorrei vederci più chiaro sulle modalità di riconteggio che, infatti, non sembrano proprio adeguarsi alla necessità di un responso chiaro, rapido e senza dubbi. Ma avremo modo di tornarci sopra.
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“Non vi è alcuna sicurezza nel guadagnarsi il favore di un nemico.
Il nemico si può chiamare amico solo quando è morto”.
Chi vi si fosse soffermato a riflettere, avrebbe notato come sia composto da due periodi.
Se avessi voluto “lanciare un messaggio” sul fatto che “il nemico si può chiamare amico solo quando è morto”, avrei con più efficacia impostato il mio intervento sulla famosa frase del Generale Philip Henry Sheridan (foto), vincitore delle guerre indiane: "l’unico indiano buono è un indiano morto".
Frase che, si racconta, il Generale Sheridan pronunciò rispondendo a chi, criticando i suoi metodi, disse “ma ci sono anche indiani buoni”.
Frase che spesso viene utilizzata sostituendo a “indiani” una categoria in quel momento particolarmente invisa.
E mentre lo sciocco si ferma al dito, non sarà sfuggito ai lettori più attenti il primo periodo: “non vi è alcuna sicurezza nel guadagnarsi il favore di un nemico”.
E quello era l’insegnamento.
Possiamo ben immaginare come uno schiavo liberato, con una certa cultura, avesse contemplato nei giorni di schiavitù e in quelli della ritrovata libertà, l’essenza della vita e nei suoi aforismi cercasse di rendere gli altri partecipi delle sue conclusioni.
E perché noi posteri ci ostiniamo ad ignorare l’insegnamento delle menti migliori del passato ?
Perché, ad esempio, stendiamo ponti d’oro a chi vorrebbe solo distruggerci ?
Perché invece di difendere, consolidare e tramandare la memoria delle nostre radici, dei nostri costumi, delle nostre tradizioni, le occultiamo nel timore di “offendere” chi quelle radici, quei costumi, quelle tradizioni vorrebbe solo eliminare ?
Ma pensate che possano apprezzarci quando ci vergogniamo del nostro passato, dei nostri Avi ?
Pensate che cancellare dalle scuole elementari i canti di Natale, il presepe e i panini al salame renderà più concilianti i musulmani ?
O, piuttosto, non diventeranno sempre più aggressivi, non pretenderanno sempre di più, almeno finchè troveranno una controparte disposta a cedere ?
Non vi è alcuna sicurezza nel guadagnarsi il favore di un nemico.
P.S.: Forse qualcuno si sarebbe aspettato, vista l’insistenza con la quale sin dal 12 aprile mettevo in dubbio la formalizzazione dei risultati elettorali, un post sulla decisione della camera. Beh, ci avevo pensato ma poiché tale riconteggio è stato votato anche dalla sinistra, rimanendo in tema di citazioni classiche, “timeo Danaos et dona ferentes” e vorrei vederci più chiaro sulle modalità di riconteggio che, infatti, non sembrano proprio adeguarsi alla necessità di un responso chiaro, rapido e senza dubbi. Ma avremo modo di tornarci sopra.
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17 commenti:
a te il progresso non ti fà nemmeno zic!le guerre indiane le chiami?credevo che l'equivoco Colombiano fosse stato chiarito circa 450 anni fà!!!è proprio vero che il segreto del giornalista è quello di "stare sulla notizia"..complimenti mons,un pezzo degno del washinghton post....di due secoli fa....!senza considerare l'implicito intento razzista che i finti liberali come te camuffano da politically-uncorrect.la maschera si scioglie,giorno dopo giorno,inesorabilmente...è strano pero' che l'identità che si rivela sia quella del buffone.ah ah ah
Mons, intanto condivido il tuo post. Sulla saggezza antica mi trovi molto recettivo. Poi, per andrea, se conosci "la zecchina invidiosetta", credo che i suoi commenti su quel blog andrebbero benissimo!. Facci un pensierino che vinci la zecchina d'oro.
ad ognuno il suo concorso e il suo premio.non per altro,i tuoi commenti su questo blog ti hanno fruttato il mongolino d'oro
"Se ne deduce che l'attuale Ministro degli Esteri non sia ferrato sulla letteratura latina..."...se ne deduce anche che applicare alla lettera tali dotte antiche saggezze,non ha sortito effetti molto positivi...per esempio in iraq
Il disturbatore molesto dimostra,oltre ad avere il dono dei 7 Peccati Capitali, come ho scritto nel post precedente, di possedere anche la stessa sensibilità dimostrata da Moggi che fece la stessa infelice battuta giorni orsono.
Ah, questi prodi sinistri, che a parole si battono per i diritti delle minoranze,come Mongoloidi Negri ed Omosessuali, ma poi intimamente li disprezzano...!!!
Mons, lo sai, quello che il Reverendo Starsandbars ha più volte ammonito...
"I Terroristi Fondamentalisti Musulmani ci odiano per due motivi:
1)Perchè siamo Cristiani.
2)Perchè non lo siamo più...
Ma voi pretendete che ci sia ancora qualcono che conosce i classici e li sa apprezzare e criticare?
Ma chi, quelli del 6 politico o del tutti promossi tanto fa lo stesso?
Il commento in alto fa capire come mandare a scuole le capre non da nessun risultato ...ahhh! Braccia rubate all'agricoltura!
Bel post!
vado di fretta.
Passo solo per un breve saluto.
Cmq Mitico Starsandbars.
"I Terroristi Fondamentalisti Musulmani ci odiano per due motivi:
1)Perchè siamo Cristiani.
2)Perchè non lo siamo più... "
Facciamone una targa gigante e mettiamola davanti alla Farnesina!
Il terrorismo musulmano non sara' mai battuto aprendo ponti d'oro e acettando qualsiasi richiesta, anche la piu' bislacca. Il problema e' che non se ne accorgono soprattutto i politici di nessuno Stato europeo. Anche perche' stando lontani dalla guerra e' facile dire non e' un nostro problema. Di questo passo lo diventera'.
Secondo post consecutivo su quel geniaccio di Publilio Siro!
Ora sai da dove deriva il mio nickname ;-)
(In realtà non è così, ma è bello crederlo...)
non male come temino di terza media
"Perché, ad esempio, stendiamo ponti d’oro a chi vorrebbe solo distruggerci?"
Sono d'accordo! Qualcuno mi vuole spiegare perche' ci siamo presi la briga di andare a liberare un popolo di islamici che ci vuole annientare, gli iracheni? Perche' anziche' ridurli in polvere come si dovrebbe fare coi nemici li stiamo aiutando a ricostruire il loro paese? Se pensate che esportare la democrazia rendera' piu' concilianti i musulmani, siete dei poveri illusi! Non vi è alcuna sicurezza nel guadagnarsi il favore di un nemico. Il nemico si può chiamare amico solo quando è morto.
Non li renderà più concilianti, ma ne affliggerà lo spirito e li deprimerà.
Meglio controllare con le nostre truppe un territorio nemico, che lasciare che diventi una base per i nostri nemici, dove organizzare con tutta calma e sicurezza l'aggressione nei nostri confronti ;-)
"controllare con le nostre truppe un territorio nemico"
??? ma l'obiettivo non era un Irak libero e democratico???
La nostra sicurezza e il loro percorso verso la democrazia sono inscindibili e si basano sulla presenza delle nostre baionette.
SBAGLIATO: le NOSTRE baionette nelle LORO terre sono il MOTIVO PER CUI CI ODIANO. Grazie alla nostra presenza laggiu' ci ritroveremo con molti molti piu' terroristi tra le balle.
A me sembra che da quando abbiamo applicato il principio per cui "la miglior difesa è l'attacco" il teatro delle operazioni si sia spostato a casa loro, dove sono costretti a difendersi. Certo, se poi pensiamo a certe sentenze che mandano liberi i terroristi perchè considerai "solo" guerriglieri ... ma la colpa non è della liberazione dell'Iraq e dell'Afghanistan, ma di chi è, al nostro interno, contrario a tale liberazione.
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