Sabato scorso un sit in di omosessuali e omofili ha deturpato una delle belle piazze di Roma.
Sono volate parole grosse “diritti” e persino “civili” per parlare di un capriccio omosessuale.
Ma la posizione di questo blog è arci … nota ed è inutile tornare sull’argomento.
Quello che mi piace sottolineare è che gli omosessuali e gli omofili, con il loro comportamento sguaiato e volgare, danno ragione a chi non ritiene si debba parlare nei loro confronti di “diritti”, ma di capricci, a chi esprime dubbi sul fatto che l’omosessualità non sia una malattia, a chi ha certezze sul fatto che lo sia.
Lasciamo anche stare il ridicolo della signora Pollastrini che si autodefinisce “ministra”, con una terminologia veterofemminista superata e ridicolizzata quanto le definizioni di “avvocata”, “dottora” etc.
Veniamo alla forma ed al contenuto della manifestazione e dei comportamenti dei portabandiera degli omosessuali.
La forma.
Abbiamo detto “sguaiata e volgare”.
In che altro modo si potrebbe definire un sit in nel quale la parte del leone l’hanno fatta, come dimostrano le immagini trasmesse dalla televisione:
- individui dello stesso sesso che ostentatamente si baciavano;
- esseri agghindati come neppure nelle più comiche parodie con omosessuali protagonisti osano fare;
- altra fauna vestita da vescovo;
- cartelli solamente offensivi nei confronti di chi osa manifestare idee contrarie all’oggetto del desiderio degli omosessuali.
Come si fa a non pensare alla definizione “checche isteriche”, dal momento che quel che abbiamo visto può facilmente ed efficacemente essere sintetizzato nell’immagine di un omosessuale che batte capricciosamente il piedino per terra pretendendo gli sia riconosciuta la patente di normalità dallo stato, con il matrimonio ?
E che dire del contenuto (scusate l’esagerazione del termine) del sit in ?
Il vuoto assoluto, l’ignoranza manifesta che gli stessi ministri (come siamo caduti in basso in Italia grazie a Prodi e a chi l’ha votato !) hanno espresso nel difendere un provvedimento che uno stesso esponente della sinistra, il senatore Salvi, ha accantonato perché completamente al di fuori di ogni concreta applicabilità e conformità costituzionale ?
Ma si rendono conto che parlare di “civiltà”, di “diritto” applicandolo al matrimonio tra omosessuali è usare termini nobili per un tema che non ha alcun pregio giuridico, civile, sociale o morale ?
E le solite litanie di frasi fatte condite dalle uniche espressioni che quella gente è in grado di concepire: gli insulti nei confronti di chi non la pensa come loro.
Ma perché tutto questo rende manifesto il loro torto?
Perché chiunque credesse nel buon diritto della propria posizione e volesse raggiungere un risultato, un traguardo, farebbe in modo di presentare a chi non la pensa come lui argomentazioni, ragioni e immagini che non respingano questi, ma li facciano riflettere e pensare che “forse possono aver ragione”.
Sbattere in faccia a noi espressioni, scritte e immagini offensive verso la religione, baci tra omosessuali e null’altro, lungi dal farci ripensare alle nostre posizioni le rafforza e le rende ancor più credibili e argomentate, proprio prendendo spunto dal comportamento anomalo che omosessuali e omofili hanno manifestato sabato scorso.
E per concludere veniamo ad un aspetto di carattere psicologico.
Di recente una senatrice (non “senatora” !) della sinistra (e non solo lei) ha espresso, da professionista, la sua convinzione che l’omosessualità sia una devianza, dalla quale si può guarire.
Non l’avesse mai detto !
Si sono scatenate le isterie maggiori, proprio da parte dei portabandiera omofili ed omosessuali, con inviti a denunciare chi osasse affermare che gli omosessuali sono malati.
Ecco il punto: impedire che si dica che sono malati, anche ricorrendo alla persecuzione giudiziaria.
E’ la dimostrazione di una assoluta debolezza di argomentazioni e, soprattutto, di convincimento delle proprie tesi.
Sarà mica che quel dubbio che loro dovrebbero insinuare in noi (ottenendo invece l'effetto contrario) è, invece, ben presente in loro sulla loro stessa reale condizione ?
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Sono volate parole grosse “diritti” e persino “civili” per parlare di un capriccio omosessuale.
Ma la posizione di questo blog è arci … nota ed è inutile tornare sull’argomento.
Quello che mi piace sottolineare è che gli omosessuali e gli omofili, con il loro comportamento sguaiato e volgare, danno ragione a chi non ritiene si debba parlare nei loro confronti di “diritti”, ma di capricci, a chi esprime dubbi sul fatto che l’omosessualità non sia una malattia, a chi ha certezze sul fatto che lo sia.
Lasciamo anche stare il ridicolo della signora Pollastrini che si autodefinisce “ministra”, con una terminologia veterofemminista superata e ridicolizzata quanto le definizioni di “avvocata”, “dottora” etc.
Veniamo alla forma ed al contenuto della manifestazione e dei comportamenti dei portabandiera degli omosessuali.
La forma.
Abbiamo detto “sguaiata e volgare”.
In che altro modo si potrebbe definire un sit in nel quale la parte del leone l’hanno fatta, come dimostrano le immagini trasmesse dalla televisione:
- individui dello stesso sesso che ostentatamente si baciavano;
- esseri agghindati come neppure nelle più comiche parodie con omosessuali protagonisti osano fare;
- altra fauna vestita da vescovo;
- cartelli solamente offensivi nei confronti di chi osa manifestare idee contrarie all’oggetto del desiderio degli omosessuali.
Come si fa a non pensare alla definizione “checche isteriche”, dal momento che quel che abbiamo visto può facilmente ed efficacemente essere sintetizzato nell’immagine di un omosessuale che batte capricciosamente il piedino per terra pretendendo gli sia riconosciuta la patente di normalità dallo stato, con il matrimonio ?
E che dire del contenuto (scusate l’esagerazione del termine) del sit in ?
Il vuoto assoluto, l’ignoranza manifesta che gli stessi ministri (come siamo caduti in basso in Italia grazie a Prodi e a chi l’ha votato !) hanno espresso nel difendere un provvedimento che uno stesso esponente della sinistra, il senatore Salvi, ha accantonato perché completamente al di fuori di ogni concreta applicabilità e conformità costituzionale ?
Ma si rendono conto che parlare di “civiltà”, di “diritto” applicandolo al matrimonio tra omosessuali è usare termini nobili per un tema che non ha alcun pregio giuridico, civile, sociale o morale ?
E le solite litanie di frasi fatte condite dalle uniche espressioni che quella gente è in grado di concepire: gli insulti nei confronti di chi non la pensa come loro.
Ma perché tutto questo rende manifesto il loro torto?
Perché chiunque credesse nel buon diritto della propria posizione e volesse raggiungere un risultato, un traguardo, farebbe in modo di presentare a chi non la pensa come lui argomentazioni, ragioni e immagini che non respingano questi, ma li facciano riflettere e pensare che “forse possono aver ragione”.
Sbattere in faccia a noi espressioni, scritte e immagini offensive verso la religione, baci tra omosessuali e null’altro, lungi dal farci ripensare alle nostre posizioni le rafforza e le rende ancor più credibili e argomentate, proprio prendendo spunto dal comportamento anomalo che omosessuali e omofili hanno manifestato sabato scorso.
E per concludere veniamo ad un aspetto di carattere psicologico.
Di recente una senatrice (non “senatora” !) della sinistra (e non solo lei) ha espresso, da professionista, la sua convinzione che l’omosessualità sia una devianza, dalla quale si può guarire.
Non l’avesse mai detto !
Si sono scatenate le isterie maggiori, proprio da parte dei portabandiera omofili ed omosessuali, con inviti a denunciare chi osasse affermare che gli omosessuali sono malati.
Ecco il punto: impedire che si dica che sono malati, anche ricorrendo alla persecuzione giudiziaria.
E’ la dimostrazione di una assoluta debolezza di argomentazioni e, soprattutto, di convincimento delle proprie tesi.
Sarà mica che quel dubbio che loro dovrebbero insinuare in noi (ottenendo invece l'effetto contrario) è, invece, ben presente in loro sulla loro stessa reale condizione ?
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13 commenti:
In uno Stato "democratico" (ancora) la libertà di espressione è un principio cardine.
Ma, nella fattispecie, vi sono due contraddizioni:
la prima è che i manifestanti di sabato si arrogano il diritto di far tacere chi esprime opinioni diverse dalle loro, e da quì i reiterati insulti al Pontefice, alla Chiesa e agli stessi membri del Governo che nutrono posizioni differenti.
La seconda è che manifestare con espliciti comportamenti che non rispettano la moralità della pubblica opinione determina l'opposto di ciò che si vuole ottenere.
Pertanto, nell'essere con te d'accordo, aggiungo che fra i sostenitori dei Di.Co. andrebbe ascoltata solo quella parte silenziosa che non fa dell'esibizionismo il suo cavallo di battaglia.
Baci
Ciao Mons, io nel mio ultimo post mi sono soffermato sulla frase "meglio gay che Opus Dei"... proprio ridicoli...
Bye
...grande pezzo.
Non credo che i gay siano malati.
Di certo vivono male la loro diversità, tanto che vogliono spacciarci a tutti i costi la loro diversità come normalità.
Quanto a Piazza Farnese, il Circo è fuori moda, ormai...
Io credo che al 60% (e sto stretto) degli italiani degli omosessuali freghi poco o nulla.
Se non vi fossero i cattolici (preti e politici) le unioni omosessuali vi sarebbero in Italia da un pezzo. Non vedo cosa freghi agli altri delle scelte personali e sessuali di due persone. Personalmente che si uniscano civilmente a me non toglie nulla né mi impedisce di formare una famiglia "etero" di tipo "tradizionale"..
Non dovrebbe fregare nulla manco ai cattolici (preti, politici e comuni mortali) tanto una famiglia "tradizionale" gli omosessuali con o senza legge non se la faranno mai e se di peccato si tratta se la vedranno con il Padreterno quando sarà il momento.
Quindi non vedo perché non concedere agli omosessuali il loro ultraconservatore diritto ad essere borghesi come gli altri.
Ai tempi in cui militavo si era soliti dire con poca grazia: "mejo un fijo frocio che comunista"
@ Van der blogger: io preferisco la compagnia di un omosessuale piuttosto che quella di uno dell'Opus Dei.
Ma esiste una "parte silenziosa" omosessuale che argomenta ?
A me sembra che sia come i "musulmani moderati": tutti ne parlano, ma nessuno li vede :-)
Non è neutro l'avere o non avere il timbro di legittimità formato da una legge dello stato. Gli omo non possono pretendere privilegi per il loro ... status , quando c'è una legge che regola la generalità dei casi. Non si deve fare una legge in basi ai capricci vari che possono emergere da questa o quella consorteria.
Ottimo Mons, ma diciamola tutta: gli omosessuali non sono "malati" in quanto la disciplina che studia queste cose (la psicologia) non e' una scienza. Non essendo tale non puo' diagnosticare ne' curare alcunche' secondo il metodo della medicina tradizionale. Pertanto si parla di "disturbi" che in sede psichiatrica vengono ovunque considerati tali, mentre in quella psicologica si preferisce tirare un frego su di un catalogo dell'OMS e come per incanto tutti stanno benissimo. Ma si tratta di gente che soffre e cosi' facendo la si priva di una possibilita' di guarigione che pure esiste anche se non e' roba che si cura come il raffreddore. Una volta si usava un termine ormai considerato offensivo: "tolleranza"... la stessa che gl'individui di cui sopra sono incapaci ad esercitare. Del resto la sobrieta' non e' il primo pregio della categoria.
Simone: a me degli omo frega quanto a te, ma il problema e' piu' insidioso. Fatti spiegare da Lontana cosa accade in Canada e poi vedrai che il progetto e' l'omosessualizzazione della societa', il che e' gia' un fatto riscontrabile, soprattutto se la si considera "una libera scelta". L'attacco alla proprieta' passa attraverso la Nazione e la Famiglia. Siamo stati fessi noi a non averlo capito prima che e' il solito comunismo con un altro nome.
Grande Monsoreu.
Dobbiamo far sentire la nostra ferma voce contro quei nichilisti che spacciano per valori da tutelare le perversioni.
Non avranno mai i DICO!
Ciao mons! Bel post! sulla manifestazione non ho molto da dire, se non che ha dimostrato finalmente l'intolleranza dell'ideologia gay (xchè di questo si tratta).
Ciao Bobo. Intolleranza ? NOn solo, anche il vuoto assoluto di argomenti. Ma non ne avevamo bisogno, noi, di una simile dimostrazione. E' però bene che si siano esibiti nella loro migliore performance così hanno aperto gli occhi anche di chi li teneva ostinatamente chiusi.
La crociata anti-omosessuali ricorda paurosamente il razzismo anti-ebraico praticato dai cristiani per secoli (Assassini di Cristo! Usurai!), e ripreso dai nazi-fascisti nell'Europa degli anni 20 e dai comunisti di Stalin. E' anche simile al razzismo anti-neri degli Stati Uniti, almeno fino agli anni 70. Pensate che i matrimoni misti erano considerati contro natura, cosi' come contro natura vengono considerati oggi gli omosessuali. Ogni generazione, a quanto pare, deve fare i conti con qualche forma di razzismo. A noi tocca combattere il razzismo anti gay e anti immigrati. La Civilta' Occidentale ha vinto le battaglie contro nazisti, comunisti e contro chi seminava l'odio razziale. Vinceremo anche questa battaglia!
Anche chi commenta dalla parte deglo omofili non si discosta dal livello della manifestazione di sabato, a dimostrazione che non esiste alcuna parte "silenziosa e moderata" tra di loro. Infatti anche la nostra Simonetta non riesce ad andare oltre le stantie categorie comuniste del "razzismo" con il quale condisce ogni idea altrui.
Per caso mi sono imbattuto in questo blog.
Divertente la definizione di 'capricci' alla richiesta legittima del riconoscimento di un diritto, il diritto a non essere discriminati in materia di coppie.
Massimo, tacciare Simonetta di perpretare argomentazioni rifacendosi alle 'solite categorie comuniste, non ti fa vedere che Lei ha fatto un esempio di come ci si 'evolve' in relazione a quelle che un tempo venivano considerate cose 'contronatura'.
Mi sorge, perciò, un dubbio: secondo te, un uomo bianco e ariano può sposare una donna di colore?
Non ti disturbare. So già la risposta.
Chiedo scusa per l'intervento, ma non ce l'ho fatta ad esimermi.
Buona continuazione.
Cordialità.
lrc
Anche tu cadi nello stereotipo parlando (a vanvera) di matrimonio tra un uomo bianco e una donna negra (paura di usare questo aggettivo ?:-).
Il rapporto omosessuale non ha alcun pregio giuridico, sociale, civile o morale. Ergo non può essere un "diritto", ma solo una pretesa. Un capriccio, appunto. :-D
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