I sondaggi di blogspot scontano un duplice limite: la possibilità di votare più volte e la ristrettezza quantitativa e di appartenenza politica dei partecipanti.
Posso sperare che lasciando in essere un sondaggio per tutto l’arco di un mese, questo diluisca le tendenze compulsive di alcuni e, nel contempo, faccia pervenire qualche voto da parte di visitatori occasionali e non favorevoli ai temi che tratto nel blog.
Ieri si è chiuso il sondaggio sulle tasse e, come si delineava da subito, la “flat tax” sotto al 20% ha fatto la parte del leone con il 77% (185 preferenze), seguita – a distanza siderale – dalle tre aliquote progressive (la proposta 2001 del Presidente Berlusconi poi realizzata con l’aggiunta dell’aliquota temporanea per i redditi più alti) con il 7% (18) e il 6% (16) favorevole a tasse solo locali.
Interessante il 5% (12) di chi non vuole tasse e allucinante il 2% (7) di chi è contento dell’attuale sistema, ambedue, con ogni evidenza, proposte e risposte provocatorie.
Non scopre l’acqua calda questo sondaggio perché la voglia di mandare tutto il nostro sistema fiscale all’aria per ricostruirne uno più equo è tanta.
I soldi, questo devono capire i politici, sono soldi nostri, guadagnati con il nostro lavoro e, pertanto, devono essere lasciati nella nostra disponibilità.
Questo è ancor più rilevante se consideriamo che, in cambio di quei soldi, lo stato non fornisce i servizi nella qualità e quantità che si è impegnato a fornire.
I marxisti sostengono che la proprietà sia un furto.
Che dire allora di tasse che sottraggono il denaro guadagnato (e nel caso dei lavori dipendenti ancor prima che finisca nelle tasche dei legittimi proprietari) senza l’adeguato corrispettivo ?
Che dire di uno stato che inserisce nella sua costituzione (sia pur nata dalla gloriosa resistenza antifascista bla … bla … bla…) la norma (art.47) per cui si favorisce l’accesso alla proprietà della casa di abitazione e poi decide di tassare persino la prima casa ?
Che dire di uno stato in cui si prelevano forzosamente denari per l’assistenza sanitaria (anche questa garantita dalla gloriosa costituzione nata dalla resistenza antifascista bla … bla … bla …) e poi, con un tratto di penna, costringe a pagarsi anche le cure ?
Eppure è lo stato in cui ci troviamo a vivere in cui, anche con la seconda finanziaria comunista e catto-comunista, il governo imbroglia le carte con partite di giro e le chiama “sgravi”.
Siamo arrivati al punto che gli sgravi sull’Ici ci saranno … nel 2008 (forse per gli itaglioni che ancora credono a coloro che hanno votato incautamente il 9 e 10 aprile 2006) e la riduzione delle aliquote irpef, anche quella rinviata (senza neppure l’indicazione di una data).
Gli sgravi ires e irap sono articolati in modo tale che portano vantaggio solo alle solite grandi industrie, perché il costo dovrebbe essere addirittura zero grazie all’allargamento della base impositiva (cioè pestano sulle piccole e medie).
I catto-comunisti e i comunisti al governo si sono resi conto della rabbia che sta covando nel Popolo, ma non hanno avuto il coraggio di fare una drastica inversione a “u” e ridurre le imposte che rimangono ad una percentuale altissima e insopportabile: 43,1 % (e anche più se mettiamo dentro tutti i balzelli collaterali che la sinistra aumenta senza tanti complimenti, a cominciare da bolli e concessioni).
A fronte di tutto ciò si può ben capire come si rafforzi lo spirito contrario ai balzelli e ai gabellieri che si manifesta nell’auspicio di una tassa sola, uguale per tutti, percentualmente sostenibile, quindi anche tale da non incentivare l’evasione perché verrebbe percepita come “giusta”.
Una flat tax, appunto, al di sotto di una percentuale, il 20%, che sarebbe comunque il doppio delle “decime” romane, ma meno della metà di quelle di Romano.
Ma non deve finire con le tasse, devono essere anche liberata la casa dalle imposte e l’eredità dalle odiose tasse sui morti.
Tutti provvedimenti approvati o nel programma del Centro Destra, ma completamente estranei a chi, ancora oggi nel terzo millennio, agisce in base ad automatismi ideologici, fondati sulla divisione per classi e su una teoria che in tutto il mondo è fallita.
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Posso sperare che lasciando in essere un sondaggio per tutto l’arco di un mese, questo diluisca le tendenze compulsive di alcuni e, nel contempo, faccia pervenire qualche voto da parte di visitatori occasionali e non favorevoli ai temi che tratto nel blog.
Ieri si è chiuso il sondaggio sulle tasse e, come si delineava da subito, la “flat tax” sotto al 20% ha fatto la parte del leone con il 77% (185 preferenze), seguita – a distanza siderale – dalle tre aliquote progressive (la proposta 2001 del Presidente Berlusconi poi realizzata con l’aggiunta dell’aliquota temporanea per i redditi più alti) con il 7% (18) e il 6% (16) favorevole a tasse solo locali.
Interessante il 5% (12) di chi non vuole tasse e allucinante il 2% (7) di chi è contento dell’attuale sistema, ambedue, con ogni evidenza, proposte e risposte provocatorie.
Non scopre l’acqua calda questo sondaggio perché la voglia di mandare tutto il nostro sistema fiscale all’aria per ricostruirne uno più equo è tanta.
I soldi, questo devono capire i politici, sono soldi nostri, guadagnati con il nostro lavoro e, pertanto, devono essere lasciati nella nostra disponibilità.
Questo è ancor più rilevante se consideriamo che, in cambio di quei soldi, lo stato non fornisce i servizi nella qualità e quantità che si è impegnato a fornire.
I marxisti sostengono che la proprietà sia un furto.
Che dire allora di tasse che sottraggono il denaro guadagnato (e nel caso dei lavori dipendenti ancor prima che finisca nelle tasche dei legittimi proprietari) senza l’adeguato corrispettivo ?
Che dire di uno stato che inserisce nella sua costituzione (sia pur nata dalla gloriosa resistenza antifascista bla … bla … bla…) la norma (art.47) per cui si favorisce l’accesso alla proprietà della casa di abitazione e poi decide di tassare persino la prima casa ?
Che dire di uno stato in cui si prelevano forzosamente denari per l’assistenza sanitaria (anche questa garantita dalla gloriosa costituzione nata dalla resistenza antifascista bla … bla … bla …) e poi, con un tratto di penna, costringe a pagarsi anche le cure ?
Eppure è lo stato in cui ci troviamo a vivere in cui, anche con la seconda finanziaria comunista e catto-comunista, il governo imbroglia le carte con partite di giro e le chiama “sgravi”.
Siamo arrivati al punto che gli sgravi sull’Ici ci saranno … nel 2008 (forse per gli itaglioni che ancora credono a coloro che hanno votato incautamente il 9 e 10 aprile 2006) e la riduzione delle aliquote irpef, anche quella rinviata (senza neppure l’indicazione di una data).
Gli sgravi ires e irap sono articolati in modo tale che portano vantaggio solo alle solite grandi industrie, perché il costo dovrebbe essere addirittura zero grazie all’allargamento della base impositiva (cioè pestano sulle piccole e medie).
I catto-comunisti e i comunisti al governo si sono resi conto della rabbia che sta covando nel Popolo, ma non hanno avuto il coraggio di fare una drastica inversione a “u” e ridurre le imposte che rimangono ad una percentuale altissima e insopportabile: 43,1 % (e anche più se mettiamo dentro tutti i balzelli collaterali che la sinistra aumenta senza tanti complimenti, a cominciare da bolli e concessioni).
A fronte di tutto ciò si può ben capire come si rafforzi lo spirito contrario ai balzelli e ai gabellieri che si manifesta nell’auspicio di una tassa sola, uguale per tutti, percentualmente sostenibile, quindi anche tale da non incentivare l’evasione perché verrebbe percepita come “giusta”.
Una flat tax, appunto, al di sotto di una percentuale, il 20%, che sarebbe comunque il doppio delle “decime” romane, ma meno della metà di quelle di Romano.
Ma non deve finire con le tasse, devono essere anche liberata la casa dalle imposte e l’eredità dalle odiose tasse sui morti.
Tutti provvedimenti approvati o nel programma del Centro Destra, ma completamente estranei a chi, ancora oggi nel terzo millennio, agisce in base ad automatismi ideologici, fondati sulla divisione per classi e su una teoria che in tutto il mondo è fallita.
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5 commenti:
Uno come Prodi dovrebbe essere buttato in mezzo agli operai di Mirafiori esattamente come uno come Visco in mezzo ad una riunioni di imprenditori del nord est.
Se penso a tutto quello che mi sottraggono, mi verrebbe voglia di incrociare le braccia. Ma anche se lo facessi quelli mi tasserebbero con gli studi di settore !!!!!!!
Perchè infliggere questa ulteriore punizione ad operai e imprenditori del nord est ? :-D
concrodo sulla flat tax...anche se (coi tempi che corronno) mi accontenterei anche di un 25-30% ;)
ps. nel sondaggio sulla festa nazionale...voterei per il 17 marzo, l'unità d'Italia.
Andrea Teocon. Certo che prima di scendere sotto il 20% dovremo passare dal 30 e dal 25, non credo umanamente possibile il taglio immediato.
L'importante è che questo governo venga abbattuto per ricominciare il ciclo virtuoso con Berlusconi dal punto in cui è stato interrotto.
Quanto alla Festa Nazionale sono costretto da blogspot a non più di 5 opzioni, potendo ne avrei indicate almeno 8 :-)
Io sono uno di quei 12 che non vuole tasse :P
Ovviamente l'idea della flat tax è bella e darebbe un grosso slancio all'economia.
E' giusto perseguirla, infatti ho piacere che sia nelle idee di Decidere.net.
Ma il significato della mia votazione è che vorrei la flat tax e basta
Fino a che il governo potrà rimpiazzare le imposte progressive con IVA, ICI, bollo, canone rai, tasse di soggiorno, di ingresso, multe ad minchiam, tasse sul lusso, tasse sulla successione, tasse sui mortacci di prodi che non sono mai abbastanza, ho sempre il fondato timore della solita partita di giro.
Flat Tax e basta, mi troverebbe daccordo.
Anche SOLO IVA sui consumi e nient'altro. In questo modo inoltre avresti l'implicita progressività dovuta al fatto che i poveri consumano meno.....
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