Avete notato che i candidati più scomodi sono quelli che rappresentano posizioni più marcate ?
Sembra quasi che avere delle idee, pensare in proprio, sia o stia diventando un qualcosa di riprovevole.
In una Italia dove si ha paura di esporre il Crocefisso, di realizzare il Presepe, di intonare i Canti di Natale, di far mangiare all'asilo o a scuola ai nostri bambini il cibo tradizionale della nostra terra perché a volte è contrario alle tradizioni di chi, venendo in Italia, deve adattarsi alle nostre (e non viceversa) ecco che avere una posizione netta, più o meno condivisibile, ma coerente diventa motivo “di imbarazzo”.
Imbarazzante dovrebbe invece essere la posizione di chi si esprime in modo subdolo e biforcuto, di chi propone il “ma anche” come filosofia di governo, di chi cerca di ottenere voti non con la chiarezza, ma con i sotterfugi da prima repubblica, con desistenze.
Imbarazzante è avere i telegiornali pieni del nulla che promana dai due supermercati, mentre i sapori stanno tutti nelle piccole botteghe a conduzione familiare, i partiti “piccoli”, quelli per i quali Veltrusconi dice di non votare.
Imbarazzante è chi non ha il coraggio di prendere posizioni chiare sui temi etici che rappresentano una frontiera di civiltà.
Imbarazzante è chi punta l’indice accusatore contro chi straccia qualche foglio di carta, dimenticandosi di tutte le volte in cui ha bruciato bandiere di nazioni amiche.
Imbarazzante è chi si presta a fare il numero due del partito che aveva definito, solo due mesi ptima, “una comica finale”.
Imbarazzante dovrebbe essere chi propone di vietare la ricostituzione del partito comunista, per fare da pendant al divieto analogo contro il Partito Fascista, quando una vera politica di libertà dovrebbe togliere il divieto esistente e non introdurne un altro.
Imbarazzante dovrebbe essere votare “turandosi il naso” e non in base ad una scelta ideale e di valori.
Evviva, allora, i candidati scomodi, da qualunque parte provengano, perché sono loro la speranza che la politica italiana non termini nella noia.
Evviva i partiti “piccoli”, quelli che hanno rifiutato e la massificazione per rivendicare con orgoglio principi e identità forti, perché sono loro la speranza che l’Italia possa svegliarsi dal sonno indotto dalla omologazione dei programmi e dei mezzi di comunicazione di massa.
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Sembra quasi che avere delle idee, pensare in proprio, sia o stia diventando un qualcosa di riprovevole.
In una Italia dove si ha paura di esporre il Crocefisso, di realizzare il Presepe, di intonare i Canti di Natale, di far mangiare all'asilo o a scuola ai nostri bambini il cibo tradizionale della nostra terra perché a volte è contrario alle tradizioni di chi, venendo in Italia, deve adattarsi alle nostre (e non viceversa) ecco che avere una posizione netta, più o meno condivisibile, ma coerente diventa motivo “di imbarazzo”.
Imbarazzante dovrebbe invece essere la posizione di chi si esprime in modo subdolo e biforcuto, di chi propone il “ma anche” come filosofia di governo, di chi cerca di ottenere voti non con la chiarezza, ma con i sotterfugi da prima repubblica, con desistenze.
Imbarazzante è avere i telegiornali pieni del nulla che promana dai due supermercati, mentre i sapori stanno tutti nelle piccole botteghe a conduzione familiare, i partiti “piccoli”, quelli per i quali Veltrusconi dice di non votare.
Imbarazzante è chi non ha il coraggio di prendere posizioni chiare sui temi etici che rappresentano una frontiera di civiltà.
Imbarazzante è chi punta l’indice accusatore contro chi straccia qualche foglio di carta, dimenticandosi di tutte le volte in cui ha bruciato bandiere di nazioni amiche.
Imbarazzante è chi si presta a fare il numero due del partito che aveva definito, solo due mesi ptima, “una comica finale”.
Imbarazzante dovrebbe essere chi propone di vietare la ricostituzione del partito comunista, per fare da pendant al divieto analogo contro il Partito Fascista, quando una vera politica di libertà dovrebbe togliere il divieto esistente e non introdurne un altro.
Imbarazzante dovrebbe essere votare “turandosi il naso” e non in base ad una scelta ideale e di valori.
Evviva, allora, i candidati scomodi, da qualunque parte provengano, perché sono loro la speranza che la politica italiana non termini nella noia.
Evviva i partiti “piccoli”, quelli che hanno rifiutato e la massificazione per rivendicare con orgoglio principi e identità forti, perché sono loro la speranza che l’Italia possa svegliarsi dal sonno indotto dalla omologazione dei programmi e dei mezzi di comunicazione di massa.
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3 commenti:
Berlusconi ha perso la testa, ha disprezzato l'apporto della Destra ma non si è fatto problemi ad imbarcare Dini e altre mummie.
peggio per lui, daro voto disgiunto agli unici due partiti che hanno difeso i cittadini: Lega e La Destra.
se Berlusconi perde al Senato deve prendersela solo con sè stesso e non venga a piagere da Storace.
Terribile delusione
la grande svolta era una coalizione di destra senza i parassiti dell'UDC e Berlusconi che fa?? si disfa anche della Destra onesta e coerente??
se il PDL è un partito che rappresenta il centro italiano allora io non mi riconosco più in Berlusconi.
in pensione
Sono convinto che se La Destra otterrà un buon successo, Berlusconi, con soddisfazione, accantonerà Fini al quale, evidentemente, preferisce Ciarrapico !
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