Il quotidiano della mia città, Il Resto del Carlino, come tutti gli altri quotidiani, nella sua versione in rete propone una serie infinita di sondaggi.
La loro valenza non ha nulla di scientifico, tra l’altro ho verificato che è possibile votare per lo stesso argomento anche ogni giorno, ma quando vi sono delle differenze bulgare, forse qualcosa vorrà dire.
Un sondaggio chiede se è necessario un ricambio generazionale della politica italiana.
Il 94% risponde di sì, solo il 5% no.
E’ evidente che il sentimento nei confronti della politica politicante è di netto rifiuto e questo porta a rispondere: ma sì, cambiamoli questi vecchi politicanti e mettiamoci dei giovani.
Giovani ?
Già quando non sono già vecchi.
Prendiamo i due maggiori partiti.
Il pdl ha come leader Silvio Berlusconi, classe 1936: brillante, spiritoso, pieno di interessi, simpatico gaffeur, con alle spalle una carriera imprenditoriale di successo.
Certo, qualche ruga si vede, ma è in politica solo dal 1994.
Dall’altra parte il pci/pds/ds/pd si è votato a Dario Franceschini, classe 1958, che parla come se avesse un sasso in gola (e ho scritto “sasso” perché siamo su un blog pubblico …), in politica sin dall’età giovanile, brutta copia di Casini (che paragonato a lui sembra un gigante).
Ci sono 22 anni di differenza tra Berlusconi e Franceschini, ma sicuramente il ricambio generazione sarebbe una iattura per l’Italia, perché il più anziano anagraficamente è molto più giovane nelle idee e nel modo di proporsi.
Allora ?
Allora non è l’età che fa la differenza, ma la capacità.
E l’Italia, soprattutto in periodo di crisi come quello che stiamo attraversando, non può prescindere da un vero Leader che sia anche in grado di fornire stimoli e imprimere fiducia alla gente.
Ma ve l’immaginate se questa crisi fosse scoppiata quando al governo c’era quell’altro o se ci fossero Franceschini, Veltroni, Bersani, D’alema, Fassino e tutti quei burocrati di partito, così somiglianti al politburo del Pcus prima del crollo del muro di Berlino e che si presentano davanti alle telecamere con facce lugubri e musi lunghi ?
Peccato solo che Berlusconi abbia scelto Fini – che gli fa la fronda in casa – e non la Destra …
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La loro valenza non ha nulla di scientifico, tra l’altro ho verificato che è possibile votare per lo stesso argomento anche ogni giorno, ma quando vi sono delle differenze bulgare, forse qualcosa vorrà dire.
Un sondaggio chiede se è necessario un ricambio generazionale della politica italiana.
Il 94% risponde di sì, solo il 5% no.
E’ evidente che il sentimento nei confronti della politica politicante è di netto rifiuto e questo porta a rispondere: ma sì, cambiamoli questi vecchi politicanti e mettiamoci dei giovani.
Giovani ?
Già quando non sono già vecchi.
Prendiamo i due maggiori partiti.
Il pdl ha come leader Silvio Berlusconi, classe 1936: brillante, spiritoso, pieno di interessi, simpatico gaffeur, con alle spalle una carriera imprenditoriale di successo.
Certo, qualche ruga si vede, ma è in politica solo dal 1994.
Dall’altra parte il pci/pds/ds/pd si è votato a Dario Franceschini, classe 1958, che parla come se avesse un sasso in gola (e ho scritto “sasso” perché siamo su un blog pubblico …), in politica sin dall’età giovanile, brutta copia di Casini (che paragonato a lui sembra un gigante).
Ci sono 22 anni di differenza tra Berlusconi e Franceschini, ma sicuramente il ricambio generazione sarebbe una iattura per l’Italia, perché il più anziano anagraficamente è molto più giovane nelle idee e nel modo di proporsi.
Allora ?
Allora non è l’età che fa la differenza, ma la capacità.
E l’Italia, soprattutto in periodo di crisi come quello che stiamo attraversando, non può prescindere da un vero Leader che sia anche in grado di fornire stimoli e imprimere fiducia alla gente.
Ma ve l’immaginate se questa crisi fosse scoppiata quando al governo c’era quell’altro o se ci fossero Franceschini, Veltroni, Bersani, D’alema, Fassino e tutti quei burocrati di partito, così somiglianti al politburo del Pcus prima del crollo del muro di Berlino e che si presentano davanti alle telecamere con facce lugubri e musi lunghi ?
Peccato solo che Berlusconi abbia scelto Fini – che gli fa la fronda in casa – e non la Destra …
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4 commenti:
Ciao Massimo: tu dici ad un certo punto "non è l'età che fa la differenza, ma la capacità". Appunto. Quella cosa è diventata merce rara in Italia e poi, perchè mai le nuove generazioni educate al concetto del tutto è dovuto, del nihilismo ad oltranza, dal relativismo eretto a regola di vita, perchè dovrebbero affinare una virtù di quel tipo? E' molto più facile vivere così, intrupparsi nel magma indistinto della corrente d'opinione più comoda, sognare forse, dormire fino al prossimo corteo contro il berlusca o chi per lui.
"allora non è l’età che fa la differenza, ma la capacità." Sono d'accordo, bisogna smetterla con questo mito secondo cui i giovani sarebbero migliori, anzi spesso sono i più anziani grazie all'esperienza a fare meglio.
Quanto a Berlusca, l'hai fatto più vecchio: è del 1937 ;-)
Solo per precisione, ma Silvio Berlusconi nacque a Milano il 29 settembre del 1936 :-)
Pardon, hai ragione :(
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