Nel mio blog dedicato a Bologna ed all’Emilia (Svulazen) ho da tempo aperto una costante finestra sulle elezioni amministrative e, in particolare, sull’elezione del sindaco, il prossimo giugno, in un quadro che sarebbe di grande favore per le liste di Centro Destra.
A Bologna il sindaco ex segretario della cgil, ha miseramente fallito.
Persi tutti i finanziamenti per le grandi opere (metropolitana, passante) ha ridotto la città ad un gruviera ignorando la prima ed elementare cura doverosa della manutenzione delle strade e dando il via ai lavori di una costosa, contestata e inutile ferrovia di superficie (il “Civis”).
Ha inoltre incrementato le proibizioni e traffico e non ha saputo fornire alcuna risposta all’esigenza di sicurezza dei cittadini, facendo di Bologna la città più rapinata d’Italia in rapporto alla sua popolazione e rendendola infrequentabile in certe zone e in certi orari.
Come ciliegina si è reso protagonista della telenovela sulla moschea, rifiutata dalla cittadinanza e sulla quale è stato alla fine costretto a fare marcia indietro grazie alla lotta ed alla documentazione prodotta dalla Lega Nord.
Quel sindaco ha rinunciato a candidarsi e il pci/pds/ds/pd ha scelto un candidato incolore, di cui non si sente parlare, che non appare in grado di formulare alcun progetto per la città e, di nuovo, nato ben al di fuori delle mura cittadine.
Con un simile quadro un Centro Destra appena appena politicamente normale, avrebbe cercato e candidato da subito un nome importante del mondo cittadino, facendo quadrato su di esso, da Forza Nuova all’Udc.
Assistiamo, invece, ad una lotta fratricida.
Una melina incomprensibile sul nome del candidato che ha portato a rinviare ogni scelta fino a febbraio, per poi dividersi tra l’ex sindaco Giorgio Guazzaloca e l’ex presidente del Bologna Alfredo Cazzola.
Ambedue si presentano come civici, rifuggendo i partiti che si accomodano a fare gli zerbini portatori d’acqua, ma non rinunciano a polemizzare gli uni con gli altri.
Così Guazzaloca è sostenuto dall’Udc e spara ad alzo zero non sul candidato della sinistra, bensì su Cazzola, sostenuto dal Pdl e dalla Lega che, a loro volta, rovesciano su Guazzaloca ogni critica immaginabile.
Così l’immagine dei due contendenti si incrina, fino a rischiare di andare in frantumi a tutto beneficio del candidato della sinistra che, seduto sulla riva del fiume, assiste allo spettacolo indecoroso dei due galli (che rischiano però di fare la fine dei capponi di Renzo) del Centro Destra e, senza aver bisogno di fare nulla, né di spremersi per inventarsi uno straccio di programma, ma solo cercando di far dimenticare l’attuale esperienza di giunta, vede avvicinarsi un insperato successo.
Vista la pessima figura che stanno facendo i due principali candidati del Centro Destra, uno cosa fa ?
Cerca una candidatura alternativa per il primo turno, riservandosi di votare al ballottaggio colui che gli elettori sceglieranno come competitore per Palazzo d’Accursio in contrapposizione al candidato della sinistra.
Personalmente ho scelto.
Nonostante la significativa – sotto il profilo della protesta – candidatura di Beppe Maniglia (che, peraltro, sembra scomparso dal panorama) il mio voto andrà, se confermerà la sua candidatura, a Stefano Morselli, antico combattente dell’Msi sin dai tempi del Galvani negli anni settanta.
Oggi, però, leggo che a destra scendono in campo altri candidati.
Massimiliano Mazzanti, attivo ed efficace ex consigliere comunale dell’Msi e di An, sostenuto da Casapound e, contestualmente, un “mister x” preannunciato da quanti sono rimasti ne La Destra di Storace a Bologna che, “scomunicando” Mazzanti, preannunciano una loro lista e un loro candidato.
Non dubito, poi, che, in questo panorama, anche Forza Nuova presenterà la sua lista e il suo candidato.
Di passaggio ricordo che esiste, insistendo sulla medesima area politica, un terzo candidato “civico”, Michele Laganà, che ha confermato di “correre” fino in fondo.
Allora ricapitoliamo:
Giorgio Guazzaloca : civico sostenuto dall’Udc
Alfredo Cazzola: civico sostenuto dal Pdl e dalla Lega
Stefano Morselli: Destra Federale
Massimiliano Mazzanti : Casapound Bologna
Mister X : La Destra di Storace
Mister Y : Forza Nuova
Michele Laganà : civico
Beppe Maniglia: civico.
Otto candidati per un elettorato che, alle ultime elezioni politiche, rappresentava il 38% dei voti, così divisi:
IL POPOLO DELLA LIBERTA' 67.393 27,070 %
LEGA NORD 10.191 4,093 %
UNIONE DI CENTRO 9.756 3,918 %
LA DESTRA - FIAMMA TRICOLORE 5.863 2,355 %
FORZA NUOVA 767 0,308 %
Significativo come l’area della Destra Radicale presenti ben tre o quattro candidature per un elettorato che consentirebbe di esprimere un solo, importantissimo consigliere comunale, la cui presenza a Palazzo d’Accursio creerebbe non poco scompiglio tra le file dei parrucconi di regime.
Come se non bastasse, il Centro Destra si divide anche per le elezioni nei quartieri, con il rischio di consegnare alla sinistra anche quelli a maggioranza di Centro Destra .
Naturalmente Cazzola e Guazzaloca hanno, per la loro natura di candidature civiche, la possibilità di raccogliere consensi anche al di fuori dell’area politica di riferimento, ma vorrei ricordare che nel 1999 Guazzaloca riuscì a vincere al ballottaggio per soli 3000 voti di margine.
Questo significa che, per vincere, ci sarà bisogno di tutti, ma proprio tutti, i voti del Centro Destra (da Forza Nuova all'Udc) e dell’aggiunta di voti provenienti da sinistra, voti di cittadini consapevoli che continuare con la giunta attuale – cambierebbe poco – significherebbe procedere sulla strada di un rapido declino della città.
Non è però accettabile la sufficienza con la quale i candidati maggiori del Centro Destra trattano le ipotesi di apparentamento con i “minori” (che, pure, hanno sempre confermato di essere disponibili a ritirarsi o ad appoggiare il più votato al secondo turno in cambio del riconoscimento di un apparentamento formale e ufficiale), come non è accettabile che si scambino colpi mortali alla reciproca credibilità, invece di offrire ai bolognesi idee e progetti per la rinascita della città.
Berlusconi dovrebbe intervenire per ricostituire una unità che, sola, potrebbe aprire una nuova stagione per Bologna, dopo questi cinque anni di gelo.
Perchè Bologna è importante, politicamente e psicologicamente, prima ancora che in termini elettorali ed economici.
A Bologna il sindaco ex segretario della cgil, ha miseramente fallito.
Persi tutti i finanziamenti per le grandi opere (metropolitana, passante) ha ridotto la città ad un gruviera ignorando la prima ed elementare cura doverosa della manutenzione delle strade e dando il via ai lavori di una costosa, contestata e inutile ferrovia di superficie (il “Civis”).
Ha inoltre incrementato le proibizioni e traffico e non ha saputo fornire alcuna risposta all’esigenza di sicurezza dei cittadini, facendo di Bologna la città più rapinata d’Italia in rapporto alla sua popolazione e rendendola infrequentabile in certe zone e in certi orari.
Come ciliegina si è reso protagonista della telenovela sulla moschea, rifiutata dalla cittadinanza e sulla quale è stato alla fine costretto a fare marcia indietro grazie alla lotta ed alla documentazione prodotta dalla Lega Nord.
Quel sindaco ha rinunciato a candidarsi e il pci/pds/ds/pd ha scelto un candidato incolore, di cui non si sente parlare, che non appare in grado di formulare alcun progetto per la città e, di nuovo, nato ben al di fuori delle mura cittadine.
Con un simile quadro un Centro Destra appena appena politicamente normale, avrebbe cercato e candidato da subito un nome importante del mondo cittadino, facendo quadrato su di esso, da Forza Nuova all’Udc.
Assistiamo, invece, ad una lotta fratricida.
Una melina incomprensibile sul nome del candidato che ha portato a rinviare ogni scelta fino a febbraio, per poi dividersi tra l’ex sindaco Giorgio Guazzaloca e l’ex presidente del Bologna Alfredo Cazzola.
Ambedue si presentano come civici, rifuggendo i partiti che si accomodano a fare gli zerbini portatori d’acqua, ma non rinunciano a polemizzare gli uni con gli altri.
Così Guazzaloca è sostenuto dall’Udc e spara ad alzo zero non sul candidato della sinistra, bensì su Cazzola, sostenuto dal Pdl e dalla Lega che, a loro volta, rovesciano su Guazzaloca ogni critica immaginabile.
Così l’immagine dei due contendenti si incrina, fino a rischiare di andare in frantumi a tutto beneficio del candidato della sinistra che, seduto sulla riva del fiume, assiste allo spettacolo indecoroso dei due galli (che rischiano però di fare la fine dei capponi di Renzo) del Centro Destra e, senza aver bisogno di fare nulla, né di spremersi per inventarsi uno straccio di programma, ma solo cercando di far dimenticare l’attuale esperienza di giunta, vede avvicinarsi un insperato successo.
Vista la pessima figura che stanno facendo i due principali candidati del Centro Destra, uno cosa fa ?
Cerca una candidatura alternativa per il primo turno, riservandosi di votare al ballottaggio colui che gli elettori sceglieranno come competitore per Palazzo d’Accursio in contrapposizione al candidato della sinistra.
Personalmente ho scelto.
Nonostante la significativa – sotto il profilo della protesta – candidatura di Beppe Maniglia (che, peraltro, sembra scomparso dal panorama) il mio voto andrà, se confermerà la sua candidatura, a Stefano Morselli, antico combattente dell’Msi sin dai tempi del Galvani negli anni settanta.
Oggi, però, leggo che a destra scendono in campo altri candidati.
Massimiliano Mazzanti, attivo ed efficace ex consigliere comunale dell’Msi e di An, sostenuto da Casapound e, contestualmente, un “mister x” preannunciato da quanti sono rimasti ne La Destra di Storace a Bologna che, “scomunicando” Mazzanti, preannunciano una loro lista e un loro candidato.
Non dubito, poi, che, in questo panorama, anche Forza Nuova presenterà la sua lista e il suo candidato.
Di passaggio ricordo che esiste, insistendo sulla medesima area politica, un terzo candidato “civico”, Michele Laganà, che ha confermato di “correre” fino in fondo.
Allora ricapitoliamo:
Giorgio Guazzaloca : civico sostenuto dall’Udc
Alfredo Cazzola: civico sostenuto dal Pdl e dalla Lega
Stefano Morselli: Destra Federale
Massimiliano Mazzanti : Casapound Bologna
Mister X : La Destra di Storace
Mister Y : Forza Nuova
Michele Laganà : civico
Beppe Maniglia: civico.
Otto candidati per un elettorato che, alle ultime elezioni politiche, rappresentava il 38% dei voti, così divisi:
IL POPOLO DELLA LIBERTA' 67.393 27,070 %
LEGA NORD 10.191 4,093 %
UNIONE DI CENTRO 9.756 3,918 %
LA DESTRA - FIAMMA TRICOLORE 5.863 2,355 %
FORZA NUOVA 767 0,308 %
Significativo come l’area della Destra Radicale presenti ben tre o quattro candidature per un elettorato che consentirebbe di esprimere un solo, importantissimo consigliere comunale, la cui presenza a Palazzo d’Accursio creerebbe non poco scompiglio tra le file dei parrucconi di regime.
Come se non bastasse, il Centro Destra si divide anche per le elezioni nei quartieri, con il rischio di consegnare alla sinistra anche quelli a maggioranza di Centro Destra .
Naturalmente Cazzola e Guazzaloca hanno, per la loro natura di candidature civiche, la possibilità di raccogliere consensi anche al di fuori dell’area politica di riferimento, ma vorrei ricordare che nel 1999 Guazzaloca riuscì a vincere al ballottaggio per soli 3000 voti di margine.
Questo significa che, per vincere, ci sarà bisogno di tutti, ma proprio tutti, i voti del Centro Destra (da Forza Nuova all'Udc) e dell’aggiunta di voti provenienti da sinistra, voti di cittadini consapevoli che continuare con la giunta attuale – cambierebbe poco – significherebbe procedere sulla strada di un rapido declino della città.
Non è però accettabile la sufficienza con la quale i candidati maggiori del Centro Destra trattano le ipotesi di apparentamento con i “minori” (che, pure, hanno sempre confermato di essere disponibili a ritirarsi o ad appoggiare il più votato al secondo turno in cambio del riconoscimento di un apparentamento formale e ufficiale), come non è accettabile che si scambino colpi mortali alla reciproca credibilità, invece di offrire ai bolognesi idee e progetti per la rinascita della città.
Berlusconi dovrebbe intervenire per ricostituire una unità che, sola, potrebbe aprire una nuova stagione per Bologna, dopo questi cinque anni di gelo.
Perchè Bologna è importante, politicamente e psicologicamente, prima ancora che in termini elettorali ed economici.
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