Facile profeta, nel post Scajola ha sbagliato … a dimettersi mi ero posto la domanda: chi sarà il prossimo ?
Il prossimo, naturalmente, ad entrare nel tritacarne della magistratura.
Oggi lo sappiamo, già le voci circolano al punto da costringerlo ad una sdegnata (inutile) smentita.
Il prossimo è già “nominato”, Sandro Bondi, l’ottimo Ministro della Cultura che sta tagliando (dovrebbe azzerarli ...) i contributi statali (pagati, cioè, con le nostre tasse) per “nani e ballerine” e che ha declinato l’invito a Cannes protestando per la scelta di proiettare l’ultima infamia contro il Governo a firma di tal Sabina Guzzanti.
Dalle “intercettazioni” sembrerebbe che il nome di Bondi sia emerso in una conversazione tra indagati, uno dei quali avrebbe affermato che ci stava anche Bondi.
Basta, dunque, che si intercetti una frase ambigua, magari con un tizio che, per farsi bello, nomina un “pezzo grosso” per inguaiare mediaticamente questo e tutti sappiamo come le smentite, anche ufficiali, non abbiano nè la stessa portata, nè siano percepite con la stessa forza di una accusa, ancorchè sepolta da condizionali e punti interrogativi.
Come insegna anche la vicenda di Scajola, dimessosi senza essere stato imputato di alcunchè e neppure indagato.
Non può sfuggire ad un osservatore anche mediocre della politica italiana come, falliti tutti i tentativi di affondare Berlusconi colpendo direttamente il “bersaglio grosso”, ora sia cambiata la strategia e si punti ad isolare il Premier aggredendo i suoi più fedeli interpreti (da Confalonieri ai figli e poi Bertolaso, Scajola e adesso Bondi).
Il tutto mentre un certo Fini, che dovrebbe solo baciare la terra su cui posa il piede Berlusconi, promuove direttamente o per interposto finiota, una guerriglia con l’unico scopo di dare scossoni all’albero.
Mi ricordo che nel 1976 a scuotere l’albero furono i socialisti di De Martino che, dopo le elezioni, ebbe l’onestà intellettuale di riconoscere che il psi aveva scosso l’albero, ma i frutti erano stati raccolti dal pci.
Oggi si ripropone la stessa situazione e per fortuna che il panorama interno del pci/pds/ds/pd, con l’ingresso dei guastatori della sinistra democristiana, è molto simile a quello del pdl, anche se il loro Fini (Rutelli) ha avuto, a differenza del suo simile, il buon gusto e il coraggio di andarsene per fondare l’ennesimo partito con percentuale da prefisso telefonico.
Che l’offensiva e l’accerchiamento contro Berlusconi prosegua in una rinnovata strategia che, incurante della necessità di governare l’Italia, punti esclusivamente ad impedirgli di realizzare il programma di governo, lo vediamo anche dalla sparata televisiva di Casini che, forse in crisi di astinenza da poltrone, ha proposto un “governo di salute pubblica”.
Neanche ci fossero state elezioni conclusesi con una situazione di stallo come quella inglese !
Casini è stato sepolto dai “no”, per una volta unanimi e bipartisan.
Il Governo c’è ed ha una maggioranza.
Se questa maggioranza dovesse venir meno per il salto della quaglia di qualche parlamentare poco affidabile che intendesse fare lo sgambetto al governo voluto dal Popolo, non ci sarebbe spazio per inciuci, compromessi e, in ultima analisi, galleggiamenti inutili alla Nazione, si dovrebbe tornare alle urne perchè sia il Popolo, unico detentore della Sovranità, ad esprimersi su quale strada debba percorrere l’Italia.
Nessuna condivisione può esserci tra chi ha Valori fondamentali profondamente differenti e spesso opposti e tra loro in insanabile conflitto.
O vincono gli uni o vincono gli altri, ma non esiste una terza strada.
Prima, quindi, si farà chiarezza su Fini e i suoi, prima il Governo riprenderà la strada delle riforme a cominciare da quella della giustizia per porre fine anche all’accerchiamento giudiziale cui il Premier è sottoposto dopo che sono stati vani i tentativi rivolti contro di lui personalmente.
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Il prossimo, naturalmente, ad entrare nel tritacarne della magistratura.
Oggi lo sappiamo, già le voci circolano al punto da costringerlo ad una sdegnata (inutile) smentita.
Il prossimo è già “nominato”, Sandro Bondi, l’ottimo Ministro della Cultura che sta tagliando (dovrebbe azzerarli ...) i contributi statali (pagati, cioè, con le nostre tasse) per “nani e ballerine” e che ha declinato l’invito a Cannes protestando per la scelta di proiettare l’ultima infamia contro il Governo a firma di tal Sabina Guzzanti.
Dalle “intercettazioni” sembrerebbe che il nome di Bondi sia emerso in una conversazione tra indagati, uno dei quali avrebbe affermato che ci stava anche Bondi.
Basta, dunque, che si intercetti una frase ambigua, magari con un tizio che, per farsi bello, nomina un “pezzo grosso” per inguaiare mediaticamente questo e tutti sappiamo come le smentite, anche ufficiali, non abbiano nè la stessa portata, nè siano percepite con la stessa forza di una accusa, ancorchè sepolta da condizionali e punti interrogativi.
Come insegna anche la vicenda di Scajola, dimessosi senza essere stato imputato di alcunchè e neppure indagato.
Non può sfuggire ad un osservatore anche mediocre della politica italiana come, falliti tutti i tentativi di affondare Berlusconi colpendo direttamente il “bersaglio grosso”, ora sia cambiata la strategia e si punti ad isolare il Premier aggredendo i suoi più fedeli interpreti (da Confalonieri ai figli e poi Bertolaso, Scajola e adesso Bondi).
Il tutto mentre un certo Fini, che dovrebbe solo baciare la terra su cui posa il piede Berlusconi, promuove direttamente o per interposto finiota, una guerriglia con l’unico scopo di dare scossoni all’albero.
Mi ricordo che nel 1976 a scuotere l’albero furono i socialisti di De Martino che, dopo le elezioni, ebbe l’onestà intellettuale di riconoscere che il psi aveva scosso l’albero, ma i frutti erano stati raccolti dal pci.
Oggi si ripropone la stessa situazione e per fortuna che il panorama interno del pci/pds/ds/pd, con l’ingresso dei guastatori della sinistra democristiana, è molto simile a quello del pdl, anche se il loro Fini (Rutelli) ha avuto, a differenza del suo simile, il buon gusto e il coraggio di andarsene per fondare l’ennesimo partito con percentuale da prefisso telefonico.
Che l’offensiva e l’accerchiamento contro Berlusconi prosegua in una rinnovata strategia che, incurante della necessità di governare l’Italia, punti esclusivamente ad impedirgli di realizzare il programma di governo, lo vediamo anche dalla sparata televisiva di Casini che, forse in crisi di astinenza da poltrone, ha proposto un “governo di salute pubblica”.
Neanche ci fossero state elezioni conclusesi con una situazione di stallo come quella inglese !
Casini è stato sepolto dai “no”, per una volta unanimi e bipartisan.
Il Governo c’è ed ha una maggioranza.
Se questa maggioranza dovesse venir meno per il salto della quaglia di qualche parlamentare poco affidabile che intendesse fare lo sgambetto al governo voluto dal Popolo, non ci sarebbe spazio per inciuci, compromessi e, in ultima analisi, galleggiamenti inutili alla Nazione, si dovrebbe tornare alle urne perchè sia il Popolo, unico detentore della Sovranità, ad esprimersi su quale strada debba percorrere l’Italia.
Nessuna condivisione può esserci tra chi ha Valori fondamentali profondamente differenti e spesso opposti e tra loro in insanabile conflitto.
O vincono gli uni o vincono gli altri, ma non esiste una terza strada.
Prima, quindi, si farà chiarezza su Fini e i suoi, prima il Governo riprenderà la strada delle riforme a cominciare da quella della giustizia per porre fine anche all’accerchiamento giudiziale cui il Premier è sottoposto dopo che sono stati vani i tentativi rivolti contro di lui personalmente.
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2 commenti:
Berlusconi più si sente accerchiato, più da il meglio di se, vedi l'ultima performance in sede europea :)
Pensa, allora, cosa riuscirebbe a fare per il nostro interesse se non ci fossero i casini fini ad ogni governo ... :-)
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