Come già accadde nella legislatura 2001-2006, i sabotatori sono all’opera per impedire a Berlusconi di rinnovare la legislazione e il modo di fare politica.
Ora come allora il Governo compie le proverbiali fatiche di Ercole per ottenere il minimo risultato con il massimo sforzo.
Nonostante tutto ciò qualche risultato arriva.
Se guardiamo alle riforme impostate dai governi Berlusconi notiamo come lo sforzo titanico abbia comunque conseguito
una prima riforma fiscale,
due leggi contro l’immigrazione (meglio la seconda che ha quasi azzerato gli sbarchi dei clandestini) ,
la riforma costituzionale (poi purtroppo respinta al referendum del 2006),
la riforma elettorale,
l’abolizione quasi integrale dell’Ici sulle prime case,
la riforma della scuola,
quella della pubblica amministrazione,
la ripartenza dei progetti per costruire le centrali nucleari
e l’elenco potrebbe continuare.
A fronte di tutto ciò la sinistra nei suoi (nefasti) 8 anni con i governi Dini, Prodi, D’alema, Amato, Prodi, ci ha regalato l’euro e solo una infinità di tasse ed è da sottolineare come l’ultimo cadeau (la revisione delle aliquote effettuata nel 2006 in odio alla precedente riforma targata Berlusconi) la stiamo ancora pagando, perchè è facile aumentare le imposte e spendere i soldi (altrui, cioè nostri di cittadini) ma è difficile poi tagliare, con tutte le difese corporative che insorgono (come possiamo vedere nel “mondo” dello spettacolo) .
Eppure mentre Berlusconi ha dovuto combattere
contro l’11 settembre,
contro la crisi della finanza internazionale,
contro la crisi greca,
contro i “poteri forti”,
contro la stampa,
contro la magistratura,
contro sistematicamente ostili inquilini del Quirinale,
i presidenti del consiglio di sinistra che si sono succeduti hanno potuto contare sulla compiacenza di tutti costoro e l'assenza di eventi internazionali (alcuni dei quali hanno peraltro aiutato a verificarsi con le loro scelte politiche ed economiche).
Berlusconi può contare solo sul Popolo.
Cosa possiamo dedurre da tutto ciò ?
In assenza di una guida politica forte, come è quella di Berlusconi, le varie consorterie possono consolidare e meglio tutelare i loro interessi, che non sono quelli della gran parte dei cittadini.
E’ quindi naturale che siano coalizzati, unicamente per conservare i loro privilegi, tutti coloro che da una presenza di un Governo degno di tal nome subirebbero la perdita (parziale, per carità) di posizioni di privilegio.
Capita così per quegli industriali con il perenne “aiutino” dello stato necessario ad applicare il principio “socializzare le perdite e privatizzare i profitti”, per i dipendenti pubblici, per i “nani e ballerine” dello spettacolo, per tutti coloro che usano lo stato come una vacca da mungere per interessi particolari e non generali.
Naturalmente questo interesse si sposa con quello di una sinistra senza progetti, senza ideali, senza valori, ormai legata ad una deriva nella morale (veggasi “temi etici”, presunti “diritti civili”, immigrazione) e nella politica (statalismo, assemblearismo, assistenzialismo e meridionalismo) che porterebbe la nazione alla rovina.
Berlusconi ha ragione nel denunciare il pericolo (che è già una realtà) dell’accerchiamento e dell’aggressione da parte di tutti coloro che hanno privilegi da difendere a scapito della maggioranza del Popolo.
E’ confortante sapere che Berlusconi abbia perfettamente compreso dove sia il pericolo, meno vedere che aspetta troppo tempo per prendere le uniche decisioni che possono ribaltare il tavolo e spingere la nazione verso una rinnovata spinta riformatrice: cacciare Fini dal Pdl e rivolgersi direttamente al Popolo scavalcando tutti i sinedri e gli alambicchi che legano l’azione del Governo.
Dice un proverbio della saggezza popolare: quando il gatto manca, i topi ballano.
L'aggressione che subisce Berlusconi, l'unico “gatto” che in questa repubblica abbia la possibilità di mettere in riga i topi, dimostra che, ancora una volta il Popolo ha ragione.
I “topi” cercano di allontanare il “gatto” Berlusconi dal Governo perchè è l'unico ostacolo alla loro frenesia di acquisire, a spese di tutti, sempre maggiori privilegi.
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Ora come allora il Governo compie le proverbiali fatiche di Ercole per ottenere il minimo risultato con il massimo sforzo.
Nonostante tutto ciò qualche risultato arriva.
Se guardiamo alle riforme impostate dai governi Berlusconi notiamo come lo sforzo titanico abbia comunque conseguito
una prima riforma fiscale,
due leggi contro l’immigrazione (meglio la seconda che ha quasi azzerato gli sbarchi dei clandestini) ,
la riforma costituzionale (poi purtroppo respinta al referendum del 2006),
la riforma elettorale,
l’abolizione quasi integrale dell’Ici sulle prime case,
la riforma della scuola,
quella della pubblica amministrazione,
la ripartenza dei progetti per costruire le centrali nucleari
e l’elenco potrebbe continuare.
A fronte di tutto ciò la sinistra nei suoi (nefasti) 8 anni con i governi Dini, Prodi, D’alema, Amato, Prodi, ci ha regalato l’euro e solo una infinità di tasse ed è da sottolineare come l’ultimo cadeau (la revisione delle aliquote effettuata nel 2006 in odio alla precedente riforma targata Berlusconi) la stiamo ancora pagando, perchè è facile aumentare le imposte e spendere i soldi (altrui, cioè nostri di cittadini) ma è difficile poi tagliare, con tutte le difese corporative che insorgono (come possiamo vedere nel “mondo” dello spettacolo) .
Eppure mentre Berlusconi ha dovuto combattere
contro l’11 settembre,
contro la crisi della finanza internazionale,
contro la crisi greca,
contro i “poteri forti”,
contro la stampa,
contro la magistratura,
contro sistematicamente ostili inquilini del Quirinale,
i presidenti del consiglio di sinistra che si sono succeduti hanno potuto contare sulla compiacenza di tutti costoro e l'assenza di eventi internazionali (alcuni dei quali hanno peraltro aiutato a verificarsi con le loro scelte politiche ed economiche).
Berlusconi può contare solo sul Popolo.
Cosa possiamo dedurre da tutto ciò ?
In assenza di una guida politica forte, come è quella di Berlusconi, le varie consorterie possono consolidare e meglio tutelare i loro interessi, che non sono quelli della gran parte dei cittadini.
E’ quindi naturale che siano coalizzati, unicamente per conservare i loro privilegi, tutti coloro che da una presenza di un Governo degno di tal nome subirebbero la perdita (parziale, per carità) di posizioni di privilegio.
Capita così per quegli industriali con il perenne “aiutino” dello stato necessario ad applicare il principio “socializzare le perdite e privatizzare i profitti”, per i dipendenti pubblici, per i “nani e ballerine” dello spettacolo, per tutti coloro che usano lo stato come una vacca da mungere per interessi particolari e non generali.
Naturalmente questo interesse si sposa con quello di una sinistra senza progetti, senza ideali, senza valori, ormai legata ad una deriva nella morale (veggasi “temi etici”, presunti “diritti civili”, immigrazione) e nella politica (statalismo, assemblearismo, assistenzialismo e meridionalismo) che porterebbe la nazione alla rovina.
Berlusconi ha ragione nel denunciare il pericolo (che è già una realtà) dell’accerchiamento e dell’aggressione da parte di tutti coloro che hanno privilegi da difendere a scapito della maggioranza del Popolo.
E’ confortante sapere che Berlusconi abbia perfettamente compreso dove sia il pericolo, meno vedere che aspetta troppo tempo per prendere le uniche decisioni che possono ribaltare il tavolo e spingere la nazione verso una rinnovata spinta riformatrice: cacciare Fini dal Pdl e rivolgersi direttamente al Popolo scavalcando tutti i sinedri e gli alambicchi che legano l’azione del Governo.
Dice un proverbio della saggezza popolare: quando il gatto manca, i topi ballano.
L'aggressione che subisce Berlusconi, l'unico “gatto” che in questa repubblica abbia la possibilità di mettere in riga i topi, dimostra che, ancora una volta il Popolo ha ragione.
I “topi” cercano di allontanare il “gatto” Berlusconi dal Governo perchè è l'unico ostacolo alla loro frenesia di acquisire, a spese di tutti, sempre maggiori privilegi.
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1 commento:
.. Per quanto riguarda la cacciata di Fini mi viene in mente una barzelletta sugli effetti di una pomata cinese.. "ma passando questa pomata cinese sulla parte ammalata va via?". "no, cade da sola..".
Così Fini :)
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