Questa sera si scriverà la parola “fine” alle chiacchiere elettorali.
I sindaci che risulteranno eletti saranno un beneficio (se di Centro Destra) o una iattura (se di sinistra, estrema o meno che sia) per i cittadini di quelle città, ma risulteranno ininfluenti per il Governo.
O, almeno, questa è la teoria della democrazia.
Non si capirebbe, infatti, perchè Berlusconi dovrebbe andarsene, dopo la sconfitta della Moratti a Milano, mentre i vari Di Pietro, Bersani, D’alema, Franceschini, Vendola e compagni non hanno fatto una piega dopo averle prese di brutto nelle politiche del 2008, nelle europee del 2009 e nelle regionali del 2010 dove, tra l’altro, persero ben più di una città, pur se importante, visto che dovettero mollare regioni del calibro di Piemonte, Lazio e Campania.
Quindi, sul presupposto di una corretta applicazione delle regole democratiche, da domani si torna alla normalità, in attesa delle politiche del 2013.
Il segnale, però, derivante dalle elezioni amministrative deve essere recepito dal Centro Destra che è quello che ha subito le conseguenze della astensione del proprio elettorato.
Non ci sono infatti flussi di voti che siano passati dal Centro Destra alla sinistra, ma astensioni che hanno provocato il risultato del primo turno (unico da prendere in esame, perchè i ballottaggi rappresentano solo uno spaccato limitato e non plausibile sui flussi elettorali).
Gli elettori del Centro Destra hanno quindi voluto manifestare la loro insoddisfazione per l’azione di governo, oltre che, almeno per quanto riguarda Milano, la pessima scelta di ricandidare Letizia Moratti che, pur essendo mille volte meglio di Pisapia, non ha realizzato nulla “di Destra”, anzi ha adottato una politica “di sinistra” con gli “ecopass”, la partecipazione alle manifestazioni antifasciste e il netto rifiuto dei manifesti dell’Avv. Lassini.
Lo si dice da tempo, ma repetita iuvant: Berlusconi e il Centro Destra devono recuperare nell’azione di governo le motivazioni e i temi del 1994 e che solleticano la “pancia” del loro elettorato.
Libertà di mercato,
riduzione delle tasse e della spesa pubblica,
privatizzazioni,
respingimenti ed espulsioni degli immigrati,
ordine pubblico,
buon costume,
repressione dei fenomeni criminali come la droga,
federalismo nel nome dell’unicuique suum (cioè ognuno si paga le proprie spese con i propri soldi e non fa il passo più lungo della gamba, come in ogni famiglia che si rispetti),
rivoluzione della giustizia e del sistema giudiziario.
Ecco i temi cari a noi elettori del Centro Destra.
Ma, possono obiettare, Napolitano non firma, la magistratura taglia e snatura, l’europa soffia sul fuoco.
Il Governo vada avanti, assuma i provvedimenti necessari per superare gli ostacoli che vengono frapposti (ad esempio se Napolitano non firma una legge, basta rivotarla così come è e, in base alla costituzione del 1948, Napolitano è obbligato a firmarla) finchè chi si oppone non sarà costretto a rientrare nell’alveo dei normali rapporti di una normale democrazia, facendo prevalere la Sovranità Popolare sulle gabbie formali della nomenklatura di potere.
Berlusconi e il Centro Destra possono e devono dare ai loro elettori le soddisfazioni che meritano, di vedere che il loro voto è speso bene, per l’assunzione dei provvedimenti che rappresentano i loro sentimenti, contro tutto e contro tutti.
Il presupposto è che non si mettano a litigare tra di loro o a rincorrere la successione a Berlusconi scimmiottando le primarie di sinistra.
Il presupposto è che noi si abbia dei rappresentanti “con le palle”.
Solo così, fra due anni, il Centro Destra vincerà di nuovo le politiche, come già fece nel 2008, garantendo un’altra legislatura di riforme sostanziali e incisive, per rivoltare l’Italia come un guanto.
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I sindaci che risulteranno eletti saranno un beneficio (se di Centro Destra) o una iattura (se di sinistra, estrema o meno che sia) per i cittadini di quelle città, ma risulteranno ininfluenti per il Governo.
O, almeno, questa è la teoria della democrazia.
Non si capirebbe, infatti, perchè Berlusconi dovrebbe andarsene, dopo la sconfitta della Moratti a Milano, mentre i vari Di Pietro, Bersani, D’alema, Franceschini, Vendola e compagni non hanno fatto una piega dopo averle prese di brutto nelle politiche del 2008, nelle europee del 2009 e nelle regionali del 2010 dove, tra l’altro, persero ben più di una città, pur se importante, visto che dovettero mollare regioni del calibro di Piemonte, Lazio e Campania.
Quindi, sul presupposto di una corretta applicazione delle regole democratiche, da domani si torna alla normalità, in attesa delle politiche del 2013.
Il segnale, però, derivante dalle elezioni amministrative deve essere recepito dal Centro Destra che è quello che ha subito le conseguenze della astensione del proprio elettorato.
Non ci sono infatti flussi di voti che siano passati dal Centro Destra alla sinistra, ma astensioni che hanno provocato il risultato del primo turno (unico da prendere in esame, perchè i ballottaggi rappresentano solo uno spaccato limitato e non plausibile sui flussi elettorali).
Gli elettori del Centro Destra hanno quindi voluto manifestare la loro insoddisfazione per l’azione di governo, oltre che, almeno per quanto riguarda Milano, la pessima scelta di ricandidare Letizia Moratti che, pur essendo mille volte meglio di Pisapia, non ha realizzato nulla “di Destra”, anzi ha adottato una politica “di sinistra” con gli “ecopass”, la partecipazione alle manifestazioni antifasciste e il netto rifiuto dei manifesti dell’Avv. Lassini.
Lo si dice da tempo, ma repetita iuvant: Berlusconi e il Centro Destra devono recuperare nell’azione di governo le motivazioni e i temi del 1994 e che solleticano la “pancia” del loro elettorato.
Libertà di mercato,
riduzione delle tasse e della spesa pubblica,
privatizzazioni,
respingimenti ed espulsioni degli immigrati,
ordine pubblico,
buon costume,
repressione dei fenomeni criminali come la droga,
federalismo nel nome dell’unicuique suum (cioè ognuno si paga le proprie spese con i propri soldi e non fa il passo più lungo della gamba, come in ogni famiglia che si rispetti),
rivoluzione della giustizia e del sistema giudiziario.
Ecco i temi cari a noi elettori del Centro Destra.
Ma, possono obiettare, Napolitano non firma, la magistratura taglia e snatura, l’europa soffia sul fuoco.
Il Governo vada avanti, assuma i provvedimenti necessari per superare gli ostacoli che vengono frapposti (ad esempio se Napolitano non firma una legge, basta rivotarla così come è e, in base alla costituzione del 1948, Napolitano è obbligato a firmarla) finchè chi si oppone non sarà costretto a rientrare nell’alveo dei normali rapporti di una normale democrazia, facendo prevalere la Sovranità Popolare sulle gabbie formali della nomenklatura di potere.
Berlusconi e il Centro Destra possono e devono dare ai loro elettori le soddisfazioni che meritano, di vedere che il loro voto è speso bene, per l’assunzione dei provvedimenti che rappresentano i loro sentimenti, contro tutto e contro tutti.
Il presupposto è che non si mettano a litigare tra di loro o a rincorrere la successione a Berlusconi scimmiottando le primarie di sinistra.
Il presupposto è che noi si abbia dei rappresentanti “con le palle”.
Solo così, fra due anni, il Centro Destra vincerà di nuovo le politiche, come già fece nel 2008, garantendo un’altra legislatura di riforme sostanziali e incisive, per rivoltare l’Italia come un guanto.
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16 commenti:
Te lo dissi 3 weeks ago. Tu mi deridesti :)
Luca
Sotto elezioni non si deve, mai, riconoscere alcuna possibilità di vittoria al nemico. :-)
Il dato importante, però, è che gli elettori di Centro Destra non hanno votato, si sono astenuti piuttosto che tradire e passare al nemico. Questa è l'opportunità che deve cogliere Berlusconi legiferando accarezzando la pancia del suo elettorato e non scimmiottando la sinistra (tipo accoglienza, leggi per gli omosessuali, finanziamenti pubblici al fus pagati dall'aumento della benzina). Se agirà da Presidente di Centro Destra, per la sinistra quella di MIlano è solo un brodino caldo, tra una sconfitta e l'altra.
A me del piano nazionale interessa relativamente, che tanto siamo tutti stretti dalla morsa del bipartitismo mascherato da bipolarismo e dalle imposizioni di organismi sovranazionali.
A livello amministrativo le cose sono assai diverse. Nella mia città (storicamente di centrosinistra) l'aria era diventata irrespirabile ed è finita che anche l'elettore di destra non se la è sentita di confermare una giunta uscente, quella Moratti, che è riuscita a distruggere tutto quel che poteva.
Io francamente non sono un fesso, dall'elettore di centrodestra non mi aspetto un voto per Pisapia, ma il non voto per la Moratti è un segnale importante. Prendetene atto.
Buona giornata
Luca
e' QUI che pecchi di ottimismo a buon mercato, Massimo. Milano non è "Casalpusterlengo" con una giuntina rossa di passaggio. Pisapia che è stato attaccato come avvocato del Soccorso Rosso e il difensore dei rom (intendiamoci, lo è) è pure l'avvocato di De Benedetti. Questa di Milano è stata un'OPA, ma tu non vuoi svegliarti.
Nessie. Se Bersani, Vendola, Di Pietro e compagni non si sono suicidati dopo aver perso, in sequenza, le politiche, Roma, le europee, una serie di comuni e minori, Piemonte, Lazio, Campania, Calabria ... perchè dovremmo suicidarci noi per averperso Milano, Trieste e Cagliari ? Come, giustamente, dice il Premier, bisogna essere ottimisti, perchè ai pessimisti va maleper forza e meritatamente. Poi che ci siano stati degli errori è evidente.Vanno però corretti possibilmente senza critiche distruttive o feroci, se non dall'interno. Certo non in pubblico. Magari sotto forma di auspici su quel che si vorrebbe dal proprio governo.
L'eccesso di ottimismo porta sfiga quanto il pessimismo. Specie quando non tiene conto degli ostacoli sul percorso.
Lo ripeto, il segnale è stato chiaro. Dobbiamo sostenere fino all'ultimo Berlusconi per quello che è stato, ma prepariamoci anche alla sua sostituzione perchè sta perdendo smalto e la gente si sta stufando delle cavolate.
Solo che di Berlusconi ne nascono uno ogni 75 anni..
Vicious. E' la mia ottica, anche se voglio sperare che quel che rende a te irrespirabile l'aria di Milano sia ben diverso da quel che critico alla Moratti.
Nessie. Il mio commento, pur breve, è più articolato. Non credo che le critiche pubbliche ai "nostri" siano un bene poi, come scrive, Gaetano, il segnale è chiaro e solo uno sciocco non ne terrebbe conto.
Ovvio che è diverso Massimo, ma se fossimo d'accordo su un paio di punti non mi scandalizzarei. La cementificazione selvaggia a favore dei palazzinari e della 'ndrangheta e il prossimo Pgt. Su questo molti milanesi di destra hanno punito la Moratti
Buona giornata
Luca
Io, invece, avrei molte riserve e titubanze a concordare con un comunista. Quella che tu chiami "cementificazione", ad esempio, non potrebbe essere un ragionevole ammordenamento degli edifici e della struttura urbanistica ?
Se così fosse, niente da dire.
Bilbao, città che adoro, è rinata economicamente grazie al Guggheneim e alla rivoluzione urbanistica che questo ha portato.
A Milano le cose sono un pò diverse.
Se fossi tu milanese capiresti.
Capiresti cosa vuol dire vedere la Darsena dei navigli inaccessibile e abbandonata perchè qualche buontempone aveva pensato di costruirci sotto un parcheggio.
ps: tu vedi comunisti dappertutto, come Abberluscone. Rilassati
Luca
Bastava citare New York :-)
Vendola cos'è ? Diliberto ? Bersani ? Napolitano ? D'alema ? L'elenco è lungo. Chiunque aiuti costoro ad ottenere cariche pubbliche per me è un comunista e della razza peggiore. Almeno loro sono comunisti dichiarati, chi li aiuta è solo un caudatario. :-D
NewYork è una megalopoli. Milano come Bilbao è una piccola città per gli standard internazionali.
Beh, è un tuo problema. Il confronto dialettico per me ha ancora un senso, anche se oggi è praticamente impossibile. Un tempo non era così, basta pensare a due personalità d'una nobiltà d'animo oggi impensabile come Berlinguer e Almirante. Ma queste cose le sai meglio di me se non altro per mere ragioni anagrafiche.
Comunque se ti va di ragionare, io qua sto.
Un saluto
Luca
Ha viaggiato spesso in Spagna, ma solo una volta sono andato a Bilbao, nel 1991. Non mi ha colpito granchè. Del resto ai miei amici milanesi dico sempre che l'unica cosa della loro città che invidio è la ... metropolitana :-D
Ho smesso di pensare al dialogo con la sinistra quando ho iniziato a frequentare la Rete tra il 1997 e il 1999. Prima, dibattiti, assemblee, consigli locali e anche tra amici e colleghi mi sembrava ci fosse una possibilità di ragionare. Con quello che ho letto, ho dismesso ogni illusione e sono diventato un sostenitore della secessione. Una bella divisione dell'Italia tra sinistra e Centro Destra. Ogni parte con le sue leggi e i suoi governanti. :-)
Cazzo sarebbe una figata :) Un pò a macchia di leopardo però... la vedo difficile.
Un saluto
Lo immagino un po' come avvenne nel 1948 quando divisero indù e musulmani tra India e Pakistan.
Poi mi vorrei godere il respingimento dei sinistri che, dopo aver compreso e pagato sulla loro pelle l'errore commesso, cercano di venire nella nostra Italia ... :-)))
Buon fine settimana.
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