Giustizia, fisco, immigrazione, moralità.
E Libertà.
Sono i punti che, Berlusconi o non Berlusconi, separano nei fatti il Centro Destra dalla sinistra.
Se, infatti, a parole, tutti sembrano affermare i medesimi principi, nella sostanza la loro materiale applicazione è alquanto differente.
La giustizia, come interpretata dalle toghe rosse cui la sinistra non fa mancare il suo sostegno, è uno strumento della politica, finalizzato ad eliminare il nemico politico che è di ostacolo alla realizzazione del proprio sogno di potere.
Per noi del Centro Destra, invece, è l’applicazione pura e semplice delle norme volute dal Popolo, non la loro disapplicazione quando non collimano con le idee dei magistrati chiamati a giudicare.
Sul fisco credo che ogni cittadino italiano sappia che la sinistra al potere aumenterebbe solo imposte e tasse quando non ne inventerebbe di nuove.
La stessa segretaria della cgil, in occasione dello sciopero di venerdì scorso, ha dichiarato che bisogna spostare l’imposizione fiscale dal lavoro alle rendite, in pratica confermando il perverso disegno di tassare i risparmi del Popolo (aumentando le aliquote dal 12,50% al 20 o al 25%).
Pensare a ridurre le spese e con esse le tasse, no eh, troppo rivoluzionariamente liberale !
Sull’immigrazione ugualmente la differenza è tale da rendere subito evidente l’assoluta insanabilità della frattura fra Centro Destra e sinistra.
A sinistra, già con Martelli, poi con la devastante legge Turco-Napolitano, infine con il provvedimento assunto nel 2006 dal ministro di Prodi Ferrero, la linea è univoca: accoglienza, cittadinanza e voto agli immigrati, incuranti dei costi (che vengono addebitati all’Italiano da spremere con le tasse) e delle conseguenze politiche, economiche, morali, sociali, di costume.
La politica del Centro Destra ufficiale, soprattutto dopo la guerra in Libia, non corrisponde certamente alla “pancia” del suo elettorato, ma almeno rappresenta una barriera alla più completa deriva, impedendo, se non altro, cittadinanza e voto.
Analogamente possiamo dire in materia di moralità.
Tutte le grandi civiltà del passato sono crollate quando le virtù che caratterizzavano il popolo, vennero travolte dai vizi di pochi che furono gli esempi deleteri di chi anteponeva l’interesse del particulare, al bene comune.
Così abbiamo avuto un crescendo, anzi una deriva che iniziata con il divorzio e proseguita con l’aborto, ha minato le fondamenta stesse della nostra società tradizionale e del suo pilastro di base: la Famiglia, l’unica che tale sia, composta da un Uomo e da una Donna.
La sinistra vorrebbe continuare su tale strada e ci propone eutanasia e manipolazione genetica (magari sotto mentite spoglie) e la parodia della Famiglia vera, con le “unioni” tra persone dello stesso sesso.
Il Centro Destra, ancorchè timido in molte sue componenti, riesce ancora a “tenere il punto”, difendendo i Valori di sempre.
Vi sono poi altri elementi di differenza ma il tutto può essere riassunto da una bellissima parola: Libertà.
Libertà di Mercato, contro la pretesa della sinistra di interferenza dello stato sulle attività economiche.
Libertà di Pensiero contro la sinistra legislazione dei divieti imposti alle opinioni.
Libertà di Stampa contro la volontà di uniformare al pensiero unico tutto quel che la mente umana produce.
Libertà di Circolazione, contro i divieti imposti alla mobilità privata.
Libertà di Progresso, contro il pauperismo retrogrado di chi ha paura delle novità che farebbero risparmiare e far star meglio il Popolo.
Libertà di essere Proprietari, contro la sinistra delle nazionalizzazioni e delle tasse sui beni privati.
Le differenze, quindi, ci sono indipendentemente da Silvio Berlusconi.
Tocca ai cittadini, tocca al Popolo decidere se preferisce la morte lenta della nostra società sotto una cappa di cupo conformismo, dove tutto viene inquadrato dalla burocrazia di partito, oppure se vuole guardare al futuro con ottimismo, dando il massimo di possibilità al proprio spirito individualista.
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E Libertà.
Sono i punti che, Berlusconi o non Berlusconi, separano nei fatti il Centro Destra dalla sinistra.
Se, infatti, a parole, tutti sembrano affermare i medesimi principi, nella sostanza la loro materiale applicazione è alquanto differente.
La giustizia, come interpretata dalle toghe rosse cui la sinistra non fa mancare il suo sostegno, è uno strumento della politica, finalizzato ad eliminare il nemico politico che è di ostacolo alla realizzazione del proprio sogno di potere.
Per noi del Centro Destra, invece, è l’applicazione pura e semplice delle norme volute dal Popolo, non la loro disapplicazione quando non collimano con le idee dei magistrati chiamati a giudicare.
Sul fisco credo che ogni cittadino italiano sappia che la sinistra al potere aumenterebbe solo imposte e tasse quando non ne inventerebbe di nuove.
La stessa segretaria della cgil, in occasione dello sciopero di venerdì scorso, ha dichiarato che bisogna spostare l’imposizione fiscale dal lavoro alle rendite, in pratica confermando il perverso disegno di tassare i risparmi del Popolo (aumentando le aliquote dal 12,50% al 20 o al 25%).
Pensare a ridurre le spese e con esse le tasse, no eh, troppo rivoluzionariamente liberale !
Sull’immigrazione ugualmente la differenza è tale da rendere subito evidente l’assoluta insanabilità della frattura fra Centro Destra e sinistra.
A sinistra, già con Martelli, poi con la devastante legge Turco-Napolitano, infine con il provvedimento assunto nel 2006 dal ministro di Prodi Ferrero, la linea è univoca: accoglienza, cittadinanza e voto agli immigrati, incuranti dei costi (che vengono addebitati all’Italiano da spremere con le tasse) e delle conseguenze politiche, economiche, morali, sociali, di costume.
La politica del Centro Destra ufficiale, soprattutto dopo la guerra in Libia, non corrisponde certamente alla “pancia” del suo elettorato, ma almeno rappresenta una barriera alla più completa deriva, impedendo, se non altro, cittadinanza e voto.
Analogamente possiamo dire in materia di moralità.
Tutte le grandi civiltà del passato sono crollate quando le virtù che caratterizzavano il popolo, vennero travolte dai vizi di pochi che furono gli esempi deleteri di chi anteponeva l’interesse del particulare, al bene comune.
Così abbiamo avuto un crescendo, anzi una deriva che iniziata con il divorzio e proseguita con l’aborto, ha minato le fondamenta stesse della nostra società tradizionale e del suo pilastro di base: la Famiglia, l’unica che tale sia, composta da un Uomo e da una Donna.
La sinistra vorrebbe continuare su tale strada e ci propone eutanasia e manipolazione genetica (magari sotto mentite spoglie) e la parodia della Famiglia vera, con le “unioni” tra persone dello stesso sesso.
Il Centro Destra, ancorchè timido in molte sue componenti, riesce ancora a “tenere il punto”, difendendo i Valori di sempre.
Vi sono poi altri elementi di differenza ma il tutto può essere riassunto da una bellissima parola: Libertà.
Libertà di Mercato, contro la pretesa della sinistra di interferenza dello stato sulle attività economiche.
Libertà di Pensiero contro la sinistra legislazione dei divieti imposti alle opinioni.
Libertà di Stampa contro la volontà di uniformare al pensiero unico tutto quel che la mente umana produce.
Libertà di Circolazione, contro i divieti imposti alla mobilità privata.
Libertà di Progresso, contro il pauperismo retrogrado di chi ha paura delle novità che farebbero risparmiare e far star meglio il Popolo.
Libertà di essere Proprietari, contro la sinistra delle nazionalizzazioni e delle tasse sui beni privati.
Le differenze, quindi, ci sono indipendentemente da Silvio Berlusconi.
Tocca ai cittadini, tocca al Popolo decidere se preferisce la morte lenta della nostra società sotto una cappa di cupo conformismo, dove tutto viene inquadrato dalla burocrazia di partito, oppure se vuole guardare al futuro con ottimismo, dando il massimo di possibilità al proprio spirito individualista.
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6 commenti:
"Libertà di Mercato, contro la pretesa della sinistra di interferenza dello stato sulle attività economiche".
Ti ricordo che la svendita dei nostri migliori asset ai poteri globali e internazionali è stata proprio la sinistra a metterla in atto (Prodi, Amato, Ciampi & compari del Britannia) . E non la destra. Ti ricordo anche che Bersani si riempie di continuo la bocca di termini come "liberalizzazioni" e che ora con questa scusa vuole far chiudere le piccole realtà commerciali (farmacia ed edicole) per favorire le grandi concentrazioni monopoliste multinazionali. Temo che l'analisi sulle "libertà" vada registrata e aggiornata.
"Libertà di Circolazione, contro i divieti imposti alla mobilità privata".
Anche su questa "libertà" c'è molto da riflettere: la libera circolazione degli uomini ci ha regalato un mucchio di "risorse", e poi ce le dobbiamo tenere e pure pagare.
Beh sono fondamentalmente d'accordo col post, tuttavia mi riesce difficile dare torto a Nessie.
Il punto centrale credo sia la difesa della sovranità nazionale.
Le libertà non devono essere un espediente retorico per mascherare la svendita dei bene i morali e materiali della Nazione.
Speriamo che i politici di CDX lo sappiano.
Nessie, non è il principio ad essere sbagliato, ma sono sbagliati quelli che dicono di applicarlo. Ad uno di sinistra non puoi chiedere di gestire e applicare un principio di libertà, perche la Libertà, quelli, non la capiscono e non sanno cosa sia.
Il concetto di "libertà" va scandagliato attentamente, poichè ci sono false libertà che in realtà sono delle vere prigioni.
Ci sono delle liberalizzazioni, che sono dei veri e propri "espropri" e alla fine quel comunismo espropriatore a cui chiudi la porta, ti rientra dalla finistra.
Ci sono "libertà sessuali" che sono gabbie, come la menata dell'orgoglio gay e la Carfagna che ora vuole imporre il reato di omofobia e ha fatto ieri il mea culpa per sue precedenti dichiarazioni anti-gay.
http://www.corriere.it/politica/10_maggio_18/arachi-carfagna-si-scusa-con-mondo-gay_0df7acd0-6258-11df-92fd-00144f02aabe.shtml
Ci ritorneremo sopra.
Condivido la Libertà deve essere "doc". Quelle che pretendono gli omosessuali non sono libertà civili, ma solo capricci.
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