Per
completare l’intervento di ieri mancano le ragioni che, rebus sic
stantibus, mi inducono a ritenere Giorgia Meloni il politico più
idoneo per rappresentare la nuova Destra, riunita e allargata.
Pur
preferendo una figura che esprimesse e proiettasse una autorevolezza
intrinseca e un carisma personale (come Silvio Berlusconi) dobbiamo
ragionare su quello che c’è e non su quello che si vorrebbe ci
fosse, ma non c’è.
Del
resto la sinistra ha da sempre officiato del ruolo di segretari mezze
figure che di carisma non ne proiettavano neppure cercandolo con il
telescopio Hubble, quindi possiamo tranquillamente, in questa fase, pensare ad onesto gregario, che si carichi sulle spalle il peso di guidare un
gruppo di forti individualità, ognuna delle quali ritiene di
incarnare il Verbo e la purezza dell’Ideale.
Ci
prova nel Pdl Alfano, con scarso successo, anche perché ci sembra
che il soggetto sia sin troppo acquiescente e disponibile verso gli
avversari che, avendolo battezzato come “buono”, riescono sempre
a buggerarlo come già fece la Buongiorno con il disegno di legge
sulle intercettazioni.
Allora
vediamo di studiare a tavolino una figura che possa dignitosamente
rappresentarci.
Giorgia
Meloni è giovane (credo sia tra i trenta e i quaranta) quindi può
ben incarnare il desiderio di rinnovamento che non è solo della
Destra ma dell’intera società italiana.
Giorgia
Meloni non ha una bellezza glamour, fisica e neppure negli
atteggiamenti o nell’abbigliamento, per cui sarebbe immune dalle
critiche di quelle galline invidiose che pullulano nel pollaio della
sinistra.
Giorgia
Meloni pur essendo giovane e donna, ha una grande, grandissima
esperienza politica avendo ricoperto, dopo aver vinto una sfida
all’ultimo voto, il ruolo di Segretario del Fronte della Gioventù
e masticando politica sin dagli anni in cui proclamarsi di Destra
rappresentava anche un rischio fisico per la propria incolumità
(anche se non come negli anni settanta).
Giorgia
Meloni ha anche una esperienza istituzionale derivante dal suo ruolo
di vicepresidente della camera (2006-2008) e di ministro (2008-2011).
Giorgia
Meloni, soprattutto, non ha mai tradito.
E’
rimasta fedele ai Valori ed agli Ideali che l’hanno fatta
appassionare alla politica a scuola e anche alla persona che era
indicata come Presidente nella lista in cui è stata eletta.
Giorgia
Meloni, infatti, nel momento in cui Fini, ribaltando quaranta anni di
storia politica, ha cercato (riuscendo solo a destabilizzare l’Italia
facendo venir meno una maggioranza ampia) di ribaltare anche
Berlusconi, è rimasta fedele a Berlusconi, nelle file del Pdl e nel
Centro Destra.
E’
un merito che deve esserle riconosciuto, come a tutti coloro che sono
rimasti rifiutando le sirene dei poteri forti che appoggiavano Fini.
Ecco
perché Giorgia Meloni potrebbe rappresentare un valido segretario
per un partito che riunisca la diaspora della Destra.
Un
partito Antico nei Valori e negli Ideali e con una guida giovane, ma già esperta
e capace.
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1 commento:
Pienamente d'accordo per la scelta.
Coerente fino in fondo, non ha seguito gli altri transfughi che pure provenivano dal suo stesso partito originario. E la storia recente dell'Italia avrebbe avuto ben altro corso, se anche gli altri, alla pari della Meloni, fossero rimasti al loro posto a "combattere". Così invece verranno spazzati via; altro che fli.
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