Cinquanta anni.
I Beatles e James Bond, due prodotti tipicamente britannici che, nel loro campo, hanno informato intere generazioni in tutto il mondo.
Anche la mia, pur avendo solo sei anni in quel 1962 che vide Ursula Andress emergere, come Venere, dal mare davanti agli occhi di un giovanissimo Sean Connery primo interprete del personaggio creato da Ian Fleming e un quartetto di Liverpool imprimere una svolta ai riferimenti musicali mondiali (salvo poi perdersi per improbabili speculazioni metafisiche di uno di loro).
I Beatles non ci sono più se non nelle registrazioni dell'epoca, riprese e salvate dai moderni strumenti tecnici.
James Bond invece c'è ancora.
Ovviamente non è più Sean Connery (e neppure Roger Moore che io ho sempre preferito) ma siamo al quinto o sesto della "dinastia".
La Spectre continua a minacciare il mondo.
Purtroppo anche nella realtà.
Ci vorrebbe un James Bond anche nella vita reale, soprattutto in Italia.
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2 commenti:
Ma qualche disegnino sui 4 Fab di Liverpool ce lo potevi anche mettere, no? :-). In mancanza, ti do questo bel cartoon tratto da Yellow Submarine,dove cantano quella "All Toghether now" che la Fiat (purtroppo) le ha rubato pagando fior di milioni per i diritti. Questa però è l'originale:
http://www.youtube.com/watch?v=QfsG0NzE-AY
Ho approfittato di San Petronio (che per il resto d'Italia è San Francesco) per anticipare ed allungare il fine settimana. Qui in montagna ho un pc d'annata da usare con cura e senza troppe pretese ...:-)
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