Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

02 gennaio 2014

Il bla bla del Colle

Naturalmente non ho ascoltato Napolitano, confermando una scelta che risale ai tempi di Scalfaro e che ho il piacere di vedersi allargare anche con sempre maggiori inviti a spegnere quella voce.
Non posso però impedirmi di ascoltare, io che la radio la tengo accesa in permanenza quando sono in casa, le marchette che i valletti di regime della rai di stato fanno, con una sperticata apologia delle banalità (quanto sincere non lo so e non ci giurerei) espresse dal Colle.
Spurgando l'incenso, direi che Napolitano ieri ha espresso due "concetti": riforme e rispetto.
Quali novità !
Quale profondità di pensiero e di analisi !
Ma chi crede di coglionare ?
Forse qualche nostalgico del pci/pds/ds/pd, certo non la maggioranza degli Italiani veri che guardano, valutano e decidono, anche senza esternare con plateali prese di posizione, ma facendolo ben capire nell'urna di quelle elezioni che Napolitano, proprio perchè sa che verrebbe bocciato dal Popolo, non vuole concedere.
Delle riforme ne sento parlare da quando sono nato e probabilmente ogni politico se ne riempirà la bocca anche in futuro.
Il punto non è straparlare di riforme in senso generale come di una formula magica che risolverebbe tutto, ma di realizzare quei provvedimenti necessari a risollevare la nostra Nazione.
E, certamente, non possono essere tali molti provvedimenti che la sinistra, pone da tempo al centro della sua propaganda.
Non è utile alla Nazione lo ius soli, la cittadinanza e il voto generalizzato concesso agli immigrati, perchè la cittadinanza e il diritto di voto che ne consegue deve essere un premio, non un diritto, concesso a singole, selezionate unità, non a masse, in modo da non stravolgere il tessuto sociale, economico, etnico e politico dell'Italia.
Non basta nascere (o vivere, come ha debordato la Chienge) in Italia per essere Italiani.
La Chienge avrà anche ottenuto la cittadinanza italiana, ma come l'ha ottenuta potrebbe anche, con una legge e un tratto di penna, esserle revocata.
La mia Nazionalità Italiana, invece, nessuno potrà mai cancellarla.
Non è utile il "matrimonio" omosessuale, che rappresenta, dopo divorzio, aborto, eutanasia, un ulteriore passo per la disgregazione di quei Valori Tradizionali che hanno sorretto la nostra Civiltà per millenni, rendendola la migliore mai esistita e il cui venir meno sgretolerebbe i pilastri sui quali la Civiltà, tout court, stessa si fonda.
Non sono utili leggi repressive della libertà di opinione (negazionismo, omofobia, discriminazione territoriale ....sic !) perchè calpestano il diritto naturale di ogni persona di esprimere le proprie idee e di poterle diffondere.
Non è utile l'esproprio sistematico della proprietà, altro Valore Tradizionale e Fondamentale di una società civile, attraverso tasse e imposte che depredano redditi e risparmi e limitano la possibilità di sostenere proprietà immobiliari.
Non è utile una giustizia che "scende in campo" schierandosi da una parte e colpendo sistematicamente un solo Leader, cercando così di ribaltare le scelte del Popolo.
Non è utile una organizzazione dello stato fondata non sul bilanciamento dei poteri, ma sul potere di interdizione nei confronti di chiunque cerchi di attuare un progetto politico votato dalla maggioranza degli elettori.
Non è utile accettare ordini da strutture sovranazionali controllate da nazioni straniere ed usare una moneta "comune" rinunciando a batterla in proprio, svendendo così quella Sovranità e Indipendenza Nazionale per la quale migliaia di Italiani sono morti nei secoli passati.
Ecco che si possono tratteggiare riforme vere, riforme sane, riforme utili che, però, sono sicuro non otterrebbero il consenso della sinistra, come in tutti gli anni passati in cui il Cavaliere ha pur provato a realizzarle (ricordo solo che il dimezzamento dei parlamentari fu realtà, ma venne bocciato da un referendum voluto pervicacemente dalla sinistra).
Quanto al "rispetto" per le istituzioni, quello lo si ottiene con i comportamenti e con la propria storia personale.
Non si può pretendere rispetto, quando il proprio passato e i propri atti presenti ne negano i presupposti, qualunque incarico istituzionale si ricopra.



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