Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

10 febbraio 2017

10 febbraio, Giorno del Ricordo


Il 10 febbraio, come ogni anno, si commemorano gli Italiani assassinati dai comunisti titini.
A sinistra, dove ogni occasione è buona per celebrare (persino le sconfitte !) mostrano una memoria selettiva, perchè degli Italiani assassinati non si interessa nessuno.
Tanti sbrodolamenti per ogni categoria colpita e, come racconta la vulgata per ora dominante, perseguitata dai biechi "nazifassisti", ma dei nostri Connazionali, nulla.
Si spiega così, con una memoria sin troppo corta per essere vera, come gli stessi siano pronubi delle orde di clandestini che vengono importate in Italia.
Sono gli stessi che potranno fare a noi quel che i comunisti titini fecero ai  nostri Compatrioti di Fiume, Istria e Dalmazia, terre Italiane da sempre e che prima o poi torneranno Italiane.



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09 febbraio 2017

Il voto si allontana


Le consorterie di potere hanno talmente paura del Popolo che non vogliono che voti.
L'interprete delle consorterie che ha fatto da megafono alla loro volontà è stato Napolitano che si dimostra coerente con le scelte di tutta la sua, remando sempre e comunque contro la sua Patria (che purtroppo è anche la nostra) e contro il suo Popolo (di cui purtroppo anche noi siamo parte).
A seguire i veterocomunisti del pci/pds/ds/pd, i veterodemocristiani del pci/pds/ds/pd, la sinistra che esce dal pci/pds/ds/pd ma vuole l'accordo elettorale per tornare in parlamento, i traditori degli elettori del Centro Destra che nel 2013 li mandarono in parlamento per impedire ai comunisti di andare al governo e oggi governano con i comunisti e, anzi, ne sono i più fedeli alleati perchè se si andasse al voto costoro non sarebbero rieletti.
Naturalmente tutta la stampa e la televisione asservite alle consorterie che hanno già dimenticato il loro Arlecchino toscano la cui frenesia, ormai, rischia di non riuscire neppure a tenerlo a galla all'interno del pci/pds/ds/pd.
Bene, anzi male, ma trasformiamo questa negatività in un fatto positivo.
Poichè, a meno che non scoppi una guerra o non fossimo invasi dagli alieni, al più tardi a giugno 2018 si voterà, sfruttiamo questo annetto per dare corpo ad un Centro Destra fortemente caratterizzato idealmente dal trumpismo, dal lepenismo, da quelle qualità che il sinistrume definisce "razziste, xenofobe, omofobe, populiste, eurofobiche ...".
Salvini e la Meloni lancino, oggi, subito, la costituente di una Federazione cui possano aderire sia soggetti politici (come la Lega, Fratelli d'Italia, Forza Nuova, Casapound, il movimento di Alemanno e Storace) ma anche singoli, come il sottoscritto, che dal 2003 (quando abbandonai AN dopo le incaute dichiarazioni di Fini sul voto agli immigrati) non è più iscritto ad alcun partito, ma che sarebbe disponibile ad iscriversi ad una Federazione che comprenda tutti quei partiti di area, ai quali più o meno a seconda degli argomenti che si affrontano o dei momenti che si vivono, ci si sente legati.
Una Federazione che potrebbe fondarsi su pochi punti programmatici (flat tax al 15%, referendum per l'Italexit, presidenzialismo, stop all'immigrazione e bonifica verso chi è già arrivato, recupero dei Valori Morali che sono la spina dorsale di una Nazione e di una Civiltà) e che su quei punti si proponga di presentarsi all'elettorato con candidature scelte dai militanti (cioè dagli iscritti dei partiti aderenti e dagli iscritti singoli, ma non da chi, passando casualmente davanti ad un gazebo, versi la miseria di un paio di euro per essere ammesso a votare).
Facciamo in modo che il ritardo nel voto si ritorca contro chi lo sta sostenendo.



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08 febbraio 2017

Il vero volto di certi spregevoli capitalisti


Nella battaglia, tutta antipatriottica, che certi giudici e politici hanno ingaggiato negli Stati Uniti per ostacolare la politica del Presidente Trump, si aggiungono alcuni spregevoli capitalisti che, dopo tanto buonismo, hanno gettato la maschera e si sono accodati per impedire che l'ordine esecutivo che inibisce l'ingresso negli Stati Uniti da soli sette paesi musulmani, non sia mai efficace e, anzi, venga ritirato.
La loro motivazione è tutta nel dire che hanno moltissimi dipendenti immigrati, a dimostrazione dell'interesse che hanno nel calmierare artificialmente le retribuzioni, danneggiando i propri connazionali, assumendo stranieri, pur di incrementare il personale patrimonio.
Quelli non sono capitalisti, ma semplici arricchiti, che si comportano da avidi parvenu senza alcuna cultura dell'economia, del risparmio, della Nazione e della solidarietà.
Sono loro che, manovrando politici soprattutto democratici, hanno imposto una politica dell'economia che penalizza i cittadini, nella fattispecie degli Stati Uniti ma, poichè quella razza di capitalisti si trova ovunque, anche in Italia e nelle Nazioni europee.
Il primo compito di uno stato è incrementare il benessere e la sicurezza dei propri cittadini.
Esattamente il contrario di quel che si propongono di fare coloro che si oppongono a Trump, Le Pen, Salvini.
E non so se siano da biasimare più costoro che, almeno, pur senza Ideali nè Valori, perseguono il loro esclusivo utile e si arricchiscono o quelli che, reagendo come il cane di Pavlov alle paroline d'ordine (antifascista, populista, razzista etc.) si accodano e forniscono a costoro la carne da cannone delle loro manifestazioni di piazza,  non solo li seguono, ma ignorano di essere becchi e bastonati, perchè sono tra i primi a perdere il lavoro o a veder ridotta la remunerazione per fare spazio agli immigrati con l'unica finalità di arricchire i capitalisti che li sfruttano.


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07 febbraio 2017

Vogliono falsare le elezioni


Abituati come sono con le loro primarie con gli occhi a mandorla, i comunisti vogliono approvare la legge sulla cittadinanza per tutti, a prescindere dallo ius sanguinis che deve restare il principio unico applicato.
Un parlamento delegittimato da una maggioranza costruita sul tradimento del voto elettorale e che tale non sarà più dopo le prossime votazioni, in qualunque data si tengano, cerca di trovare nuova linfa con elettori che della democrazia occidentale nulla sanno.
Non basta, poi, nascere in Italia per essere Italiani, se si vive in una famiglia tutta proiettata verso usi, costumi, religioni e persino cibo di altre terre.
Come sempre cercano di confondere le menti più deboli parlando di "bambini", puntando sul sentimento da "mammoni" degli Italiani per non subire quelle reazioni che, invece, dovrebbero ben essere incentivate nel caso in cui venisse modificata l'attuale, più che larga, legge per conseguire la cittadinanza.
La cittadinanza Italiana dovrebbe essere un premio e i premi non possono essere distribuiti a pioggia, sennò premi non sono più.
La cittadinanza Italiana deve essere assegnata per meriti speciali, per matrimonio oppure dopo una lunga permanenza continuata in Italia, lavorando per l'Italia, pagando le tasse in Italia senza rimesse all'estero, previo esame di conoscenza della Lingua, della Storia, della Cultura, degli Usi e anche della Cucina Italiana, nella consapevolezza che questi casi non possono che essere limitati  e circoscritti e non certo applicati a masse di immigrati.
Mi auguro che Lega e Fratelli d'Italia vigilino attentamente e, se del caso, chiamino in piazza gli Italiani veri ove dovesse essere dato impulso alla legge che facilita l'accesso alla nostra cittadinanza, bambini o non bambini che siano.



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06 febbraio 2017

Trump e Salvini eredi di Leonida


La Storia dell'Umanità è fondata sulle invasioni.
La nostra stessa lingua ha lontane radici indoeuropee, dalle popolazioni che ci invasero provenienti dall'est e la nostra razza è definita "caucasica" da quello che è il luogo presumibile di origine, molto più ad oriente di dove oggi siamo.
Le invasioni sono quindi un fattore naturale che forgiano la Storia come le guerre, le violenze, la cultura, le scoperte.
Senza invasione da parte degli esuli europei non avremmo gli Stati Uniti e senza Cortes e Pizzarro non avremmo l'America Latina.
Senza i Romani non avremmo le lingue romanze e non ci sarebbe un humus comune nella nostra Civiltà giuridica e politica.
Ma se le invasioni sono naturali, altrettanto naturale è il diritto e dovere delle popolazioni invase o minacciate di invasione a difendersi, con ogni mezzo.
Ricordiamo come l'Europa sia sempre stata oggetto delle brame di conquista delle popolazioni orientali e poi musulmane.
La Spagna, con l'unica eccezione delle Asturie, fu occupata dai Mori che, poi, furono cacciati anche grazie a preti non a caso divenuti santi, come San Giacomo detto "Matamoros", cioè "Uccisore dei Mori" (quanta differenza con il suo attuale erede vestito di bianco, immigrato dall'Argentina !).
Memorabili, poi, furono le battaglie navali con Lepanto in testa dove i Veneziani sconfissero i turchi salvando l'Occidente e sotto le mura di Vienna dove, ugualmente, fermando il nemico, gli si impedì di dilagare occupando tutta l'Europa.
Ma il pericolo non arrivò solo con l'espansione della religione musulmana, da sempre da oriente sono arrivati tutti i pericoli per la Libertà e la Sicurezza delle popolazioni europee.
Nel 490 avanti Cristo (solo 263 anni dopo la Fondazione di Roma che stava ancora muovendo i primi passi in Italia) i Greci, un popolo mai soggetto ad un unico governo, ma suddiviso in tante città stato, fermarono a Maratona l'invasione dell'Impero Persiano (sostanzialmente l'odierno Iran) del potentissimo re Dario.
Dieci anni dopo, nel 480 avanti Cristo, il figlio di Dario, Serse, cercò la rivincita, entrando in Grecia con un esercito le cui frecce "oscuravano il Sole" (meglio, disse un soldato Spartano, così combatteremo al fresco dell'ombra).
I Greci erano impreparati, ma il sacrificio di trecento Spartani guidati dal loro re Leonida consentì di guadagnare quel tempo necessario per organizzare la varie città e quindi sconfiggere Serse prima in mare nei pressi di Salamina e quindi in una battaglia campale a Platea.
Ma senza Leonida che fermò l'avanzata nemica al passo delle Termopili, i Persiani sarebbero dilagati, Roma probabilmente non avrebbe avuto il tempo di crescere e la nostra Storia e noi stessi saremmo profondamente diversi.
Si ricorda e si onora più facilmente Leonida che, come Custer a Little Big Horne, perse che non i generali Pausania e Temistocle che vinsero a Platea ed a Salamina (e come ci si dimentica troppo spesso del Generale Philip Sheridan che vinse le Guerre Indiane sotto la Presidenza Grant).
Ma effettivamente senza Leonida noi non saremmo noi.
Ed è bene ricordare che Leonida fu sconfitto unicamente perchè un traditore, di nome Efialte, indicò ai Persiani un sentiero sulla montagna che avrebbe consentito di prendere alle spalle gli Spartani.
Anche se può sembrare retorico e ridondante, l'arrivo sulle nostre terre di milioni di immigrati dall'Africa e dall'Asia è, a tutti gli effetti, un'invasione e chi ci mette in guardia come Salvini o Farage o Marine Le Pen e chi, avendone la possibilità, cerca di prendere provvedimenti per farci guadagnare tempo e respingere l'invasione, come Trump, è un moderno erede di Leonida.
E come Leonida anche loro hanno i loro Efialte, che sono tutti coloro che sostengono, aiutano, sollecitano e incentivano l'invasione standosene comodi nelle nostre retrovie di cui sfruttano sicurezza e benessere.
E sono i giudici che sospendono provvedimenti assunti per bloccare l'immigrazione o che non applicano quelli per l'espulsione dei clandestini, gli avvocati della associazioni autodefinitesi "umanitarie" che cercano ogni cavillo per aggirare la legge e imporci la presenza degli invasori e i politici che propongono provvedimenti che legittimino la presenza dei clandestini, concedendo loro ogni beneficio, a cominciare dalla cittadinanza.
Per la cronaca, due sono le versioni sulla fine di Efialte.
Una racconta che, preso il denaro persiano, scappò di città in città, inseguito dalla Vendetta dei Greci, finchè non si tolse la vita.
L'altra narra che furono i Persiani stessi che, ammirati dal coraggio degli Spartani, lo sgozzarono perchè uno che aveva tradito il suo popolo avrebbe tradito ancora i suoi nuovi padroni.
In ogni caso non fece una bella fine



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05 febbraio 2017

La malagiustizia crea la giustizia fai da te


Tra i livori della sinistra contro Trump, le nuove balle di Renzi e la gatta morta Gentiloni che con il suo Scrooge delle finanze si appresta a depredare ulteriormente gli Italiani per obbedire agli ordini del soviet delle consorterie di Bruxelles, abbiamo trascurato un fatto di una gravità inaudita.
Alcuni giorni fa, a Vasto, il vedovo di una signora uccisa da un pirata della strada si è vendicato, sparando e uccidendo l'investitore che circolava libero come un fringuello.
Il vedovo, con gesto commovente, si è poi recato in cimitero dove ha lasciato la pistola "fumante" sulla tomba della moglie quasi a dire "giustizia è stata fatta".
Ovviamente la "giustizia" ha arrestato il vedovo e immagino che, così lenta e generosa verso l'investitore tanto da lasciarlo in libertà, sarà veloce e inflessibile con il marito della vittima.
Sì, perchè non mi va proprio di chiamarlo "assassino".
Certo, un investimento stradale, soprattutto considerando che l'investitore non era nè ubriaco, nè drogato e non ha cercato di dileguarsi, può capitare e non lo farei rientrare nella categoria "criminale".
Ma agli occhi di chi ama, agli occhi di chi è danneggiato, se il responsabile della morte di una persona amata è uno sfortunato automobilista o uno stupratore seriale, non fa alcuna differenza.
Se la giustizia dello stato (che io pago) non solo è lenta, ma lo rimette immediatamente in circolazione, mi trasformo comunque nel Paul Kersey mirabilmente interpretato da Charles Bronson nel "Giustiziere della notte" e mi faccio giustizia da solo.
Invece della banalità che ha espresso ("la giustizia stava facendo il suo corso") il ministro Orlando dovrebbe ordinare una ispezione e verificare perchè l'investitore era così libero da incrociare spesso, quasi come una provocazione, il vedovo.
E' infatti la malagiustizia, la lentezza, la burocratica applicazione di codici e codicilli senza alcuna considerazione per chi soffre, che crea la giustizia fai da te.




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04 febbraio 2017

I grillini sulla graticola ma non lo capiscono


Adesso tocca ai grillini che stanno subendo la stessa sorte di Berlusconi.
Ma noi lo avevamo capito, loro no e assistiamo alla gazzarra di parte della "base" grillina che invece di sostenere il sindaco Raggi, le si scaglia contro, attribuendo credibilità all'azione della magistratura.
Per ora Grillo la sostiene, ma da opportunista qual'è (ricordiamoci il balletto europeo tra Farage e i liberali e ritorno) immagino sia pronto a buttarla a mare appena intravvedesse una mala parata.
Facciamocene una ragione.
Chi si mette sulla strada del pci/pds/ds/pd avrà sempre queste conseguenze.
Capirlo significa anche spuntare l'arma dell'aggressione sistematica contro chi ostacola il disegno egemonico dei comunisti, vetero, neo, post, ex che siano e per quante mani di vernice si siano dati e quanti nomi abbiano cambiato.



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03 febbraio 2017

Un Uomo forte per delle Idee forti


La scusa di chi ha paura del voto popolare e cerca di rinviare, con ogni pretesto, il momento delle elezioni è la acclarata impossibilità di avere un vincitore che governi.
E' il frutto del proporzionale unito ad una soglia di sbarramento ridicola, che può essere superata persino dai transfughi di Alfano.
E' ovvio che in questa situazione ognuno cerchi di affermare la propria identità e di pesare e pesarla sul piatto del dopo elezioni.
Ma questo è un imbroglio nei confronti degli elettori quanto il marchingegno architettato da Renzi che voleva il ballottaggio che avrebbe consegnato il governo a chi presumibilmente rappresentava solo un 20-25% dell'elettorato.
Ben diversa la situazione con il maggioritario, dove la prevalenza dell'uno o dell'altro corredata da un congruo premio di maggioranza, avrebbe dato un governo certo, ancorchè di coalizione quindi comunque litigioso, ma con unioni sulle quali gli stessi elettori, conoscendole prima, si potevano esprimere.
Il presidenzialismo ci consentirebbe di superare tutto questo, con l'elezione diretta di un "uomo forte" che sia tale perchè rappresentativo di idee forti.
Esattamente come è Trump negli Stati Uniti.
Un uomo forte che impone idee forti, contro corrente e politicamente scorrette.
Ne abbiamo bisogno anche in Italia.



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02 febbraio 2017

Perchè il capitalismo sfrenato è contro Trump


Gli organi di propaganda mediatici, tutti di proprietà delle consorterie capitaliste e finanziarie, tutti schierati a favore della moglie di Clinton, stanno ora ingigantendo ad arte la campagna ostile al Presidente Trump.
Negli Stati Uniti, ma anche in Europa.
Danno notizie a piena pagina dell'ostilità dei loro padroni alla politica di Trump e sostengono ovunque i movimenti e partiti di sinistra e socialisti.
Ma perchè gli esponenti più in vista del più sfrenato capitalismo sono ostili a Trump, ma anche a tutti quei partiti, movimenti e leaders che nel mondo rappresentano il "populismo" ?
Molto semplicemente perchè, non avendo alcun Valore Ideale cui richiamarsi (come potrebbero essere la Patria, l'Identità di Popolo, la Libertà) hanno come unico orizzonte il denaro.
E con Trump (e i partiti "populisti") temono di non guadagnarne più abbastanza, temono che il Popolo cominci a ragionare riappropriandosi della sua Libertà.
Proprio non vogliono che il Popolo possa proiettarsi verso Valori Nobili, come è quello di Patria e di Nazione, ma lo vogliono angosciato e proteso solo all'acquisto di quei beni consumabili che loro producono.
I caffè, le automobili, i telefoni cellulari, i tablet, i film, le canzonette ...
E per aumentare il guadagno quei beni devono essere prodotti al prezzo più basso e poichè il costo maggiore di una produzione è la remunerazione dei prestatoti di lavoro ecco che o, fregandosene altamente della Patria, portano le produzioni in paesi del quarto e quinto mondo dove non esistono regole e dove non si paga nulla la mano d'opera perchè ce n'è in abbondanza, oppure la importano in massa, costringendo i lavoratori nazionali ad accettare condizioni sempre peggiori sotto il ricatto di essere rimpiazzati da chi ha meno pretese.
E perchè tutti questi sfrenati capitalisti si atteggiano a sinistrorsi ?
Perchè, come mi disse una volta una mia compagna di classe molto ricca, se fanno i sinistri nessuno andrà mai a contestare la loro ricchezza, il loro tenore di vita.
E' bene saperlo.




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01 febbraio 2017

L'unica speranza è uscire dall'euro


Le notizie politiche di questi giorni sanno tanto di preliminari di un funerale, quello dell'Italia.
Tutti ci danno ordini.
Persino il greco commissario europeo per l'immigrazione.
Eppure qualcosa Gentiloni e Padoan dovranno rispondere al soviet europeo ed a noi Italiani.
Vogliono continuare nella strada intrapresa da Renzi ?
Oppure penseranno saggiamente di fermarsi e chiamare noi Italiani alle urne perchè possiamo finalmente esprimere un governo legittimo che possa anche rispondere a muso duro a Bruxelles ?
Sì, perchè se i sondaggi raccontassero anche solo una parte di verità i partiti antieuro (Lega, Fratelli d'Italia e grillini) sfiorano il 48-49% e basterebbe qualche persona perbene di Forza Italia per dare all'Italia una maggioranza eterogenea, sì, ma che potrebbe avere come punto unico di programma lo sganciamento della nostra Patria dalle sorti del soviet.
E se ci sganciamo noi la valanga travolgerebbe tutto il resto, soprattutto se consideriamo che il Partito della Libertà olandese è accreditato di un grande successo a marzo e che le difficoltà da un lato, politiche, della sinistra, dall'altro, di credibilità personale, di Fillon, apre una nuova prospettiva in Francia per Marine Le Pen ad aprile.
Perchè noi no ?



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