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06 febbraio 2017

Trump e Salvini eredi di Leonida


La Storia dell'Umanità è fondata sulle invasioni.
La nostra stessa lingua ha lontane radici indoeuropee, dalle popolazioni che ci invasero provenienti dall'est e la nostra razza è definita "caucasica" da quello che è il luogo presumibile di origine, molto più ad oriente di dove oggi siamo.
Le invasioni sono quindi un fattore naturale che forgiano la Storia come le guerre, le violenze, la cultura, le scoperte.
Senza invasione da parte degli esuli europei non avremmo gli Stati Uniti e senza Cortes e Pizzarro non avremmo l'America Latina.
Senza i Romani non avremmo le lingue romanze e non ci sarebbe un humus comune nella nostra Civiltà giuridica e politica.
Ma se le invasioni sono naturali, altrettanto naturale è il diritto e dovere delle popolazioni invase o minacciate di invasione a difendersi, con ogni mezzo.
Ricordiamo come l'Europa sia sempre stata oggetto delle brame di conquista delle popolazioni orientali e poi musulmane.
La Spagna, con l'unica eccezione delle Asturie, fu occupata dai Mori che, poi, furono cacciati anche grazie a preti non a caso divenuti santi, come San Giacomo detto "Matamoros", cioè "Uccisore dei Mori" (quanta differenza con il suo attuale erede vestito di bianco, immigrato dall'Argentina !).
Memorabili, poi, furono le battaglie navali con Lepanto in testa dove i Veneziani sconfissero i turchi salvando l'Occidente e sotto le mura di Vienna dove, ugualmente, fermando il nemico, gli si impedì di dilagare occupando tutta l'Europa.
Ma il pericolo non arrivò solo con l'espansione della religione musulmana, da sempre da oriente sono arrivati tutti i pericoli per la Libertà e la Sicurezza delle popolazioni europee.
Nel 490 avanti Cristo (solo 263 anni dopo la Fondazione di Roma che stava ancora muovendo i primi passi in Italia) i Greci, un popolo mai soggetto ad un unico governo, ma suddiviso in tante città stato, fermarono a Maratona l'invasione dell'Impero Persiano (sostanzialmente l'odierno Iran) del potentissimo re Dario.
Dieci anni dopo, nel 480 avanti Cristo, il figlio di Dario, Serse, cercò la rivincita, entrando in Grecia con un esercito le cui frecce "oscuravano il Sole" (meglio, disse un soldato Spartano, così combatteremo al fresco dell'ombra).
I Greci erano impreparati, ma il sacrificio di trecento Spartani guidati dal loro re Leonida consentì di guadagnare quel tempo necessario per organizzare la varie città e quindi sconfiggere Serse prima in mare nei pressi di Salamina e quindi in una battaglia campale a Platea.
Ma senza Leonida che fermò l'avanzata nemica al passo delle Termopili, i Persiani sarebbero dilagati, Roma probabilmente non avrebbe avuto il tempo di crescere e la nostra Storia e noi stessi saremmo profondamente diversi.
Si ricorda e si onora più facilmente Leonida che, come Custer a Little Big Horne, perse che non i generali Pausania e Temistocle che vinsero a Platea ed a Salamina (e come ci si dimentica troppo spesso del Generale Philip Sheridan che vinse le Guerre Indiane sotto la Presidenza Grant).
Ma effettivamente senza Leonida noi non saremmo noi.
Ed è bene ricordare che Leonida fu sconfitto unicamente perchè un traditore, di nome Efialte, indicò ai Persiani un sentiero sulla montagna che avrebbe consentito di prendere alle spalle gli Spartani.
Anche se può sembrare retorico e ridondante, l'arrivo sulle nostre terre di milioni di immigrati dall'Africa e dall'Asia è, a tutti gli effetti, un'invasione e chi ci mette in guardia come Salvini o Farage o Marine Le Pen e chi, avendone la possibilità, cerca di prendere provvedimenti per farci guadagnare tempo e respingere l'invasione, come Trump, è un moderno erede di Leonida.
E come Leonida anche loro hanno i loro Efialte, che sono tutti coloro che sostengono, aiutano, sollecitano e incentivano l'invasione standosene comodi nelle nostre retrovie di cui sfruttano sicurezza e benessere.
E sono i giudici che sospendono provvedimenti assunti per bloccare l'immigrazione o che non applicano quelli per l'espulsione dei clandestini, gli avvocati della associazioni autodefinitesi "umanitarie" che cercano ogni cavillo per aggirare la legge e imporci la presenza degli invasori e i politici che propongono provvedimenti che legittimino la presenza dei clandestini, concedendo loro ogni beneficio, a cominciare dalla cittadinanza.
Per la cronaca, due sono le versioni sulla fine di Efialte.
Una racconta che, preso il denaro persiano, scappò di città in città, inseguito dalla Vendetta dei Greci, finchè non si tolse la vita.
L'altra narra che furono i Persiani stessi che, ammirati dal coraggio degli Spartani, lo sgozzarono perchè uno che aveva tradito il suo popolo avrebbe tradito ancora i suoi nuovi padroni.
In ogni caso non fece una bella fine



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