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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

28 marzo 2025

Il kit di sopravvivenza


L'unione europea è composta da 27 stati ad ognuno dei quali viene attribuito un posto di commissario.

Purtroppo non in tutti gli stati c'è personale politico adeguato al compito e lo vediamo quotidianamente con le dichiarazioni di una bella signora estone; Kaja Kallas, che spara cavolate dal suo scranno di Alto Commissario per la politica estera, credendo che l'essere stata primo ministro dell'Estonia, le dia la statura politica per ricoprire quel ruolo.

Ma l'Estonia ha un milione e trecentomila abitanti, come l'Abruzzo, tanto per dare un'idea e non mi sembra abbia una Storia tale da rendere i suoi "statisti" luminari della politica.

Al contrario dell'Abruzzo, che diede i natali al Cardinale Giulio Raimondo Mazzarino che, dovendo cercarsi uno stato per sviluppare le sue capacità essendo l'Italia divisa in tanti piccolifeudi per non disturbare il papa di Roma, andò in Francia e costruì, proseguendo l'opera di Richelieu, la grande nazione francese che consentì a Luigi XIV di passare alla Storia come il Re Sole.

In ogni caso la signora Kallas ha oggi trovato una temibile concorrenza nella sua imbarazzante attività nel commissario alle crisi, la belga Hadja Lahbib che, con un esilarante video, invita tutti gli europei a dotarsi di un kit di sopravvivenza (per 72 ore, però ...) da tenere sempre a portata di uso.

Come la Kallas, la Lahbib appartiene ad un partito aderente all'alleanza dei liberali e riformatori, cioè il partito di Macron (e di Renzi se gli Italiani lo avessero votato e spedito a Strasburgo, ma noi Italiani probabilmente siamo più svegli di estoni e belgi).

Credo che il video, con le risatine inopportune, visto l'argomento e la banalità degli oggetti indicati (che sono poi quelli che leggiamo in ogni romanzo distopico e in tanti manuali di sopravvivenza di chi si prepara alla fine del mondo) forniscano già un adeguato motivo di ilarità, unito però all'agghiacciante consapevolezza che siamo nelle mani delle Kallas e delle Lahbib e, cosa ancora più grave, paghiamo loro migliaia di euro al mese per rendere ridicole loro, le idee che propugnano e l'intera Europa.

Mi piace peraltro annotare che, ad un certo punto, verso la fine, la Lahbib estrae un pacco di banconote per dirci che dobbiamo tenere dei contanti, perchè la monetica, in caso di crisi, è solo un pezzetto di plastica.

Ha ragione, ma è anche la dimostrazione che non si deve prestare alcuna attenzione a quello che arriva dall'unione europea, visto che è in prima fila per creare obblighi che portino ad abbandonare il contante, necessario in caso di crisi secondo la loro stessa commissaria, per pezzetti di plastica.

La Kallas e la Lahbib, dopo la Lagarde e la Von der Lyen, sono altri due ottimi motivi per abbandonare l'unione europea al suo destino e per approfittare dei quattro anni di presidenza Trump per sostituire il Regno Unito nel rapporto privilegiato con Washington.

27 marzo 2025

Una corretta interpretazione del riarmo

Due o tre giorni fa, Guido Crosetto, Ministro della Difesa, ha rilasciato una breve intervista che ho ascoltato in Studio Aperto delle 18,30 ma non ho trovato su You Tube.

Nei pochi minuti di durata di quanto trasmesso ho apprezzato la semplicità e l'onestà con la quale il Ministro della Difesa ha spiegato perchè dobbiamo spendere, con giudizio, senza togliere nulla alle spese sociali e produttive, per incrementare la nostra possibilità di difesa.

Non dobbiamo armarci per offendere, infatti, per andare sul campo di battaglia (e su questo la Meloni ha confermato che non verranno spediti soldati Italiani in Ucraina, tanto più, aggiungo io, dopo che Zelensky, che sta cercando assieme a Starmer e Macron di sabotare le trattative di pace, chiede combattenti e non peace keeping), ma per poter intervenire a difesa degli interessi nazionali in ogni parte del mondo e per difendere l'integrità della Nazione.

Ed ha fatto un esempio che è terrificante nella sua semplicità.

Israele ha subito, ripetutamente, attacchi missilistici da ovest (Gaza), da sud (Houthy), da nord (Hetzbollah) e da nord est (Iran).

Centinaia di ordigni tra missili e droni di cui il 96% è stato intercettato e abbattuto e solo il 4% è passato, con la capacità di far passare gli ordigni indirizzati verso zone desertiche.

Crosetto ha detto che se l'Italia di oggi fosse oggetto di un simile attacco, tutti i missili andrebbero a bersaglio, colpendo Milano, Napoli, Palermo, Roma ...

Ecco perchè dobbiamo spendere per creare un sistema difensivo che possa proteggere innanzitutto le nostre città, poi Forze Armate in grado di difendere i nostri interessi ovunque, ad esempio per garantire la libertà di navigazione nel Mar Rosso, non potendo confidare sempre negli Stati Uniti che, tra l'altro, hanno meno interesse di noi europei a veder libera quella via d'acqua e anche per smentire la nomea di "parassiti" che fa tanto più vergognare, quanto più è vera.

Naturalmente creare quella difesa costa e tanto, ma non si pretende di arrivare già domani ad avere a regime tutto, come la mia personale aspirazione di veder privatizzare sanità, istruzione, sistema pensionistico e impiegati pubblici, non implica che, fatta la legge, sia subito tutto privato, ma occorre gradualità, senza ritardi, ma anche senza frenesie, perchè contrariamente a quello che dicono i guerrafondai, la Russia non è il nostro nemico.


26 marzo 2025

Trappola per Prodi


Ed ecco che, dopo giorni di polemiche e di difese d'ufficio da parte dei cattocomunisti verso il loro santone stagionato, esce il video che toglie ogni dubbio e che mostra come, effettivamente, Prodi abbia preso una ciocca di capelli di una giornalista e li abbia tirati sia pur in modo non violento.

Questo video elimina ogni dubbio e se personalmente considero la "tirata" di capelli un qualcosa che non qualificherei neppure come peccato veniale, la prova inconfutabile di quanto avvenuto è devastante per Prodi e per le sue speranze, se ancora ne avesse avute, di avere un ruolo e, chissà, una presidenza.

E' devastante perchè se avessero studiato a tavolino un trappolone per fregarlo, non sarebbe riuscito meglio di così, a dimostrazione che è la naturalezza del caso ad ottenere i migliori risultati.

Prodi ne esce malissimo, come un vecchio nonno arteriosclerotico che reagisce malamente ad una educata domanda della nipotina e la tratta come un Gianburrasca da rimettere al suo posto.

Ma, soprattutto, Prodi ne esce devastato dalla menzogna che ha detto, quando ha negato di aver preso la ciocca di capelli e averla tirata.

Ora non mi aspetto che i cattocomunisti facciano ammenda, perchè fa ammenda e chiede scusa solo chi una coscienza ce l'ha, non chi ha i paraocchi dell'ideologia.

E neppure questo fatto cambierà l'orientamento al voto di chi sostiene i Prodi, le Schlein o i Lepore, perchè per sostenerli bisogna avere non solo i paraocchi, ma anche le orecchie ed ogni senso ottenebrati.

Resta comunque a futura memoria e come testimonianza della natura intrinseca dei cattocomunisti il video e ogni traccia di una simile vicenda che andrà ricordata negli anni.

Perchè ha ragione il senatore della Lega Claudio Borghi Aquilini che, su X, commenta: "Prodi è quello che ci ha fatto entrare nell'euro, regalandoci decenni di mancata crescita, deflazione salariale, perdita di sovranità, spread, emigrazione dei giovani, fallimenti, migliaia di suicidi di imprenditori e disoccupati...Reputazione rovinata per aver tirato i capelli.".

Ha potuto più una innocua tirata di capelli, di una striscia continua di danni che stiamo pagando tutti noi.


25 marzo 2025

Perchè tanta bulimia verbale da parte di Mattarella ?

Questa mattina ho ascoltato una esilarante titolazione su Mattarella al gr1: "Mattarella dà una scossa all'Europa".

Il tema era il commento sui dazi, il secondo o terzo in una settimana, di Mattarella.

Ho letto le prime pagine di una ventina di quotidiani internazionali pubblicate ne Il Giornalone: in nessuna ho trovato riferimento alle parole di Mattarella.

Non dico sui quotidiani americani, ma neppure su quelli spagnoli, a noi più affini e nulla persino nel Times of Malta !

Le parole di Mattarella all'estero non sono da prima pagina (forse, chissà, neppure da trafiletto interno) e tanto meno, quindi, possono rappresentare una "scossa" all'Europa.

Ho più volte ripetuto che ho nostalgia dei primi presidenti della repubblica, quando di loro si veniva a conoscenza perchè mandavano un telegramma quando qualcuno moriva o aveva vinto un premio e poi tornavano silenziosi a firmare le leggi da promulgare, salvo sobbarcarsi colloqui infiniti ogni quattro-sei mesi, cioè ad ogni crisi di governo.

Adesso che abbiamo il Governo più stabile degli ultimi anni, per di più uscito dal voto e non da una congiura di Palazzo e che continua a riscontrare la fiducia nei sondaggi, mi piacerebbe che Mattarella si palesasse solo quando deve mandare telegrammi di condoglianze o premiare atleti vincenti.

Purtroppo Mattarella non la pensa come me e, ogni giorno, parla o comunica qualcosa ed i "professionisti dell'informazione" lo sbattono in prima pagina, rendendogli un pessimo servizio.

Non si rendono conto che le parole di qualcuno, tanto più valgono, quanto più sono rare.

Più uno parla, più si avvita sui soliti concetti che, ripetuti fino alla noia, per quanto possano essere profondi, divengono banali e scontati.

Cuccia parlava molto poco, ma quando lo faceva raddrizzava la schiena agli ascoltatori (e non solo).

Anche la Meloni parla poco (più di Cuccia, comunque ...) ma quando parla tutti a salire sul suo carro per dire e contraddire (veggasi Ventotene, il manifesto, ormai famoso come la Corazzata Potemkin di Villaggio/Fantozzi).

Quali dibattiti apre Mattarella ?

Del resto non deve aprire dibattiti, ma deve rappresentare l'Unità della Nazione e per farlo adeguatamente non deve prendere posizione, non deve intervenire sulle questioni di stretta competenza del Governo perchè ostacola solo lo sviluppo della politica governativa, soprattutto di quella estera (veggasi la ripetitiva condanna della "invasione" russa).

Ma, soprattutto, quando uno parla troppo, finisce con il non essere più ascoltato, come quello che continuava a gridare "al lupo" e quando il lupo arrivò davvero, nessuno più gli credette.

Poichè Mattarella ha fior di consiglieri, non dubito che se ne rendano conto e, allora, mi domando quale sia il significato di tutti questi interventi, a volte anche due al giorno, che scorrono via senza lasciare traccia alcuna. 

24 marzo 2025

La Politica è scontro

Contrariamente a tanti che si mostrano indignati dai comportamenti e dalle parole di Prodi e Bertinotti (ma sarebbero da aggiungere anche Renzi, Giannini e tanti altri, tutti a senso unico) il fatto che i cattocomunisti si mostrino così arroganti e violenti, mi fa piacere.

Innanzitutto mi fa piacere perchè non ho mai accreditato costoro di una qualsivoglia dignità da interlocutore con cui dialogare.

Poi mi fa piacere perchè le loro ripugnanti espressioni non offendono la Meloni e il Centro Destra, ma solo se stessi, essendo la dimostrazione di una congenita incapacità di elaborazione politica e di argomentazione sui contenuti.

Mi fa piacere anche perchè ci fornisce il destro per ricordarci, sempre, chi sono i cattocomunisti, bulli di periferia che conoscono solo il linguaggio della forza e del potere.

Mi fa piacere perchè il buon governo, il ruolo crescente della Meloni a livello internazionale, il pur lento e contrastato rispetto delle promesse elettorali, hanno spazzato via in poco tempo ogni patina superficiale di credibilità dei cattocomunisti e dei loro caudatari.

Mi fa piacere perchè, contrariamente alle speranze che i cattocomunisti manifestano attraverso i loro "professionisti dell'informazione", la reazione alla loro violenza (per ora solo verbale ...) proviene anche da dirigenti di Forza Italia come la Ronzulli (epica la sua chiosa nei confronti di Renzi che avrebbero voluto pronunciare tutti gli Elettori del Centro Destra) e Gasparri, cioè esponenti di primo piano di un partito che siede nella stessa "famiglia" dei popolari assieme ai cristiano democratici tedeschi che si inquinano alleandosi con i socialisti.

E quanto dicono la Ronzulli e Gasparri sono parole di garanzia contro ogni cedimento ad una politica dell'indecenza che vede gli opposti allearsi.

Perchè la Politica, quella bella, alta, nobile, è scontro.

E' scontro di Idee, di Valori, di Progetti, di Visioni, non è compromesso, spartizione, suk, scambi di favore.

Allora ben vengano le ripugnanti espressioni, facciali, verbali e manuali, di un Prodi sempre più bofonchiante o le confessioni di Bertinotti sugli oggetti (a me sono tornate alla mente le famigerate hazet 36 ...) che vorrebbe tirare in testa alla Meloni, perchè sono tutti appunti che ci facciamo per continuare a contrastarli, combatterli, fare esattamente il contrario di quello che dicono vorrebbero fare.

Perchè l'interesse dell'Italia e degli Italiani è esattamente l'opposto di ogni istanza cattocomunista.

23 marzo 2025

I "volenterosi" Starmer e Macron aprono all'invasione cinese

La Civiltà Occidentale, che è quella nata dalle Radici Greche, Romane e Cristiane e ci ha condotto al progresso dell'Umanità fino a realizzare questo Mondo che è il migliore, sotto ogni aspetto, che mai l'Uomo abbia vissuto, ha avuto tanti nemici e, oggi, i due principali nemici esterni sono l'Islam e la Cina.

L'invasione dei clandestini è lo strumento per l'Islam di entrare in Europa dove, nei secoli passati, ha sempre trovato un muro compatto che lo ha respinto.

Ciò avviene con la complicità delle chiese che hanno tradito la loro natura identitaria e delle quinte colonne che, vagheggiando una società inclusiva senza differenze e senza ambizioni crea solo una società di disadattati che, come sta avvenendo, invece di guardare al futuro dando impulso al progresso dell'Umanità, devitalizzano l'Occidente per renderlo pronto alla sottomissione, manipolando e riscrivendo la Storia gloriosa delle Nazioni europee e aprendo ad ogni tipo di devianza che indebolisce i Valori sui quali le Nazioni europee costruirono la diffusione della Civiltà.

Grandi colpe hanno anche piccoli e tristi epigoni degli statisti che, un tempo, resero grandi le Nazioni europee e così, oggi, assistiamo al frenetico agitarsi di Starmer e Macron per conquistare un posto nel loggione dello spettacolo condotto da Trump e Putin e, per farlo, non si curano di aprire le porte all'invasione da parte del secondo grande nemico esterno dell'Occidente, la Cina.

In un ribaltone storico, le Nazioni europee che avevano aperto la Cina ad un primo sviluppo, facendola entrare nell'era moderna e che un bellissimo film, 55 Giorni a Pechino, ha cantato meglio di qualsivoglia storico, adesso, pur di avere un ruolo da sguatteri nella soluzione della controversia tra Russia e Ucraina rischiano di vedere una massiccia presenza di truppe armate cinesi quali "volonterosi" per garantire la futura pace.

Ma Starmer e Macron pensano che i cinesi mandino, spendendo miliardi, migliaia di uomini in Ucraina solo per amore della pace ?

Se pensassero una cosa del genere, allora sarebbero più coglioni di quanto le ordinarie cronache possono farci pensare.

Una volta che i militari cinesi hanno messo basi e accampamenti in Europa, chi li smuove più ?

E, altrettanto, dicasi dei militari della Turchia, altro stato che si è candidato come forza di interposizione, che sta rialzando la testa dopo la fine del suo impero al termine della prima guerra mondiale.

Ci vorrebbe un Monroe europeo che dica che i problemi tra gli stati europei ce li risolviamo tra nazioni e popoli europei, senza la necessità di interventi dall'esterno.

Passata l'adrenalina dei combattimenti, russi e ucraini possono benissimo convivere nei nuovi confini che saranno determinati dal trattato di pace senza necessità di truppe esterne di interposizione, tanto con i satelliti di oggi è possibile rilevare ogni movimento, ogni violazione, ogni sconfinamento.

Starmer e Macron la smettano di sgomitare perchè fanno solo danni.

Purtroppo temo che neppure se ne rendano conto.

22 marzo 2025

Fermare la legislazione per mano giudiziaria

La corte costituzionale ha deciso che anche celibi e nubili potranno adottare bambini provenienti dall'estero.

A parte ogni considerazione di merito, che non è l'oggetto del mio commento, rilevo che, per l'ennesima volta, dei signori con la toga si sono arrogati il potere, che non appartiene loro, di creare una legge.

Lo hanno fatto con l'eutanasia, pudicamente chiamata "fine vita", lo fanno sistematicamente, solo in base ad una osservanza ideologica, con i clandestini, lo fanno su questioni come l'adozione per le quali la legge è chiarissima e loro dovrebbero solo applicarla.

Non è accettabile che dei signori non eletti dal Popolo ma per concorso pubblico o, nel caso della corte costituzionale, nominati da un unico signore anche lui non eletto dal Popolo o eletti nel ristretto ambito di una casta (quella togata) o per compromesso dal parlamento costretto ad accordi di spartizione per raggiungere la maggioranza qualificata richiesta, invadano il campo del potere legislativo.

In passato avevo letto che i magistrati, ai vari livelli, con il loro intervento sopperivano ai presunti ritardi della politica nell'adeguarsi al cambiamento della società.

E' una interpretazione fuorviante, perchè i magistrati non hanno il compito di adeguare le norme esistenti ad un presunto cambiamento civile e sociale, reinterpretando norme scritte chiare di loro, devono solo applicare le leggi che sono approvate da un parlamento eletto dal Popolo ogni cinque anni e che quindi rappresenta, LUI, non LORO !, lo specchio della società come è.

E se i costumi cambiano, le abitudini cambiano, le sensibilità cambiano, allora è il parlamento che deve cambiare le leggi.

Finchè la Politica sarà sottomessa al potere giudiziario, non riusciremo mai a riprendere il cammino civile, sociale, economico verso un Futuro di Sicurezza e Benessere.

21 marzo 2025

Il re è nudo

Un certo Hans Christian Andersen, poeta danese dell'Ottocento, ha fama imperitura per le sue favole, una delle quali narra di un potentissimo re che amava vestirsi sontuosamente, ma era sempre insoddisfatti dei vestiti che gli confezionavano, finchè un sarto, che non sapeva più che pesci pigliare, lo mandò in giro nudo dicendo che gli aveva cucito sopra un vestito favoloso che solo gli sciocchi non vedevano.

Per non passare da sciocco il re manifestò entusiasmo e altrettanto fecero, per lo stesso motivo, i componenti della sua corte e tutti i sudditi timorosi di contraddirlo, finchè, passando tra la folla, una bambina innocente urlò la verità: il re è nudo e, dopo un primo momento di smarrimento, tutto il popolo si mise a ridere ed a ripetere quella che era l'unica e incontrovertibile verità, il re era nudo.

In tempi moderni, con molta meno poesia ma grande ironia, fu Paolo Villaggio a sbugiardare i corifei del conformismo e della piaggeria da "tengo famiglia", con la memorabile scena di Fantozzi, obbligato durante una partita di calcio della nazionale a partecipare alla proiezione di film "intellettuali", a commentare lapidariamente che la Corazzata Potemkin è una cagata pazzesca, ottenendo 92 minuti di applausi a scena aperta.

Passano i decenni ed arriviamo al 19 marzo, quando il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, citando alcune frasi tratte dal sopravvalutato Manifesto di Ventotene, dice che non le condivide e non condivide l'idea di europa che delineano.

La reazione isterica, al limite del t.s.o., dei cattocomunisti non riesce a nascondere i 92 minuti di applausi da parte di un Popolo che ama la proprietà privata, il risparmio privato, ama discutere e non tollera di essere come una mandria sorda, cieca ed ubbidiente, condotta da un manipolo di cortigiani che non osano dire che il re è nudo.

Un primo tabù è stato infranto, adesso mi aspetto che si riporti sulla Terra anche la stomachevole beatificazione della costituzione del 1948 e la inutile e divisiva propaganda antifascista.

 

20 marzo 2025

La Meloni manda al manicomio i cattocomunisti

Per mesi i cattocomunisti, ad ogni flatulenza, chiedevano che la Meloni riferisse in parlamento.

Quando la Meloni si è presentata, martedì e mercoledì, i cattocomunisti ne sono usciti con le ossa rotte e in pieno delirio (n)eurale.

Ieri ho pubblicato le integrali comunicazioni e repliche della Meloni al Senato, perchè le versioni dei "professionisti dell'informazione" non sono affidabili, spesso un taglia e cuci per finalizzare il tutto alle marchette ideologiche cui sono quotidianamente chiamati, quindi è opportuno, avendone l'opportunità, ascoltare direttamente la fonte.

Oggi mi permetto di pubblicare il collegamento al sito del Senato con il testo integrale del Manifesto di Ventotene perchè ognuno legga se le frasi citate dalla Meloni e che hanno aperto le porte all'isterica reazione dei cattocomunisti, siano vere o false.

E poichè sono tutte vere, ognuno deve rispondere se la "sua" europa possa essere compatibile con le affermazioni quali "La rivoluzione europea ... dovrà essere socialista" (e ricordo che fino al 1989, quando si parlava di socialismo si mascherava il comunismo, cioè il socialismo reale dell'Unione Sovietica) oppure "La proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso, non dogmaticamente in linea di principio", che sono riassunte nello specchietto che pubblico e che è scansionato dalla copia odierna de La Verità.

Chiunque abbia l'onesta intellettuale di riconoscersi nella Civiltà Occidentale, nel modello di nazioni libere e democratiche che la Civiltà Occidentale ha implementato, non può che concordare con la Meloni nel respingere quella visione di europa, sovrapponibile al socialismo reale della defunta Unione Sovietica che non deve risorgere a Bruxelles.

La Meloni ha detto quel che tutti sappiamo e pensiamo e lo ha detto nel modo più semplice e concreto possibile: citando le parole stesse del Manifesto di Ventotene.

Ed è proprio questo che ha mandato al manicomio i cattocomunisti: l'impossibilità di replicare, perchè la Meloni ha ragione.

Per me ogni opinione è legittima, quindi ogni opinione, anche quelle cattocomuniste che sono quanto di più lontano dalle mie possa esistere, hanno diritto ad esistere, ad essere diffuse, conosciute, sostenute.

A condizione di reciprocità.

La Meloni non ha fatto altro che applicare questo semplice criterio per cui se viene organizzata una piazza cattocomunista per sbandierare il Manifesto di Ventotene, lei ha titolo e libertà per dare rappresentanza a tutti quelli che non condividono le idee di quel testo.

E infatti le reazioni che leggo su X sono di grande compattezza, anche da parte di coloro che, in tutti questi mesi, hanno criticato "da destra" la Meloni, accusandola di intelligenza con il nemico cattocomunista, ma adesso devono riconoscere che è stata capace di marcare la differenza, dimostrando che sa occupare quel ruolo molto meglio degli ultimi sei che l'hanno preceduta.

Ed anche chi la critica "da destra" perchè troppo morbida nel contrastare l'assolutismo europeista, perchè sostiene Zelensky, devono riconoscere che è di gran lunga meglio questo lento percorso di risanamento della nostra società con la Meloni che tornare a capofitto nell'inferno del politicamente corretto che avremmo con la Schlein o con chiunque dovesse ricoprire il ruolo che oggi è della Schlein e che fu di Draghi, Conte, Gentiloni, Renzi, Letta e Monti.

Ai cattocomunisti sono saltati i nervi perchè, davanti a delle argomentazioni fondate sul testo (che molti di loro non hanno neppure letto) non hanno la possibilità di replicare e, come sempre, quando uno è impossibilitato a rispondere perchè non ne ha le basi, reagisce rovesciando il tavolo della discussioni, si mette a frignare, sbatte i piedini per terra e i pugni sul banco del parlamento.

Anche ieri la Meloni ha dato piena rappresentanza a quella parte d'Italia che pur non venendo considerata dalla cappa intellettuale, politicamente corretta che si parla addosso sui giornali, in radio e televisione, è la spina dorsale produttiva della Nazione e chiede la Libertà di poter continuare ad esserlo, in Sicurezza.

19 marzo 2025

Meno male che Giorgia c'è



Uno dei privilegi (che compensano i tanti handicap dell'età) dell'essere pensionati è che si possono "spendere" tre ore per ascoltare per intero gli interventi che poi faranno le notizie filtrate dai presunti "professionisti dell'informazione".

Così ieri ho ascoltato sia la relazione di Draghi che le comunicazioni e replica della Meloni.

E oggi trovo sui giornali ben poco di quello che credevo di aver ascoltato.

E' la prova provata che spesso basiamo le nostre opinioni su un sentito dire che è solo la sintesi di quello che il commentatore di turno ha recepito o, peggio ancora, di quel che il propagandista con la penna rossa intende diffondere per creare una percezione della realtà funzionale alla propria ideologia.

La lunga e noiosa relazione di Draghi mi è apparsa come il discorso di un vecchio parruccone, quasi una liturgia dovuta e non sentita, ma, soprattutto, il contenuto sarebbe stato valutabile se fosse pervenuto da qualcuno che, dopo essere stato su Marte negli ultimi quaranta anni, fosse sceso sulla Terra per fornire le sue ricette.

Invece il lungo elenco di considerazioni che Draghi ha infilato nel suo intervento, proviene da un tizio che negli ultimi quaranta anni è stato sottosegretario al Tesoro, Governatore della Banca d'Italia, Presidente della BCE e Presidente del Consiglio dell'Italia.

Forse un mea culpa, un atteggiamento contrito con il quale chiedere scusa (ad esempio ai Greci, ad esempio a quanti, sotto il suo governo, sono stati sospesi senza stipendio dal lavoro) lo avrebbe reso più credibile e spendibile.

E oggi leggo sui quotidiani (non tutti per fortuna)  la santificazione di Draghi, con gente come Calenda che lo vorrebbe Dittatore dello stato libero di Bananas che è questa unione europea.

Dopo Draghi ho piacevolmente ascoltato la Meloni, poco più di un'ora tra comunicazioni e risposte (queste ultime molto più nelle sue corde).

Una boccata di aria pura dopo le due ore di Draghi.

Prendendo a prestito una canzoncina del 2008 e parafrasandola: meno male che Giorgia c'è.

A me è sembrato di ascoltare la voce del buon senso.

Ovviamente se avessi la possibilità di decidere in modo assoluto, avrei preferito ascoltare parole di gran lunga più dure contro le sinistre, non avrei rinnovato l'appoggio a Zelensky e non avrei citato Bergoglio e Mattarella che non rappresentano per me due modelli da seguire.

Però io non sono il presidente del consiglio di un governo di coalizione, in un'Italia divisa a metà, condizionata dalla diplomazia e dalla politica che è l'arte del possibile e quindi obbligata anche a smussare e ad andare oltre certe questioni per passare poi all'incasso su altre.

Ma, ugualmente, non ho trovato quel che ha detto la Meloni, ma solo delle costruzioni che prendevano spunto su una frase, in genere su quelle più polemiche, per poter poi costruirci una narrazione funzionale ai propri fini.

La Meloni ha articolato il suo intervento su vari temi, a cominciare da quelli economici, passando all'invasione dei clandestini (che purtroppo chiama anche lei "migranti") per poi finire all'Ucraina e alle spese per la difesa.

Ascoltando la Meloni, il buon senso che, assieme all'Interesse Nazionale, la guida (ad esempio nel ribadire che nessun militare Italiano andrà a morire in Ucraina !) non si può che apprezzarne l'equilibrio che tiene l'Italia lontana da una pericolosa avventura la cui partecipazione porterebbe solo danni e nessun utile.

Ma questo non emerge dai resoconti interessati dei presunti "professionisti dell'informazione".

Resta il fatto che, finalmente, abbiamo un Governo che non si limita a "stare dietro", come vorrebbe Prodi, a Germania e Francia.

E se ci fosse solo questo (ma c'è molto di più) avremmo già fatto un grande passo in avanti rispetto al passato, anche se i "professionisti dell'informazione" raccontano altro.