Forse.
Il dubbio è d'obbligo considerata l'imprevedibilità del Presidente che sta mandando ai matti tutti i parrucconi abituati alle stantie liturgie ed agli orpelli lessicali della diplomazia ottocentesca.
Il bello è che, ancora oggi, io scrivo "forse", ma gli "esperti", i professoroni universitari con tante mostrine sul petto come il Generale Figliuolo, continuano a mostrare certezze incrollabili anche se non azzeccano una.
Ciononostante continuano ad avere un atteggiamento supponente, come quel signore che ieri pomeriggio ho ascoltato su Sky, che ha avuto l'ardire di definire la missiva del Presidente Trump "la lettera di un venditore di tappeti", suggerendo di applicare ritorsioni ed entrare in guerra (per ora solo commerciale, poi l'ubris di costoro non conosce limiti ... ) con gli Stati Uniti.
Sono quegli atteggiamenti, quella autoreferenzialità che hanno portato al fallimento l'unione europea che ha preteso di gestire in proprio la trattativa per tutte le 27 nazioni dell'unione.
Sappiamo benissimo, infatti, che l'estensione territoriale e le differenti zone climatiche, portano i 27 ad avere differenti produzioni da sostenere e di cui difendere le prerogative, spesso in contrasto o in concorrenza con le produzioni di altre nazioni.
Come fa la VdL a difendere gli interessi di tutti e chi butterà a mare in caso di accordo fondato sul compromesso ?
Qui casca l'asino di una unione inesistente, che non è "una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor", ma neppure una di produzioni, coltivazioni, interessi.
Anche per questo le trattative affidate all'unione europea si sono dimostrate un flop clamoroso perchè i parrucconi di Bruxelles, supponenti come quel professorone di Sky, non hanno capito nulla di Trump, nulla di come ci si deve comportare e nulla di quel Trump ha scritto.
O forse l'hanno capito, ma ormai sono corrotti dalla loro ideologia che antepongono anche all'interesse dei Popoli e delle Nazioni europee che dovrebbero tutelare.
Per tre volte, infatti, in una pagina e mezzo, Trump ha chiaramente indicato il motivo per cui ha deciso di applicare il 30% (ma poteva anche essere il 50 o il 20) : " deficit commerciali a lungo termine, ampi e persistenti, generati dalle vostre politiche tariffarie e non tariffarie e dalle vostre barriere commerciali.".
Non solo ma Trump dice chiaramente che se l'unione europea cesserà di imporre tasse e limitazioni di natura ideologica, liberando il Mercato, lui rivedrà la decisione.
In sostanza Trump punisce l'unione europea per quelle tasse e quelle limitazioni al commercio che impediscono lo sviluppo di un autentico Libero Mercato nel nome della follia verde ambientalista e delle impostazioni ideologiche, come la tassazione imposta con l'obbligo di acquisto della Co2, come i paletti sui prodotti Ogm, come il divieto di vendere automobili a carburante fossile dal 2035, come il digital service act che impedisce la libertà di esprimere le proprie opinioni se non rientrano in quelle approvate dal maintream comunitario.
Espressione di questo atteggiamento stalinista, degno dell'Unione Sovietica e contrario allo spirito costitutivo della comunità europea, è l'esclusione degli iscritti e militanti di AfD dal poter accedere agli impieghi pubblici in uno o più lander della Germania, le perquisizioni nelle sedi del Rassemblement National in Francia, la violenza con la quale si è voluto imporre il gay pride in Ungheria e le interferenze sulle elezioni in Romania.
Trump, ovviamente, guarda all'interesse primario della sua nazione, quindi dice all'unione europea che se non verranno rimossi tutti quei lacci e lacciuoli ad una totale libera espressione di Mercato, quello sarà il prezzo da pagare, un prezzo che comprende anche un parziale ristoro per tutto quello che gli Stati Uniti hanno dovuto pagare, con le precedenti amministrazioni, accettando di sottostare alle norme ideologiche imposte da Bruxelles.
Riuscirà il Presidente Trump nel suo intento ?
Io, ovviamente, me lo auguro perchè le ricadute sarebbero positive per tutti noi, in quando l'eliminazione dei vincoli ideologici, soprattutto quelli di natura ecoambientalista, libererebbe anche il mercato interno europeo da centinaia di vincoli che limitano il nostro Sviluppo, il nostro Progresso e il nostro Benessere.
Ho però dei dubbi che i parrucconi di Bruxelles siano in grado di comprendere la portata dell'azione del Presidente Americano e lo dimostra non solo l'incapacità di trovare, dopo mesi di trattative, un punto di caduta, ma anche la reazione dettata alla Von der Leyen, sin troppo bellicosa, in linea con la l'arrogante bellicismo di Macron, invece di seguire il saggio approccio della Meloni e di Merz per un trattativismo ad oltranza senza accelerare sulle ritorsioni.
Se i parrucconi di Bruxelles non saranno capaci, come non sono stati capaci fino ad ora, di riconoscere i loro torti e ripensare alle politiche fiscali e alle direttive ideologiche emanate negli ultimi dieci - quindici anni, allora all'Italia non resta altro che riprendersi il testimone della trattativa bilaterale diretta con gli Stati Uniti.
Con tutte le difficoltà del caso che non sarebbero esterne, anzi credo sarebbe molto agevole trovare un punto di caduta con l'Amministrazione Trump, ma tutte interne, per il boicottaggio che verrebbe operato non tanto da una opposizione che non è in grado politicamente di esprimere nulla, ma di chi, a livello istituzionale, ha gli strumenti per intralciare il lavoro del Governo preferendo operare scelte ideologiche: Mattarella, i sindacati, la magistratura, i "professionisti dell'informazione", che già hanno dimostrato come si considerino i difensori, non eletti, dell'ortodossia ideologica fondata sulla deriva politica ambientalista, comunitaria e, fondamentalmente, anti Italiana.
Ma è un rischio, una certezza di scontro, che credo meriti di essere assunto a difesa del superiore Interesse Nazionale.
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