Le cose sono cambiate nel momento in cui Berlusconi prima e la Meloni adesso, hanno assunto una posizione parzialmente autonoma, evitando, come sostiene senza vergogna Prodi, di "stare dietro" a Germania e Francia con la scusa dell'unione europea.
Berlusconi, all'epoca della liberazione dell'Iraq, non solo è stato alleato affidabile e fidato (diversamente da Germania e Francia) per gli Stati Uniti di Bush, ma è stato anche il Leader che, con una intuizione geniale, riuscì a mettere attorno ad un tavolo, in modo assolutamente conviviale, il Presidente degli Stati Uniti Bush e quello della Russia Putin, gettando le basi per una ideale adesione della Russia alla Nato.
Sappiamo poi com'è andata e cosa è accaduto dopo Bush, vanificando un disegno che era un sogno e che avrebbe radicalmente cambiato, in meglio, il corso della Storia.
La Meloni, dopo la burocratica gestione "dietro" a Germania e Francia dei governi cattocomunisti da Monti a Draghi, ha ripreso il filo di una politica estera attiva e sovrana da parte dell'Italia, concedendo peraltro, a questo punto mi viene da pensare perchè ne è (purtroppo) convinta, continuità a scelte del tutto opinabili come l'appoggio all'Ucraina di Zelensky.
E' proprio con tali scelte che quello della politica estera rischia di diventare un terreno minato.
Per dirla in chiaro, da quel che posso leggere dalle centinaia di commenti su X, chi vota Centro Destra è diviso sia sull'Ucraina che su Israele.
In ambedue i casi c'è una minoranza, importante idealmente, quindi forte più politicamente che numericamente, che ha una posizione decisamente dissonante dalla maggioranza.
Sull'Ucraina la maggioranza dei commentatori di Centro Destra è fortemente contraria a Zelensky, alla continuazione degli aiuti, alla ostilità verso la Russia di Putin, anche per l'atteggiamento arrogante, volgare, irrispettoso e prepotente di Zelensky che continua a pretendere di dare ordini all'Occidente, chiedendo soldi, armamenti e cercando in tutti i modi di spingerci in guerra.
Su Israele la situazione è capovolta e parte di chi, importante politicamente più che numericamente, sull'Ucraina è in maggioranza, si trova ad affiancare la sinistra nel sostegno ai cosiddetti palestinesi, trascinandosi appresso una ancestrale ostilità verso Israele.
In tale quadro la Meloni si sta schierando, pur con tutte le cautele e la diplomazia del caso, con le minoranze sia quando ribadisce l'accusa alla Russia di aggressione, sia quando afferma che Israele avrebbe ecceduto oltre ogni proporzionalità nella reazione al 7 ottobre.
Il tutto senza ottenere alcun puntello da parte della sinistra che se ne frega dell'Ucraina e di Gaza, ma pensa solo a gettare nel caos l'Italia nella speranza di tornare al governo.
Capisco che la Meloni non possa, come un qualunque commentatore da salotto, assumere posizioni nette, in linea completa con i desiderata del suo elettorato, ma una maggiore attenzione su comportamenti che si potrebbero evitare (ad esempio continuare a finanziare anche al di fuori dell'unione europea Zelensky o mandare una fregata in soccorso della flottiglia) la possiamo sicuramente chiedere.
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