E’ noto che le associazioni dei consumatori non godono della mia fiducia e stima.
Ciò deriva da una esperienza professionale, ma anche da una impostazione caratteriale, non sopportando quelli che si lamentano sempre e comunque.
Mi ricordano una vecchia pubblicità di Carosello, magistralmente interpretata da Giampiero Albertini: “gli incontentabili” che hanno sempre i musi lunghi e il passo pesante.
E’ anche il motivo per cui ritengo gli esponenti della sinistra, con le loro lugubri espressioni a mezzo tra Robespierre e il becchino di paese, non in grado di imprimere alla nazione quella svolta di cui ha bisogno, che è anche ottimismo, gioia di vivere, fiducia nel futuro.
Certo che di ottimismo e fiducia nel futuro ce ne può essere poca finchè saremo nelle mani di chi, un giorno sì e l’altro pure, indirizza le lsue forze per trovare nuovi sistemi per succhiarci soldi e renderci sempre più poveri.
Così gli esponenti delle associazioni dei consumatori, che hanno una visibilità mediatica enorme: ogni mattina uno di loro è in radio dalla Falcetti, qualunque argomento si discuta, mai una volta che ci rasserenino con qualche spunto positivo.
Sempre incazzati con il mondo, sempre a criticare.
Per poi uscirsene con quali iniziative ?
Lo “sciopero della benzina”, come se uno potesse far camminare un mezzo con l’aria fritta delle loro chiacchiere e come se, anche “scioperando” oggi non si dovesse, per esigenze di lavoro, di piacere, fare il pieno il giorno prima o quello dopo.
Naturalmente quando sono i benzinai a scioperare, alti sono i lai che finiscono in cielo da parte delle associazioni dei consumatori che vedono la chiusura delle pompe come un attentato alla libertà di circolazione.
In questo sono molto simili ai cattocomunisti: se una cosa la fanno gli “altri” è riprovevole, se la fanno loro, invece, è “cosa buona e giusta”.
In questi giorni hanno annunciato un nuovo “sciopero”: quello della pasta.
Il 13 settembre, a sentir loro, non si dovrebbe mangiar pasta.
Vedo già Prodi, Padoa Schioppa e Visco tremare dalla paura per un simile sciopero che potrebbe far cadere il governo che nulla fa contro l’aumento dei prezzi.
Infatti, mentre le minacce contro lo sciopero fiscale sono esplicite, contro questo sciopero Prodi e i suoi sodali fanno spallucce.
Sembra un “facite ammuina”, un annuncio che trova spazio sui media, magari con il mezzobusto che l’annuncia con quel mezzo sorrisino che sottolinea le curiosità nel mondo (come la gara con i tacchi a spillo o il campionato di mangiatori d’anguria) e che scivola via come acqua fresca sulle corazze pelose che coprono lo stomaco dei gabellieri al governo.
Meglio sarebbe se queste associazioni appoggiassero le proteste contro il fisco, aderendo alle azioni che proporrà la Lega auspicabilmente con l’appoggio della Casa delle Libertà.
Nell’aprile del 2003 (mi sembra il 5 o il 6) fu proclamato un “digiuno” per la “pace” e contro la liberazione dell’Iraq ad opera delle Truppe Alleate Anglo Americane: io andai a pranzo in un McDonald’s.
Il 13 settembre, sicuramente, mi farò un bel piatto di pastasciutta (magari paglia e fieno con salsiccia come nell'immagine).
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Ciò deriva da una esperienza professionale, ma anche da una impostazione caratteriale, non sopportando quelli che si lamentano sempre e comunque.
Mi ricordano una vecchia pubblicità di Carosello, magistralmente interpretata da Giampiero Albertini: “gli incontentabili” che hanno sempre i musi lunghi e il passo pesante.
E’ anche il motivo per cui ritengo gli esponenti della sinistra, con le loro lugubri espressioni a mezzo tra Robespierre e il becchino di paese, non in grado di imprimere alla nazione quella svolta di cui ha bisogno, che è anche ottimismo, gioia di vivere, fiducia nel futuro.
Certo che di ottimismo e fiducia nel futuro ce ne può essere poca finchè saremo nelle mani di chi, un giorno sì e l’altro pure, indirizza le lsue forze per trovare nuovi sistemi per succhiarci soldi e renderci sempre più poveri.
Così gli esponenti delle associazioni dei consumatori, che hanno una visibilità mediatica enorme: ogni mattina uno di loro è in radio dalla Falcetti, qualunque argomento si discuta, mai una volta che ci rasserenino con qualche spunto positivo.
Sempre incazzati con il mondo, sempre a criticare.
Per poi uscirsene con quali iniziative ?
Lo “sciopero della benzina”, come se uno potesse far camminare un mezzo con l’aria fritta delle loro chiacchiere e come se, anche “scioperando” oggi non si dovesse, per esigenze di lavoro, di piacere, fare il pieno il giorno prima o quello dopo.
Naturalmente quando sono i benzinai a scioperare, alti sono i lai che finiscono in cielo da parte delle associazioni dei consumatori che vedono la chiusura delle pompe come un attentato alla libertà di circolazione.
In questo sono molto simili ai cattocomunisti: se una cosa la fanno gli “altri” è riprovevole, se la fanno loro, invece, è “cosa buona e giusta”.
In questi giorni hanno annunciato un nuovo “sciopero”: quello della pasta.
Il 13 settembre, a sentir loro, non si dovrebbe mangiar pasta.
Vedo già Prodi, Padoa Schioppa e Visco tremare dalla paura per un simile sciopero che potrebbe far cadere il governo che nulla fa contro l’aumento dei prezzi.
Infatti, mentre le minacce contro lo sciopero fiscale sono esplicite, contro questo sciopero Prodi e i suoi sodali fanno spallucce.
Sembra un “facite ammuina”, un annuncio che trova spazio sui media, magari con il mezzobusto che l’annuncia con quel mezzo sorrisino che sottolinea le curiosità nel mondo (come la gara con i tacchi a spillo o il campionato di mangiatori d’anguria) e che scivola via come acqua fresca sulle corazze pelose che coprono lo stomaco dei gabellieri al governo.
Meglio sarebbe se queste associazioni appoggiassero le proteste contro il fisco, aderendo alle azioni che proporrà la Lega auspicabilmente con l’appoggio della Casa delle Libertà.
Nell’aprile del 2003 (mi sembra il 5 o il 6) fu proclamato un “digiuno” per la “pace” e contro la liberazione dell’Iraq ad opera delle Truppe Alleate Anglo Americane: io andai a pranzo in un McDonald’s.
Il 13 settembre, sicuramente, mi farò un bel piatto di pastasciutta (magari paglia e fieno con salsiccia come nell'immagine).
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6 commenti:
Massimo secondo me è sbagliato fare di tutte le erbe un fascio;io per esempio sono socio di Altroconsumo è mi sono sempre trovato bene.
Poi ci sono le associazioni meno serie ,i cui rappresentanti sono sempre ospitati in televisione,e si sono anche candidati in politica quando il primo requisito per una associazione di consumatori seria dev'essere proprio l'indipendenza.
Vero. Non sono tutte uguali. Anche Altroconsumo, peraltro, partecipaa turno alla trasmissione della Falcetti. Si sono anche divise in due "cartelli", ma sono tutti presenti nell'avantielenco del telefono. Sarei curioso anche di conoscere la reale rappresentatività di simili associazioni una volta spenti i riflettori mediatici.
Ma il post puntava l'indice sulla inutilità (o, nel caso del "digiuno" del 2003, l'impostazione ideologica escludente di chi non la pensa allo stesso modo) di certe iniziative, quando si sta discutendo di una che avrebbe un effetto devastante sulla politica governativa: lo sciopero fiscale.
Hai ragione a ironizzare sull'inizativa.
Sono due i "fatti" paradossali che questi rincari della pasta smascherano in realtà, per chi li vuol vedere:
a) si scopre che il 50% del grano che fa la pasta "italiana" viene dall'estero;
b) il costo del grano è in vigoroso aumento perchè nei Paese grandi produttori stanno sostitendo le coltivazioni di grano con soja e altro, in vista del boom dei "carburanti ecocompatibili".
Un nuovo servizio ai consumatori e agli affamati nel Mondo compiuto dalla ineffabile e irresponsabile lobby degli ecologisti. Ecco ciò contro di cui bisognerebbe veramente dimostrare.
ciao, Abr
A volte, caro Abr, mi domando chi può seguire simili iniziative.
Se non compro la pasta oggi, se voglio mangiare, o l'ho comprata ieri o la dovrò comprare domani.
Poi magari ci proporranno lo sciopero delle zucchine (se ancora non l'hanno fatto) per protestare contro il caro verdura e via discorrendo, senza alcun capo nè coda.
L'unico risultato è, come per gli ecoambintalisti, la promozione del loro business, con una copertura mediatica sproporzionata alle loro proposte.
Meglio le veline !
Almeno sono un bel vedere ... ;-)
comunque, lo sciopero non è finea se stesso: lo sciopero della pasta è un gesto simbolico, ma viene accompagnato da stand nelle principali piazze d'Italia dove, oltre a manifestare per un ribasso immediato del 5% su pressi e tariffe (non solo pane e pasta, ma anche, ad es. i testi scolastici), verranno serviti gratuitamente pane e latte.
Poi, ognuno ha le sue opinioni.
Io sono del parere che il silenzio è l'arma dei dormienti.
Guardate questi
http://www.europeanconsumers.it/articolo1.asp?art=2697
Lorenza.
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