Il Ministro, temporaneamente non in carica, Roberto Calderoli, della Lega, ha interpretato la profonda sfiducia e il senso di ribellione che – giustamente – serpeggia nel Nord contro la sinistra, e ha minacciato una “secessione fiscale” se la prossima finanziaria dovesse nuovamente bastonare le categorie e aree produttive della nazione per favorire camarille e consorterie clientelari e parassitarie.
Si riparla , quindi di “secessione”, sia pure limitata al fisco.
E’ una riproposizione di quello sciopero fiscale o resistenza fiscale di cui si parlò anche l’anno scorso senza peraltro metterla in pratica (cosa che ha aiutato la sinistra a mantenere il potere nonostante l’incapacità a bene amministrare).
Lo sciopero fiscale è una legittima forma di protesta da parte dei cittadini che si vedono espropriati di una consistente parte (a cavallo e anche ben oltre il 50%) dei propri guadagni ottenuti lavorando.
In pratica abbiamo come socio parassitario uno stato che a fronte di gabelle incivilmente alte, ci fornisce servizi da terzo mondo.
E senza che la sinistra possa vantare una maggioranza elettorale libera dal dubbio di illegittimità
La Rivoluzione Americana, l’unica vera rivoluzione che ha portato un beneficio ai popoli, partì proprio da una rivolta contro le gabelle imposte da un parlamento lontano e non rappresentativo.
Che il malumore tra i cittadini per la politica fiscale della sinistra sia palpabile, lo dimostra lo stesso temporaneo presidente del consiglio, Prodi, che chiama in soccorso la Chiesa, auspicando che dal pulpito vengano pronunciati sermoni a favore dell’obbedienza fiscale.
Come al solito, la Chiesa se torna utile ai disegni della sinistra può, anzi deve, intervenire nelle faccende civile, ma se il suo insegnamento morale contrasta con la deriva che la sinistra vorrebbe imporre alla nazione, allora deve stare zitta.
L’esternazione di Prodi è un motivo in più per apprezzare l’intervento del Ministro Calderoli, sperando che i partiti della Casa delle Libertà rinuncino a fare una opposizione all’inglese, corretta, quando dall’altra parte c’è una sinistra che è tutt’altro che inglese o corretta.
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Si riparla , quindi di “secessione”, sia pure limitata al fisco.
E’ una riproposizione di quello sciopero fiscale o resistenza fiscale di cui si parlò anche l’anno scorso senza peraltro metterla in pratica (cosa che ha aiutato la sinistra a mantenere il potere nonostante l’incapacità a bene amministrare).
Lo sciopero fiscale è una legittima forma di protesta da parte dei cittadini che si vedono espropriati di una consistente parte (a cavallo e anche ben oltre il 50%) dei propri guadagni ottenuti lavorando.
In pratica abbiamo come socio parassitario uno stato che a fronte di gabelle incivilmente alte, ci fornisce servizi da terzo mondo.
E senza che la sinistra possa vantare una maggioranza elettorale libera dal dubbio di illegittimità
La Rivoluzione Americana, l’unica vera rivoluzione che ha portato un beneficio ai popoli, partì proprio da una rivolta contro le gabelle imposte da un parlamento lontano e non rappresentativo.
Che il malumore tra i cittadini per la politica fiscale della sinistra sia palpabile, lo dimostra lo stesso temporaneo presidente del consiglio, Prodi, che chiama in soccorso la Chiesa, auspicando che dal pulpito vengano pronunciati sermoni a favore dell’obbedienza fiscale.
Come al solito, la Chiesa se torna utile ai disegni della sinistra può, anzi deve, intervenire nelle faccende civile, ma se il suo insegnamento morale contrasta con la deriva che la sinistra vorrebbe imporre alla nazione, allora deve stare zitta.
L’esternazione di Prodi è un motivo in più per apprezzare l’intervento del Ministro Calderoli, sperando che i partiti della Casa delle Libertà rinuncino a fare una opposizione all’inglese, corretta, quando dall’altra parte c’è una sinistra che è tutt’altro che inglese o corretta.
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4 commenti:
Chiaro che sono daccordo completamente.
C'è solo un problema.
I partiti che dovrebbero promuovere lo sciopero fiscale, sono infettati dal cancro DC ed ex PSI. Alla resa dei conti, a favore di un eventuale sciopero fiscale, credo che sarebbero disponibili solo la Lega e metà di FI.
Purtroppo.
Credo che nel momento in cui si offrisse ai cittadini l'opportunità di una battaglia ordinata e coerente contro le gabelle da cui siamo infestati e con consigli, aiuti legali e un impegno solenne ad amnistiare, una volta ripreso il governo, tutte le contestazioni mosse per tale battaglia, avremmo adesioni ben oltre la Lega e mezza FI e i leaders statalisti del Centro Destra sarebbero costretti a fare buon viso a cattivo giuoco ;-)
La ragione è sempre dalla parte giusta... a destra. E facciamola sta secessione... e forse anche la classe politica si sveglierà e in Italia potremmo assistere ad una nuova era
Massimo, sono d'accordo con il post, ma da amante della Storia non posso non precisare che furono due le Rivoluzioni che porarono davvero benefici alla nazione nella quale avvennero e poi all'umanità tutta: non solo quella Americana, ma anche quella, cronologicamente precedente, Inglese (ovviamente mi riferisco alla Seconda, la "gloriosa").
Sui problemi di questa destra, credo che, se non sarà lei a rinnovarsi, ci penserà il popolo a scavalcare i suoi sciocchi timori e le sue inopporutne galanterie verso quest'esecutivo ladro.
Saluti occidentali
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