Umberto Bossi è tornato.
Dopo il lancio dello “sciopero fiscale” e la successiva indicazione sul “crescendo” dello stesso (che aveva fatto tirare un sospirone di sollievo agli statalisti), ecco che rilancia, riprendendo il tema dei “fucili”, strumento quasi sempre obbligato per una rivoluzione.
Immancabili e liturgiche le condanne dei sepolcri imbiancati di ogni colore.
Evidente la paura che, a forza di tirarla, la corda si sia rotta e che Bossi, tornato in piena forma, stia interpretando il più genuino sentimento popolare contro le rapine fiscali che vengono perpetrate e minacciate.
E per non essere da meno arriva a supporto della sinistra anche il Quirinale che invita ad abbassare i toni e moderare le parole, naturalmente il Quirinale si sveglia solo quando c’è da bacchettare il Centro Destra, mai quando a sparare palle incatenate sono quelli di sinistra.
E allora, senza citare i recenti casi di cui si è reso protagonista il deputato Caruso – elettore di Napolitano al Quirinale – e senza dimenticare che in parlamento la sinistra ha portato personaggi che, se non i fucili, hanno però usato le pistole, anche assassinando, mi domando: dov’era Napolitano quando, dal 2001 al 2006, il Presidente Berlusconi è stato fatto oggetto di insulti quotidiani tutti ben documentati nelle 267 pagine (e 16 facciate di riproduzione di titoli dell’Unità per un totale di ben 105 titoli !) del libro la cui copertina ho riprodotto ?
Una sinistra che, un giorno sì e l’altro pure, mistificava, “denunciando” i presunti attentati alla libertà e alla democrazia di cui si sarebbe reso colpevole il Presidente Berlusconi e che, poi, all’atto pratico, si sono rivelati null’altro che invenzioni o, peggio, anticipazioni di quel che la sinistra stessa avrebbe fatto una volta tornata al potere.
Dov’era Napolitano ?
La sua voce non si alzò, ancorché non fosse ancora al Quirinale, per chiedere di abbassare i toni.
Troppo comodo farlo ora, quando la situazione è degenerata per colpa esclusiva della sinistra che merita di raccogliere la tempesta dopo aver seminato vento.
Bossi interpreta il sentimento di rabbia e ribellione che pervade il Popolo Italiano vessato dalle tasse di Prodi e Visco ed espropriato della speranza per il suo futuro.
Bossi non è rimasto insensibile al grido di dolore che da tante parti d’Italia si leva contro l’oppressione fiscale che è anche un oggettivo limite alla libertà individuale.
La paura che nascondono le liturgiche e retoriche “condanne” dei clientelarassistenzialisti è fondata sulla coscienza sporca che hanno per aver imposto tasse eccessive e compromesso il futuro della nazione.
Non sono credibili nelle loro promesse come non sono credibili nel loro moralismo.
Spero che Bossi – e tutta la Casa delle Libertà – non faccia marcia indietro e continui ad inondare la sinistra con la sua doccia scozzese fatta di dichiarazioni forti, chiare e libere.
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Dopo il lancio dello “sciopero fiscale” e la successiva indicazione sul “crescendo” dello stesso (che aveva fatto tirare un sospirone di sollievo agli statalisti), ecco che rilancia, riprendendo il tema dei “fucili”, strumento quasi sempre obbligato per una rivoluzione.
Immancabili e liturgiche le condanne dei sepolcri imbiancati di ogni colore.
Evidente la paura che, a forza di tirarla, la corda si sia rotta e che Bossi, tornato in piena forma, stia interpretando il più genuino sentimento popolare contro le rapine fiscali che vengono perpetrate e minacciate.
E per non essere da meno arriva a supporto della sinistra anche il Quirinale che invita ad abbassare i toni e moderare le parole, naturalmente il Quirinale si sveglia solo quando c’è da bacchettare il Centro Destra, mai quando a sparare palle incatenate sono quelli di sinistra.
E allora, senza citare i recenti casi di cui si è reso protagonista il deputato Caruso – elettore di Napolitano al Quirinale – e senza dimenticare che in parlamento la sinistra ha portato personaggi che, se non i fucili, hanno però usato le pistole, anche assassinando, mi domando: dov’era Napolitano quando, dal 2001 al 2006, il Presidente Berlusconi è stato fatto oggetto di insulti quotidiani tutti ben documentati nelle 267 pagine (e 16 facciate di riproduzione di titoli dell’Unità per un totale di ben 105 titoli !) del libro la cui copertina ho riprodotto ?
Una sinistra che, un giorno sì e l’altro pure, mistificava, “denunciando” i presunti attentati alla libertà e alla democrazia di cui si sarebbe reso colpevole il Presidente Berlusconi e che, poi, all’atto pratico, si sono rivelati null’altro che invenzioni o, peggio, anticipazioni di quel che la sinistra stessa avrebbe fatto una volta tornata al potere.
Dov’era Napolitano ?
La sua voce non si alzò, ancorché non fosse ancora al Quirinale, per chiedere di abbassare i toni.
Troppo comodo farlo ora, quando la situazione è degenerata per colpa esclusiva della sinistra che merita di raccogliere la tempesta dopo aver seminato vento.
Bossi interpreta il sentimento di rabbia e ribellione che pervade il Popolo Italiano vessato dalle tasse di Prodi e Visco ed espropriato della speranza per il suo futuro.
Bossi non è rimasto insensibile al grido di dolore che da tante parti d’Italia si leva contro l’oppressione fiscale che è anche un oggettivo limite alla libertà individuale.
La paura che nascondono le liturgiche e retoriche “condanne” dei clientelarassistenzialisti è fondata sulla coscienza sporca che hanno per aver imposto tasse eccessive e compromesso il futuro della nazione.
Non sono credibili nelle loro promesse come non sono credibili nel loro moralismo.
Spero che Bossi – e tutta la Casa delle Libertà – non faccia marcia indietro e continui ad inondare la sinistra con la sua doccia scozzese fatta di dichiarazioni forti, chiare e libere.
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6 commenti:
luca di montezuma a cortina ha "strillato" (giustamente) contro gli pseudoterroristi che circolano in parlamento... "di destra e di sinistra..." Beh, quelli di sinistra li conosco.... Quali sarebbero quelli di DESTRA che mi sono sfuggiti?
luca luca non perde occasione per sembrare di CENTRO.....
ciao
Anche negli anni settanta i teorici degli "opposti estremismi" hanno consentito alle brigate rosse di crescere fino a diventare uno dei pericoli maggiori per la convivenza civile. E ora i figli del 68 ripropongono la stessa teoria, che si estrinseca, nel politico, con l'aspirazione a politiche "bipartisan" che escludano "le ali estreme". A questo bisogna dire "no". Con gli eredi del comunismo, comunque si chiamino e dietro chiunque si nascondano (il riferimento al partito presunto democratico è evidente) non ci può essere alcun punto di contatto se prima non chiedono scusa per tutti gli insulti che dal 1994 riversano di Berlusconi e il Centro Destra, tagliando nel contempo ogni legame con gli estremisti di sinistra che hanno anche portato al governo, in parlamento e nelle cariche istituzionali.
infatti fra uolter NON ha ancora chiarito se poi alla fine farà di nuovo alleanza con rifondazione.... anche perchè senza, chissà dove si crede di andare....
ciao
E siccome mai chiederanno scusa, mai ci saranno punti di contatto.
Che comunque è meglio a prescindere. Sai, chi va con lo zoppo....
Comunque abbiamo praticamente scritto lo stesso articolo :P
Le fucilate (come dice Bossi) prima o poi voleranno. Ma non per le tasse. Prima si difende il territorio, poi si lotta contro le tasse. E il territorio non è più sicuro per gli Italiani: albanesi e romeni ubriachi che uccidono innocenti; rapine in ville e appartamenti, rapine sui vagoni letto dei treni, aumento degli stupri, metropoli degradate dai campi nomadi. Bossi ha detto una mezza verità: l'altra metà la dico io. Le tasse sono importanti, ma non quanto la sicurezza. Che non c'è. Nonostante le cialtronate che ha scritto oggi Amato sul Corserva, il quale si atteggia a novello rudy Giuliani. Ma guarda un po': il ruggito del topo.
La sicurezza, Nessie ? Adesso abbiamo l'ultima frontiera della sinistyra: caciare in galera quegli stessi lavavetri che hanno voluto accogliere in Italia bypassando la legge Bossi Fini.
Tutto sommato preferirei pagare una squadra di vigilantes che metta ordine senza tanti inchini, piuttosto che uno stato che prima porta in casa i diseredati e poi li vuole cacciare in galera perchè mendicano ai semafori.
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