
Il temporaneo presidente del consiglio ha tenuto una lunare conferenza stampa, reiterata da una intervista altrettanto lunare sul “fare” e sul “durare”, in cui, davanti a giornalisti evidentemente compiacenti, ha descritto un’Italia che non c’è.
E’ evidente la sua intenzione e convinzione di continuare su questa strada, con grave nocumento per l’Italia, la nostra economia pubblica e privata, la nostra immagine all’estero, la nostra sicurezza, la nostra stabilità, il nostro futuro.
In mancanza di ben più concrete azioni che solo ad alti livelli possono essere intraprese, fornisco a chi vorrà annotarsele, alcune indicazioni per resistere alla sinistra, fino alla svolta liberatoria che, prima o poi, arriverà.
1) Ricordare sempre i dubbi di legittimità che accompagnano questo governo sin dagli scrutini del 10 aprile 2006.
Il Presidente Berlusconi non ha mai riconosciuto la vittoria della sinistra e tutti gli elementi emersi sino ad ora fanno dubitare della effettiva esistenza di quel margine di 24000 voti che ci ha imposto 19 mesi di inutili salassi.
E ancor più lo fa dubitare la resistenza della sinistra a procedere ad un riconteggio completo e imparziale dei voti.
2) Approfittare di ogni occasione per far rilevare l’incompetenza del governo Prodi: dal decreto sicurezza pasticciato, all’inettitudine con cui si affronta il problema Alitalia, al dilettantismo economico con il quale propongono le leggi di bilancio.
3) Citare la grande stampa anglosassone (NYT e Times) che denuncia la tristezza e la povertà in cui è piombata l’Italia di Prodi.
4) Far rilevare come i personaggi ora al governo non abbiano altra professione che la politica e non siano stati in grado di costruirsi altra base economica se non con la politica.
5) Evidenziare le tasse che ci hanno sottratto risorse alle nostre spese private, la burocrazia che si sottrae tempo per i nostri affetti e affari, i pessimi servizi resi a fronte di spese così alte, la sanità pubblica con le sue carenze, i treni con i loro ritardi, i mutui le cui rate sono in continuo aumento.
6) Utilizzare ogni opportunità legale per evitare di pagare i balzelli a Prodi e contribuire a far saltare i suoi conti.
7) Evidenziare ogni episodio di cronaca nera per far risaltare quanto la legalità e la sicurezza siano completamente dimenticate nell’Italia di Prodi.
8) Sottolineare l’impossibilità di coesione della sinistra se non sulla base di interessi privati (il mantenimento delle poltrone) che significano solo costi per tutti i cittadini.
9) Ricordare le scalate bancarie e le azioni tese ad insabbiare le relative inchieste, ricordare che solo con la sinistra al governo i manager bancari hanno fatto ed hanno ripreso la loro politica idrovora dell’economia italiana con fusioni e acquisizioni di importanti società una volta pubbliche, con il compiacente silenzio del governo.
10) Smettere di guardare la Rai per boicottare le trasmissioni faziose di propaganda sinistra.
Lascio all’eventuale contributo degli amici che vorranno intervenire l’opportunità di integrare la lista descrivendo i modi per svolgere una resistenza attiva e passiva a Prodi fino a quando non sarà, finalmente !, abbattuto.
L’importante è insistere, non demordere, nella certezza che gutta cavat lapidem e anche un essere tetragono come Prodi potrà essere rimosso dal posto che occupa con tanta infamia e nessuna lode (tranne quelle con cui si imbroda da solo).
Buon Anno … e speriamo sia quello buono !
Entra ne
E’ evidente la sua intenzione e convinzione di continuare su questa strada, con grave nocumento per l’Italia, la nostra economia pubblica e privata, la nostra immagine all’estero, la nostra sicurezza, la nostra stabilità, il nostro futuro.
In mancanza di ben più concrete azioni che solo ad alti livelli possono essere intraprese, fornisco a chi vorrà annotarsele, alcune indicazioni per resistere alla sinistra, fino alla svolta liberatoria che, prima o poi, arriverà.
1) Ricordare sempre i dubbi di legittimità che accompagnano questo governo sin dagli scrutini del 10 aprile 2006.
Il Presidente Berlusconi non ha mai riconosciuto la vittoria della sinistra e tutti gli elementi emersi sino ad ora fanno dubitare della effettiva esistenza di quel margine di 24000 voti che ci ha imposto 19 mesi di inutili salassi.
E ancor più lo fa dubitare la resistenza della sinistra a procedere ad un riconteggio completo e imparziale dei voti.
2) Approfittare di ogni occasione per far rilevare l’incompetenza del governo Prodi: dal decreto sicurezza pasticciato, all’inettitudine con cui si affronta il problema Alitalia, al dilettantismo economico con il quale propongono le leggi di bilancio.
3) Citare la grande stampa anglosassone (NYT e Times) che denuncia la tristezza e la povertà in cui è piombata l’Italia di Prodi.
4) Far rilevare come i personaggi ora al governo non abbiano altra professione che la politica e non siano stati in grado di costruirsi altra base economica se non con la politica.
5) Evidenziare le tasse che ci hanno sottratto risorse alle nostre spese private, la burocrazia che si sottrae tempo per i nostri affetti e affari, i pessimi servizi resi a fronte di spese così alte, la sanità pubblica con le sue carenze, i treni con i loro ritardi, i mutui le cui rate sono in continuo aumento.
6) Utilizzare ogni opportunità legale per evitare di pagare i balzelli a Prodi e contribuire a far saltare i suoi conti.
7) Evidenziare ogni episodio di cronaca nera per far risaltare quanto la legalità e la sicurezza siano completamente dimenticate nell’Italia di Prodi.
8) Sottolineare l’impossibilità di coesione della sinistra se non sulla base di interessi privati (il mantenimento delle poltrone) che significano solo costi per tutti i cittadini.
9) Ricordare le scalate bancarie e le azioni tese ad insabbiare le relative inchieste, ricordare che solo con la sinistra al governo i manager bancari hanno fatto ed hanno ripreso la loro politica idrovora dell’economia italiana con fusioni e acquisizioni di importanti società una volta pubbliche, con il compiacente silenzio del governo.
10) Smettere di guardare la Rai per boicottare le trasmissioni faziose di propaganda sinistra.
Lascio all’eventuale contributo degli amici che vorranno intervenire l’opportunità di integrare la lista descrivendo i modi per svolgere una resistenza attiva e passiva a Prodi fino a quando non sarà, finalmente !, abbattuto.
L’importante è insistere, non demordere, nella certezza che gutta cavat lapidem e anche un essere tetragono come Prodi potrà essere rimosso dal posto che occupa con tanta infamia e nessuna lode (tranne quelle con cui si imbroda da solo).
Buon Anno … e speriamo sia quello buono !
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