I pirati sequestrano navi e minacciano ulteriori azioni violente.
Sembra che i politici che ci governano sappiano tutto su Asterix ma non conoscano Cesare.
Perché se avessero un minimo di conoscenza di storia vera, saprebbero come “trattare” i pirati.
La Fiat fa la voce grossa con i sindacati americani sulla vicenda Chrysler.
Esperti nello socializzare le perdite e privatizzare i profitti, ormai sgamati in Italia, cercano di ripetere il giochino con quei bambinoni americani.
Infatti quello “giovane, bello (?) e abbronzato” che hanno incautamente eletto a novembre ha abboccato ed ha promesso di staccare un assegno di sei miliardi e rotti solo in presenza di un accordo con Fiat.
Possiamo immaginare gli spazi di manovra della Chrysler nelle trattative con Fiat dopo l’intelligente e pubblico aut aut del loro promesso finanziatore (rigorosamente con i soldi dei contribuenti americani).
Del resto agli americani che hanno fatto quella scelta a novembre calza a pennello il detto: chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
Cisl e uil hanno sottoscritto con Confindustria il nuovo accordo sugli assetti contrattuali.
Epifani e la sua cgil sono rimasti a guardare, ululando alla Luna.
Purtroppo l’accordo è un pessimo accordo che fornisce ai sindacati confederali un assist formidabile per egemonizzare, con gli articoli 17 e 18 sulla c.d. “rappresentatività”, concetto da intendersi non a livello aziendale o di categoria ma su tutto il mondo del lavoro, le relazioni industriali, spazzando via i sindacati autonomi, unici ad avere a cuore l’interesse del lavoratore della categoria e non le beghe politiche romane.
La cgil incassa comunque e se non ha firmato è solo perché al governo c’è un certo Berlusconi.
Con D’alema (inasprimento della legislazione che limita lo sciopero) e con Prodi (entusiastica approvazione e difesa delle aliquote del 1996, 2006 e di ogni tassazione) sarebbe stata in prima fila per ottenere tali norme.
Un vero peccato, a livello di masochismo puro, che le siano state concesse da un governo apparentemente di Centro Destra.
Fini vuole dei correttivi alla “sua” legge sull’immigrazione.
Alcuni suggerimenti:
1) la clandestinità è un reato punito con l’espulsione immediata;
2) ogni cittadino – e non solo gli incaricati di un pubblico servizio – ha l’obbligo di denunciare i clandestini;
3) la cittadinanza si acquisisce dopo dieci anni di residenza, mediante giuramento di rispetto delle leggi italiane e previo esame sulla lingua, letteratura, geografia e storia d’Italia;
4) non è consentita la creazione di “cittadelle” etniche
5) i pattugliamenti nel Mare Nostrum dovranno essere finalizzati al respingimento e non al traino in porti italiani degli illegali.
Il referendum costa.
Come si può risparmiare ?
Accorpando e creando caos nelle urne tra le varie schede ?
E se rinviassimo il referendum al prossimo anno ?
Anche in questo caso Fini ha manifestato la sua intenzione di correre per la poltrona che fu di Veltroni …
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Sembra che i politici che ci governano sappiano tutto su Asterix ma non conoscano Cesare.
Perché se avessero un minimo di conoscenza di storia vera, saprebbero come “trattare” i pirati.
La Fiat fa la voce grossa con i sindacati americani sulla vicenda Chrysler.
Esperti nello socializzare le perdite e privatizzare i profitti, ormai sgamati in Italia, cercano di ripetere il giochino con quei bambinoni americani.
Infatti quello “giovane, bello (?) e abbronzato” che hanno incautamente eletto a novembre ha abboccato ed ha promesso di staccare un assegno di sei miliardi e rotti solo in presenza di un accordo con Fiat.
Possiamo immaginare gli spazi di manovra della Chrysler nelle trattative con Fiat dopo l’intelligente e pubblico aut aut del loro promesso finanziatore (rigorosamente con i soldi dei contribuenti americani).
Del resto agli americani che hanno fatto quella scelta a novembre calza a pennello il detto: chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
Cisl e uil hanno sottoscritto con Confindustria il nuovo accordo sugli assetti contrattuali.
Epifani e la sua cgil sono rimasti a guardare, ululando alla Luna.
Purtroppo l’accordo è un pessimo accordo che fornisce ai sindacati confederali un assist formidabile per egemonizzare, con gli articoli 17 e 18 sulla c.d. “rappresentatività”, concetto da intendersi non a livello aziendale o di categoria ma su tutto il mondo del lavoro, le relazioni industriali, spazzando via i sindacati autonomi, unici ad avere a cuore l’interesse del lavoratore della categoria e non le beghe politiche romane.
La cgil incassa comunque e se non ha firmato è solo perché al governo c’è un certo Berlusconi.
Con D’alema (inasprimento della legislazione che limita lo sciopero) e con Prodi (entusiastica approvazione e difesa delle aliquote del 1996, 2006 e di ogni tassazione) sarebbe stata in prima fila per ottenere tali norme.
Un vero peccato, a livello di masochismo puro, che le siano state concesse da un governo apparentemente di Centro Destra.
Fini vuole dei correttivi alla “sua” legge sull’immigrazione.
Alcuni suggerimenti:
1) la clandestinità è un reato punito con l’espulsione immediata;
2) ogni cittadino – e non solo gli incaricati di un pubblico servizio – ha l’obbligo di denunciare i clandestini;
3) la cittadinanza si acquisisce dopo dieci anni di residenza, mediante giuramento di rispetto delle leggi italiane e previo esame sulla lingua, letteratura, geografia e storia d’Italia;
4) non è consentita la creazione di “cittadelle” etniche
5) i pattugliamenti nel Mare Nostrum dovranno essere finalizzati al respingimento e non al traino in porti italiani degli illegali.
Il referendum costa.
Come si può risparmiare ?
Accorpando e creando caos nelle urne tra le varie schede ?
E se rinviassimo il referendum al prossimo anno ?
Anche in questo caso Fini ha manifestato la sua intenzione di correre per la poltrona che fu di Veltroni …
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