Se al comune di Bologna concorrono 13 aspiranti sindaco e ben 23 liste di aspiranti consiglieri comunali, provincia e quartieri, fatte le debite proporzioni, non sono stati da meno.
Nove candidati alla presidenza della provincia e 16 liste per un ente che, da tempo, meriterebbe di essere abolito, con il risparmio di 10 miliardi di euro.
Purtroppo i posti da consigliere non sono mai abbastanza ed ecco che la proposta di abolizione della provincia, vecchio cavallo di battaglia del Partito Repubblicano Italiano di Ugo La Malfa, resta sempre sulla carta.
Per i 9 quartieri di Bologna, abbiamo 7 liste “base” presenti ovunque ed altre due liste (se non sbaglio) ad hoc per un quartiere specifico, finalizzate ad eleggere 9 presidenti di quartiere e 152 consiglieri.
Chi votare ?
Ognuno di noi ha le sue risposte, fondate sulla propria personale esperienza, sensibilità, senso di priorità, rapporti personali con i candidati ed è giusto che ognuno abbia la convinzione delle proprie scelte.
Per quanto mi riguarda parto da considerazioni di carattere ideale, dando la preferenza, non esistendo partito o movimento che rispecchi in tutto le mie convinzioni, ai Valori etici che hanno la precedenza su considerazioni di carattere economico o di politica estera.
E’ la Destra, quindi, quella vera però, ad attirare la mia attenzione.
Perché la Destra vera ?
Perché c’è un partito (il pdl “partito di centro moderato e liberale” per stessa definizione del suo fondatore e padrone) che viene etichettato dalla sinistra come “destra” pur non essendolo e, anzi, avendo tra le sue fila numerosi elementi che con la destra non c’azzeccano alcunché.
Soprattutto nei Valori etici, che appartengono di diritto alla Destra, la componente radicalfiniana, ma anche quella liberale classica, rappresentano un qualcosa di stridente con il concetto di Destra.
C’è poi un altro partito (la Lega Nord) che ha mutuato dalla Destra le battaglie più qualificanti, salvo poi rinunciarvi per un federalismo – solo fiscale – da operetta.
Una Lega tutta “chiacchiere e poltrone governative” che ha, via via, rinunciato all’opposizione al trattato di Lisbona, all’obbligo di denuncia dei clandestini da parte di medici e presidi, alle Ronde armate come strumento di bonifica interna e di realizzo di una maggiore sicurezza nelle città, salvo poi, in un soprassalto troppo vicino alla scadenza elettorale per essere completamente credibile, impugnare – come peraltro ha fatto Berlusconi – il processo di respingimento dei barconi degli illegali.
Le perplessità che seguono la Lega restano e se le sono grato per questo ultimo provvedimento sui respingimenti in acque internazionali, attendo però di verificare che non sia solo una azione finalizzata alle elezioni e verificherò se, dopo il 7 giugno, proseguirà.
Ma, dice qualcuno, votando a Destra, che non è collegata con un partito che possa fare maggioranza, si rischia di disperdere il voto.
E’ un ragionamento che ho respinto lo scorso anno alle politiche, perché per stare assieme occorre riconoscersi reciprocamente pari dignità e che a maggior ragione respingo alle amministrative di Bologna 2009.
Avrei infatti potuto pensare ad un sacrificio per favorire un candidato od una lista comune del Centro Destra che, ben conscio di partire da una posizione di minoranza, facesse uno sforzo per superare i personalismi e cercare di “riaccendere Bologna”.
Cazzola e Guazzaloca, invece, unitamente ai loro sostenitori non solo si sono divisi per il consiglio comunale dove, peraltro, potevano salvarsi “in corner” con un accordo preliminare che considerasse il primo turno come una “primaria” per poi far confluire i voti al secondo turno sul candidato meglio piazzato, ma hanno fatto volare gli stracci da una parte all’altra, compromettendo ogni futuro ballottaggio, dell’uno e dell’altro.
Peggio ancora.
Si presentano divisi nei quartieri, dove, matematicamente, vince chi prende più voti e non c’è il ballottaggio, regalando tutti i quartieri (anche quelli storicamente di Centro Destra) alla sinistra.
Lo stesso giochino suicida hanno fatto alla provincia, dove, per la presenza di zone rosse come l’imolese e il persicetano, è più difficile che in comune costringere anche al solo ballottaggio il candidato della sinistra.
Così, nonostante due candidati decisamente spenti, la sinistra può dormire sonni tranquilli.
Perché, allora, dovrei premiare uno di costoro ?
Fortunatamente ho una ampia scelta di Destra, vera, per poter scegliere e il mio orientamento è di votare:
STEFANO MORSELLI e la sua lista per il comune di Bologna
PIETRO PAOLO LENTINI della lista “Destra per Bologna – Fiamma Tricolore – Lentini Presidente” per la provincia di Bologna
FORZA NUOVA, che si presenta in tutte le circoscrizioni, per il quartiere.
Forza Nuova resta anche, ad oggi, il mio orientamento di voto per le europee.
Sono candidature e liste perdenti ?
Ma poiché a Bologna il Centro Destra ha scelto di regalare tutto alla sinistra, non vedo perché dovrei “turarmi il naso” per votare un partito della maggioranza di governo che sarebbe comunque perdente a Bologna.
Preferisco mettere in frigorifero il mio voto per il futuro, auspicando che anche il mio voto possa essere uno stimolo per la rifondazione della Destra in Italia, partendo da quel nucleo che, anche in questa circostanza, rifuggirà dalle sirene di personaggi ondivaghi e incerti nella loro tenuta contro la sinistra, per scegliere la vera Destra.
Indipendentemente dal risultato che uscirà dalle urne, tanto non abbiamo nessuna poltrona da salvaguardare o da conquistare.
Nove candidati alla presidenza della provincia e 16 liste per un ente che, da tempo, meriterebbe di essere abolito, con il risparmio di 10 miliardi di euro.
Purtroppo i posti da consigliere non sono mai abbastanza ed ecco che la proposta di abolizione della provincia, vecchio cavallo di battaglia del Partito Repubblicano Italiano di Ugo La Malfa, resta sempre sulla carta.
Per i 9 quartieri di Bologna, abbiamo 7 liste “base” presenti ovunque ed altre due liste (se non sbaglio) ad hoc per un quartiere specifico, finalizzate ad eleggere 9 presidenti di quartiere e 152 consiglieri.
Chi votare ?
Ognuno di noi ha le sue risposte, fondate sulla propria personale esperienza, sensibilità, senso di priorità, rapporti personali con i candidati ed è giusto che ognuno abbia la convinzione delle proprie scelte.
Per quanto mi riguarda parto da considerazioni di carattere ideale, dando la preferenza, non esistendo partito o movimento che rispecchi in tutto le mie convinzioni, ai Valori etici che hanno la precedenza su considerazioni di carattere economico o di politica estera.
E’ la Destra, quindi, quella vera però, ad attirare la mia attenzione.
Perché la Destra vera ?
Perché c’è un partito (il pdl “partito di centro moderato e liberale” per stessa definizione del suo fondatore e padrone) che viene etichettato dalla sinistra come “destra” pur non essendolo e, anzi, avendo tra le sue fila numerosi elementi che con la destra non c’azzeccano alcunché.
Soprattutto nei Valori etici, che appartengono di diritto alla Destra, la componente radicalfiniana, ma anche quella liberale classica, rappresentano un qualcosa di stridente con il concetto di Destra.
C’è poi un altro partito (la Lega Nord) che ha mutuato dalla Destra le battaglie più qualificanti, salvo poi rinunciarvi per un federalismo – solo fiscale – da operetta.
Una Lega tutta “chiacchiere e poltrone governative” che ha, via via, rinunciato all’opposizione al trattato di Lisbona, all’obbligo di denuncia dei clandestini da parte di medici e presidi, alle Ronde armate come strumento di bonifica interna e di realizzo di una maggiore sicurezza nelle città, salvo poi, in un soprassalto troppo vicino alla scadenza elettorale per essere completamente credibile, impugnare – come peraltro ha fatto Berlusconi – il processo di respingimento dei barconi degli illegali.
Le perplessità che seguono la Lega restano e se le sono grato per questo ultimo provvedimento sui respingimenti in acque internazionali, attendo però di verificare che non sia solo una azione finalizzata alle elezioni e verificherò se, dopo il 7 giugno, proseguirà.
Ma, dice qualcuno, votando a Destra, che non è collegata con un partito che possa fare maggioranza, si rischia di disperdere il voto.
E’ un ragionamento che ho respinto lo scorso anno alle politiche, perché per stare assieme occorre riconoscersi reciprocamente pari dignità e che a maggior ragione respingo alle amministrative di Bologna 2009.
Avrei infatti potuto pensare ad un sacrificio per favorire un candidato od una lista comune del Centro Destra che, ben conscio di partire da una posizione di minoranza, facesse uno sforzo per superare i personalismi e cercare di “riaccendere Bologna”.
Cazzola e Guazzaloca, invece, unitamente ai loro sostenitori non solo si sono divisi per il consiglio comunale dove, peraltro, potevano salvarsi “in corner” con un accordo preliminare che considerasse il primo turno come una “primaria” per poi far confluire i voti al secondo turno sul candidato meglio piazzato, ma hanno fatto volare gli stracci da una parte all’altra, compromettendo ogni futuro ballottaggio, dell’uno e dell’altro.
Peggio ancora.
Si presentano divisi nei quartieri, dove, matematicamente, vince chi prende più voti e non c’è il ballottaggio, regalando tutti i quartieri (anche quelli storicamente di Centro Destra) alla sinistra.
Lo stesso giochino suicida hanno fatto alla provincia, dove, per la presenza di zone rosse come l’imolese e il persicetano, è più difficile che in comune costringere anche al solo ballottaggio il candidato della sinistra.
Così, nonostante due candidati decisamente spenti, la sinistra può dormire sonni tranquilli.
Perché, allora, dovrei premiare uno di costoro ?
Fortunatamente ho una ampia scelta di Destra, vera, per poter scegliere e il mio orientamento è di votare:
STEFANO MORSELLI e la sua lista per il comune di Bologna
PIETRO PAOLO LENTINI della lista “Destra per Bologna – Fiamma Tricolore – Lentini Presidente” per la provincia di Bologna
FORZA NUOVA, che si presenta in tutte le circoscrizioni, per il quartiere.
Forza Nuova resta anche, ad oggi, il mio orientamento di voto per le europee.
Sono candidature e liste perdenti ?
Ma poiché a Bologna il Centro Destra ha scelto di regalare tutto alla sinistra, non vedo perché dovrei “turarmi il naso” per votare un partito della maggioranza di governo che sarebbe comunque perdente a Bologna.
Preferisco mettere in frigorifero il mio voto per il futuro, auspicando che anche il mio voto possa essere uno stimolo per la rifondazione della Destra in Italia, partendo da quel nucleo che, anche in questa circostanza, rifuggirà dalle sirene di personaggi ondivaghi e incerti nella loro tenuta contro la sinistra, per scegliere la vera Destra.
Indipendentemente dal risultato che uscirà dalle urne, tanto non abbiamo nessuna poltrona da salvaguardare o da conquistare.
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