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15 maggio 2009

Il falso babau della xenofobia

Il linguaggio “politicamente corretto” è un limite alla libera espressione e circolazione delle idee e, al tempo stesso, è limitato dai suoi canoni e dai suoi dogmi.
Ma il limite maggiore è quello di scatenare una “caccia alle streghe” snocciolando in ogni momento l’ anatema con l’abuso di parole quali razzismo, Fascismo e xenofobia, una new entry relativamente recente e che, però, nella liturgia buonista ha acquisito una dimensione strategica rilevante.
Come in tutta la pratica “politicamente corretta” anche il richiamo alla xenofobia è utilizzato in modo strumentale e completamente a sproposito e lo constatiamo quotidianamente nella vicenda del contrasto all’immigrazione clandestina.
Sui colli del potere personaggi che magari hanno trascorso l’intera loro esistenza al servizio di una ideologia menzognera come il comunismo, dopo aver sbagliato tutto (dall’opposizione all’ingresso dell’Italia nella Nato all’approvazione dell’invasione dell’Ungheria nel 1956 all’opposizione all’installazione dei missili Cruise e Pershing nel 1984) oggi insistono nell’interpretare un ruolo di guida morale che, proprio per tali trascorsi, non appartiene loro e si scagliano contro una presunta xenofobia dilagante in Italia, accreditando così le più becere interpretazioni di una politica governativa quanto mai prudente e fatta di piccoli passi in avanti e sin troppi passi indietro nel doveroso contrasto all’immigrazione.
Xenofobia è, letteralmente, paura dello straniero.
E di chi dovremmo avere paura noi italiani se non di chi viene da noi per occupare la nostra terra, i nostri posti letto in ospedale, i nostri posti di lavoro, le nostre case senza essere invitato e, soprattutto, senza alcuna regola ?
Quale società al mondo, in tutta la storia dell’Umanità, ha mai accettato di farsi da parte per “accogliere” gli stranieri ?
Persino nella disabitata America gli indigeni – tanto al Nord quanto al Sud – tentarono di resistere alla colonizzazione (che in quel frangente, a differenza della situazione che viviamo in Italia, era anche civilizzazione !) europea !
E là, allora, c’era posto per tutti, non era certo una situazione come quella italiana dove la densità è tale che ogni ingresso significa una riduzione degli spazi per gli italiani, figuriamoci quando sono milioni !
Ma tutti coloro che strillano al babau della xenofobia e del razzismo per condannare la (debole) politica governativa di contrasto dell’immigrazione non dicono come, secondo loro, si debba affrontare il problema.
Perchè problema, e molto grave, è !
Blaterano di “integrazione”, ma cosa significa ?
Significa che li dobbiamo mantenere con il nostro lavoro ?
Significa che dobbiamo rinunciare alle nostre tradizioni per fare spazio alle loro ?
Significa che dobbiamo impregnare le nostre strade degli odori della loro cucina, inquinando i profumi della nostra ?
Significa che dobbiamo trascurare l’istruzione dei nostri ragazzi per consentire ai loro di imparare quattro parole di italiano ?
Significa che i nostri vecchi dovranno aspettare di più al pronto soccorso perché le strutture non sono sufficienti ad assorbire l’aumentata richiesta di assistenza ?
Significa che le nostre donne dovranno continuare a temere di girare sole per le strade della loro città ?
Significa forse ridurre il nostro tenore di vita, tramite tasse più alte e lavori meno retribuiti, per consentire loro di stabilirsi in Italia ?
Sì, perché, è bello dire “aiutiamoli”, ma con quali soldi ?
E avete notato chi è che più di altri sostiene la tesi della “integrazione” ?
Chi vive protetto da scorte armate o dietro portoni di bronzo ben guardati dalle guardie svizzere oppure in quegli stati esteri che, trasformando l’Italia nella discarica dell’immigrazione, evitano di dover affrontare il problema a casa loro.
No, chi si esercita nell’esorcizzare il babau della xenofobia e del razzismo, non è credibile non dovendo sopportare le quotidiane difficoltà dei comuni cittadini.
Ma, soprattutto, non è affidabile perché non propone altro che una petizione di principio, senza fornire alcuna indicazione sul come calarla nella realtà quotidiana senza danneggiare gli italiani.
Il Popolo lo sa ed è per questo che sostiene non chi cerca di screditare il contrasto all’immigrazione agitando il babau della xenofobia e del razzismo, ma bensì chi, pur con troppi ripensamenti e con il guanto di velluto, cerca di difendere la nostra Identità Nazionale dando la giusta precedenza agli Italiani.

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3 commenti:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

L' integrazione è una tessera del PD,della CGIL, delle COOP...

Nessie ha detto...

Massimo, mentre i nostri vecchi fanno la fame, leggiti un po' qui:
http://www.unaviaxoriana.it/cgi-bin/uvpo/index.cgi?action=viewnews&id=1284#topcomment

E Libero ha denunciato le manovre dell'ONU per fare ottenere a tutti i clandestini lo stato di "rifugiato". Dovrebbero soffocare per la vergogna, altro che venirci a dare lezioni di morale!

Eleonora ha detto...

Quando ero piccola mi dicevano che (a casa di mia nonna) in cima alle scale c'era ad aspettarmi il babau. Ma mai che mi avessero parlato di un babau della xenofobia. Ad un certo punto ho scoperto che il babau non esisteva. Possono tirare fuori tutti gli argomenti che vogliono, sempre che molti di noi non ne possono più di questo assurdo assistenzialismo a braccia aperte. Prima DEVONO pensare per noi e poi eventualmente per gli altri.