Spesso ci si è chiesti (e sono anche stati scritti dei saggi come quello di cui si riproduce la copertina) a cosa serva l’onu.
Un consesso di tutti gli stati del mondo (quasi 200 !) nel quale vige il principio di maggioranza “per teste” con l’unica diga rappresentata dai membri permanenti del consiglio di sicurezza: cinque stati “importanti” (Stati Uniti d’America, Russia, Cina, Gran Bretagna o, meglio, Regno Unito e Francia) che hanno diritto di veto.
L’onu è il diretto erede della società delle nazioni, voluta dal presidente democratico degli Stati Uniti Wilson dopo la Grande Guerra e, negli anni, ha dimostrato la sua impotenza in tutte le guerre combattute dal 1945 ad oggi, in tutte le emergenze civili, in tutte le circostanze in cui si sono imposti i sanguinosi regimi comunisti.
Nonostante la sua conclamata inefficienza, l’onu è diventato ipertrofico e si è moltiplicato con la costituzione di numerosi organismi che, ugualmente, drenano risorse essenzialmente per mantenere una sempre maggiore struttura burocratica.
E’ da una simile idrovora di denaro, che sarebbe meglio utilizzato per interventi mirati a migliorare le condizioni di vita dei cittadini, che l’Italia ha subito un pesante attacco alla sua Sovranità e Integrità territoriale.
Uno dei tanti burocrati pagati (profumatamente) anche da noi, ha avuto la faccia tosta di intimare al governo italiano non solo di cessare i respingimenti dei barconi degli illegali, ma addirittura di ammettere sul suolo Patrio quei nemmeno mille clandestini ai quali si è riuscito di impedire lo sbarco sul nostro territorio.
Siamo in campagna elettorale e la risposta del ministro Maroni è stata negativa, ma voglio proprio vedere se sarà così anche dopo il 7 giugno, mentre sono in attesa di conoscere quanti altri barconi saranno effettivamente respinti.
L’onu rappresenta interessi che nulla hanno a che vedere con quelli dell’Italia e degli Italiani.
I paesi del terzo mondo vogliono solo sbarazzarsi di “risorse” in esubero.
I paesi occidentali (soprattutto Spagna e Francia) vogliono evitare di essere la meta di tali “risorse”.
Gli uni e gli altri vedono nell’Italia il ventre molle, la discarica che potrà essere il ricettacolo di quelle “risorse” e dovrà quindi arrangiarsi per la loro identificazione, mantenimento, integrazione.
Per la prima volta l’Italia sembra rifiutare il ruolo di vittima sacrificale e, per la prima volta dopo il 1935 (quando la madre dell’onu – la già citata società delle nazioni – impose sanzioni all’Italia perché aveva “osato” fare quel che Francia e Inghilterra, ma anche Portogallo, Belgio, Olanda e prima ancora, pur avendo nel 1935 già perdute le loro Colonie, Spagna e Germania avevano fatto, cioè conquistarsi un Impero) siamo entrati in contrasto con l’onu.
Era ora !
E speriamo che non sia un fuoco fatuo destinato a spegnersi con la pioggia di schede del 6 e 7 giugno prossimo.
L’Italia ha una densità di 200 abitanti per chilometro quadrato, una delle più alte al mondo.
Non esistono spazi per nuovi arrivi a meno di scacciare chi già è presente sul nostro territorio: cioè noi italiani.
Ammettere i milioni di estranei che vorrebbero entrare in Italia non solo comprometterebbe la pace sociale, il benessere e la sicurezza di noi italiani, ma è semplicemente impossibile senza eliminare chi già è presente.
Questo significa che chi sostiene, come l’onu, l’obbligo di accogliere gli illegali vuole in prospettiva trasformare l’Italia in un campo di battaglia.
Nella sostanza il diktat dei burocrati dell’onu lungi dal preservare la pace nel mondo porterebbe ad aprire un nuovo focolaio di terrore, morte e distruzione.
Ma forse l’onu ha la sua ragion d’essere solo quando ci sono delle guerre cui non riesce poi a por fine ...
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Un consesso di tutti gli stati del mondo (quasi 200 !) nel quale vige il principio di maggioranza “per teste” con l’unica diga rappresentata dai membri permanenti del consiglio di sicurezza: cinque stati “importanti” (Stati Uniti d’America, Russia, Cina, Gran Bretagna o, meglio, Regno Unito e Francia) che hanno diritto di veto.
L’onu è il diretto erede della società delle nazioni, voluta dal presidente democratico degli Stati Uniti Wilson dopo la Grande Guerra e, negli anni, ha dimostrato la sua impotenza in tutte le guerre combattute dal 1945 ad oggi, in tutte le emergenze civili, in tutte le circostanze in cui si sono imposti i sanguinosi regimi comunisti.
Nonostante la sua conclamata inefficienza, l’onu è diventato ipertrofico e si è moltiplicato con la costituzione di numerosi organismi che, ugualmente, drenano risorse essenzialmente per mantenere una sempre maggiore struttura burocratica.
E’ da una simile idrovora di denaro, che sarebbe meglio utilizzato per interventi mirati a migliorare le condizioni di vita dei cittadini, che l’Italia ha subito un pesante attacco alla sua Sovranità e Integrità territoriale.
Uno dei tanti burocrati pagati (profumatamente) anche da noi, ha avuto la faccia tosta di intimare al governo italiano non solo di cessare i respingimenti dei barconi degli illegali, ma addirittura di ammettere sul suolo Patrio quei nemmeno mille clandestini ai quali si è riuscito di impedire lo sbarco sul nostro territorio.
Siamo in campagna elettorale e la risposta del ministro Maroni è stata negativa, ma voglio proprio vedere se sarà così anche dopo il 7 giugno, mentre sono in attesa di conoscere quanti altri barconi saranno effettivamente respinti.
L’onu rappresenta interessi che nulla hanno a che vedere con quelli dell’Italia e degli Italiani.
I paesi del terzo mondo vogliono solo sbarazzarsi di “risorse” in esubero.
I paesi occidentali (soprattutto Spagna e Francia) vogliono evitare di essere la meta di tali “risorse”.
Gli uni e gli altri vedono nell’Italia il ventre molle, la discarica che potrà essere il ricettacolo di quelle “risorse” e dovrà quindi arrangiarsi per la loro identificazione, mantenimento, integrazione.
Per la prima volta l’Italia sembra rifiutare il ruolo di vittima sacrificale e, per la prima volta dopo il 1935 (quando la madre dell’onu – la già citata società delle nazioni – impose sanzioni all’Italia perché aveva “osato” fare quel che Francia e Inghilterra, ma anche Portogallo, Belgio, Olanda e prima ancora, pur avendo nel 1935 già perdute le loro Colonie, Spagna e Germania avevano fatto, cioè conquistarsi un Impero) siamo entrati in contrasto con l’onu.
Era ora !
E speriamo che non sia un fuoco fatuo destinato a spegnersi con la pioggia di schede del 6 e 7 giugno prossimo.
L’Italia ha una densità di 200 abitanti per chilometro quadrato, una delle più alte al mondo.
Non esistono spazi per nuovi arrivi a meno di scacciare chi già è presente sul nostro territorio: cioè noi italiani.
Ammettere i milioni di estranei che vorrebbero entrare in Italia non solo comprometterebbe la pace sociale, il benessere e la sicurezza di noi italiani, ma è semplicemente impossibile senza eliminare chi già è presente.
Questo significa che chi sostiene, come l’onu, l’obbligo di accogliere gli illegali vuole in prospettiva trasformare l’Italia in un campo di battaglia.
Nella sostanza il diktat dei burocrati dell’onu lungi dal preservare la pace nel mondo porterebbe ad aprire un nuovo focolaio di terrore, morte e distruzione.
Ma forse l’onu ha la sua ragion d’essere solo quando ci sono delle guerre cui non riesce poi a por fine ...
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1 commento:
Massimo ciao, se ti interessa, sono tornato, sul mio blog la spiegazione.
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