Nelle tre settimane di assenza dal blog (ma non dai mezzi di informazione) numerosi sono stati i fatti che avrebbero fornito un ottimo spunto per un commento.
Ho la convinzione che, comunque, avrò modo di ritrovarli nel prosieguo e, così, mi limito a brevi chiose su alcuni di essi, scelti con un unico filo conduttore: sono tutti politicamente scorretti, cioè, sono privi di quella ipocrisia che ammanta i buonisti in s.p.e. che è un autentico cancro della società e della politica contemporanea.
Naturalmente le mie osservazioni saranno rigorosamente scevre da ogni ipocrisia, al limite della “brutalità” verbale e concettuale.
Un manifesto geniale
L’immagine che ho scelto per illustrare questo post è il manifesto diffuso all’interno delle proprie strutture dall’associazione dei cacciatori.
Un adolescente che suona un richiamo con al fianco un bel fucile da caccia.
I sacerdoti del buonismo sono insorti e mi ha molto divertito il presidente dell’associazione che ha orgogliosamente rivendicato la scelta, senza pentimento.
Una volta, per quelli della mia generazione, andare a caccia se non con il padre o il nonno con qualche zio o amico di famiglia, era un modo di crescere, una scuola, una tradizione buona e giusta.
Chi non ha mai sparato un colpo, mancando clamorosamente un tordo o una lepre ?
Con quella scuola non fu difficile per noi svolgere il servizio militare, smontare e rimontare Beretta e FAL, Garand o MG.
Una scuola di vita, di passeggiate nella natura e di osservazione della stessa.
Poi il crescente buonismo degli abatini del politicamente corretto ha immesso una pletora di divieti e di paletti per avere la licenza e per esercitare la caccia, tanto da dissuadere tutti coloro che non avessero la strada spianata dalla propria attività o residenza.
Il manifesto è, quindi, geniale, perché è un pugno nello stomaco dei talebani dell’ecoambientalismo e ci dice che si rafforza una certa reazione (era ora !) al “politicamente corretto” imperante.
E sarebbe ora che si ripensasse a tutto l’approccio all’uso delle armi, perché, soprattutto adesso che il servizio militare non è più obbligatorio, è necessario che i ragazzi imparino a conoscere ed usare le armi, diversamente diventeranno, veramente, dei bamboccioni alla mercè di ogni popolo più agguerrito e dipendenti, per la loro difesa, dai professionisti della guerra.
FUSse che FUSse la vorrrta bbbona
Attori e registi profumatamente retribuiti hanno protestato perché il governo ha tagliato 130 milioni di euro dal FUS (fondo unico dello spettacolo) cioè da quel denaro che viene utilizzato per realizzare filmetti e spettacolini che spesso non ricavano quel che costano.
Insomma un gigantesco fondo assistenzialista per attori e registi incapaci di avere un pubblico e che, comunque, vogliono continuare a vivere bene, a spese nostre.
Io non solo avrei azzerato il fondo, ma avrei anche revocato ogni contributo assistenzialista a stampa e televisione.
L’unica regola deve essere quella del mercato.
Chi realizza un film, uno sceneggiato o apre un giornale deve rischiare in proprio (e non soldi nostri) e se è bravo sarà visto o letto ed avrà successo.
Se invece non sarà in grado di avere pubblico, allora meglio che chiuda e faccia un altro lavoro rendendosi socialmente più utile.
Via da Kabul
Io ero favorevole all’impegno militare italiano all’estero: in Iraq, in Afghanistan, molto meno nel Kossovo, assolutamente contrario in Libano con la sinistra che ha voluto la missione solo per parare il fondoschiena degli hetzbollah.
Ero favorevole perché l’iniziativa “Libertà duratura” era gestita dagli Stati Uniti che avevano un Comandante in Capo con una visione strategica del mondo e che agiva per realizzare quel “nuovo ordine mondiale” di cui, prima di lui, aveva parlato suo padre e che io condividevo e tuttora condivido.
Ma adesso che George W. Bush ha terminato il suo mandato presidenziale, perché dovremmo mettere a rischio vite italiane per consentire a quello “giovane, bello (?) e abbronzato” di ribaltare tutta la visione strategica del Presidente Bush e fare il piacione con i nemici storici degli Stati Uniti e dell’Occidente ?
Non posso quindi che concordare con Bossi, Calderoli e la Lega sul fatto che si debbano far rientrare i nostri soldati dall’Afghanistan, dal Libano e dal Kossovo.
Ancora sulle Ronde
A Massa un gruppo di estremisti di sinistra ha attaccato le Forze di Polizia per impedire l’uscita di un servizio di sicurezza sociale organizzato da associazioni di Destra.
Naturalmente l’occasione è stata colta per una critica al principio delle Ronde, ma si dimenticano di dire che:
- il servizio organizzato dall’associazione di Destra voleva essere di utilità nello spirito della legge;
- la sinistra ha agito solo nel nome dell’ormai logoro antifascismo
- gli scontri li ha cercati e voluto la sinistra, non la Destra.
E’ una dimostrazione ulteriore della necessità di Ronde effettive e non del loro simulacro come viene delineato nel provvedimento del governo.
Il Sud sia finanziato dai meridionali
E qui mi collego ad uno dei post pubblicati in mia assenza .
Si torna a parlare di un “piano per il Sud”.
L’MPA di Lombardo non ha votato il decreto anticrisi perché vuole “più risorse” per il Sud e non solo delle “mance”.
I meridionalisti stanno cercando di disporre di soldi che non appartengono loro.
Sono bravissimi a chiedere, anzi, a pretendere denaro, ma perché noi contribuenti del Nord dovremmo continuare a sprecare risorse economiche a fondo perduto ?
Sulla base di quale garanzia dovremmo pensare che sarebbero spesi meglio delle migliaia di miliardi bruciati fino ad oggi dalle varie versioni della cassa per il mezzogiorno ?
A quale titolo pretendono soldi dai contribuenti del Nord ?
Se sono così bravi, dimostrino di sapersi amministrare e arricchire la loro terra con le risorse locali (che sono tante !) .
Viene naturale, quindi, appoggiare le rivendicazioni della Lega, anche in relazione all’attribuzione dei posti di lavoro pubblici facendo del radicamento sul territorio un titolo di privilegio per la loro assegnazione.
Se ne parlerà ancora …
Ho la convinzione che, comunque, avrò modo di ritrovarli nel prosieguo e, così, mi limito a brevi chiose su alcuni di essi, scelti con un unico filo conduttore: sono tutti politicamente scorretti, cioè, sono privi di quella ipocrisia che ammanta i buonisti in s.p.e. che è un autentico cancro della società e della politica contemporanea.
Naturalmente le mie osservazioni saranno rigorosamente scevre da ogni ipocrisia, al limite della “brutalità” verbale e concettuale.
Un manifesto geniale
L’immagine che ho scelto per illustrare questo post è il manifesto diffuso all’interno delle proprie strutture dall’associazione dei cacciatori.
Un adolescente che suona un richiamo con al fianco un bel fucile da caccia.
I sacerdoti del buonismo sono insorti e mi ha molto divertito il presidente dell’associazione che ha orgogliosamente rivendicato la scelta, senza pentimento.
Una volta, per quelli della mia generazione, andare a caccia se non con il padre o il nonno con qualche zio o amico di famiglia, era un modo di crescere, una scuola, una tradizione buona e giusta.
Chi non ha mai sparato un colpo, mancando clamorosamente un tordo o una lepre ?
Con quella scuola non fu difficile per noi svolgere il servizio militare, smontare e rimontare Beretta e FAL, Garand o MG.
Una scuola di vita, di passeggiate nella natura e di osservazione della stessa.
Poi il crescente buonismo degli abatini del politicamente corretto ha immesso una pletora di divieti e di paletti per avere la licenza e per esercitare la caccia, tanto da dissuadere tutti coloro che non avessero la strada spianata dalla propria attività o residenza.
Il manifesto è, quindi, geniale, perché è un pugno nello stomaco dei talebani dell’ecoambientalismo e ci dice che si rafforza una certa reazione (era ora !) al “politicamente corretto” imperante.
E sarebbe ora che si ripensasse a tutto l’approccio all’uso delle armi, perché, soprattutto adesso che il servizio militare non è più obbligatorio, è necessario che i ragazzi imparino a conoscere ed usare le armi, diversamente diventeranno, veramente, dei bamboccioni alla mercè di ogni popolo più agguerrito e dipendenti, per la loro difesa, dai professionisti della guerra.
FUSse che FUSse la vorrrta bbbona
Attori e registi profumatamente retribuiti hanno protestato perché il governo ha tagliato 130 milioni di euro dal FUS (fondo unico dello spettacolo) cioè da quel denaro che viene utilizzato per realizzare filmetti e spettacolini che spesso non ricavano quel che costano.
Insomma un gigantesco fondo assistenzialista per attori e registi incapaci di avere un pubblico e che, comunque, vogliono continuare a vivere bene, a spese nostre.
Io non solo avrei azzerato il fondo, ma avrei anche revocato ogni contributo assistenzialista a stampa e televisione.
L’unica regola deve essere quella del mercato.
Chi realizza un film, uno sceneggiato o apre un giornale deve rischiare in proprio (e non soldi nostri) e se è bravo sarà visto o letto ed avrà successo.
Se invece non sarà in grado di avere pubblico, allora meglio che chiuda e faccia un altro lavoro rendendosi socialmente più utile.
Via da Kabul
Io ero favorevole all’impegno militare italiano all’estero: in Iraq, in Afghanistan, molto meno nel Kossovo, assolutamente contrario in Libano con la sinistra che ha voluto la missione solo per parare il fondoschiena degli hetzbollah.
Ero favorevole perché l’iniziativa “Libertà duratura” era gestita dagli Stati Uniti che avevano un Comandante in Capo con una visione strategica del mondo e che agiva per realizzare quel “nuovo ordine mondiale” di cui, prima di lui, aveva parlato suo padre e che io condividevo e tuttora condivido.
Ma adesso che George W. Bush ha terminato il suo mandato presidenziale, perché dovremmo mettere a rischio vite italiane per consentire a quello “giovane, bello (?) e abbronzato” di ribaltare tutta la visione strategica del Presidente Bush e fare il piacione con i nemici storici degli Stati Uniti e dell’Occidente ?
Non posso quindi che concordare con Bossi, Calderoli e la Lega sul fatto che si debbano far rientrare i nostri soldati dall’Afghanistan, dal Libano e dal Kossovo.
Ancora sulle Ronde
A Massa un gruppo di estremisti di sinistra ha attaccato le Forze di Polizia per impedire l’uscita di un servizio di sicurezza sociale organizzato da associazioni di Destra.
Naturalmente l’occasione è stata colta per una critica al principio delle Ronde, ma si dimenticano di dire che:
- il servizio organizzato dall’associazione di Destra voleva essere di utilità nello spirito della legge;
- la sinistra ha agito solo nel nome dell’ormai logoro antifascismo
- gli scontri li ha cercati e voluto la sinistra, non la Destra.
E’ una dimostrazione ulteriore della necessità di Ronde effettive e non del loro simulacro come viene delineato nel provvedimento del governo.
Il Sud sia finanziato dai meridionali
E qui mi collego ad uno dei post pubblicati in mia assenza .
Si torna a parlare di un “piano per il Sud”.
L’MPA di Lombardo non ha votato il decreto anticrisi perché vuole “più risorse” per il Sud e non solo delle “mance”.
I meridionalisti stanno cercando di disporre di soldi che non appartengono loro.
Sono bravissimi a chiedere, anzi, a pretendere denaro, ma perché noi contribuenti del Nord dovremmo continuare a sprecare risorse economiche a fondo perduto ?
Sulla base di quale garanzia dovremmo pensare che sarebbero spesi meglio delle migliaia di miliardi bruciati fino ad oggi dalle varie versioni della cassa per il mezzogiorno ?
A quale titolo pretendono soldi dai contribuenti del Nord ?
Se sono così bravi, dimostrino di sapersi amministrare e arricchire la loro terra con le risorse locali (che sono tante !) .
Viene naturale, quindi, appoggiare le rivendicazioni della Lega, anche in relazione all’attribuzione dei posti di lavoro pubblici facendo del radicamento sul territorio un titolo di privilegio per la loro assegnazione.
Se ne parlerà ancora …
Il blog
Dopo quasi sette anni, cambio l'immagine del blog.
Ho ritrovato la fotografia "ufficiale" della cerimonia di giuramento per il servizio militare del marzo 1979 e mi è sembrata una immagine appropriata.
Ho anche cominciato a elencare i blog di e su Bologna.
Per ora sono tre, incluso il mio Svulazen.
Sono gradite segnalazioni.
5 commenti:
Molto bello il tuo nuovo banner!
E bentornato dalle vacanze.
Io sono contraria alla caccia, ma sono una donna e sono dalla parte degli animali, sempre, pero' capisco che per gli uomini la caccia e la pesca siano momenti importanti. Capisco che là ritrovano qualcosa di antico e di aggregante. Padri e figli insieme..
E devo dire che l'ho capito qui in Nordamerica dove la caccia e la pesca fanno parte integrante dell'educazione del maschio.
Naturalmente mi oppongo ai metodi troppo facili per cacciare e pescare, tipo fucili ad alta precisione, arrivare in posti irraggiungibili con auto scassatutto...
La lotta deve essere pari.
Lontana
Bentornato !
Giusto giusto per i soliti rituali del 2 Agosto...
:-)))
Grazie, Lontana. La fotografia l'ho ritrovata mettendo in ordine (cominciando, almeno) i cassetti dove abbiamo sempre infilato tutte le fotografie e riprese e mi ha riportato ad un anno, quello del servizio militare, che pensavo fosse stato "perso", invece, ripensandoci, mi sovvengono tante (piccole) esperienze ed insegnamenti: dal pastore calabrese analfabeta al quale leggevamo le lettere e le scrivevamo (e a casa sua altrettanto faceva il parroco), alla paura di un commilitone di montare di guardia di notte (lo abbiamo sempre dovuto accompagnare all'altana) ed ha scaricare il fucile e tanto altro ... magari ogni tanto un post potrebbe starci ....
Una esperienza, quella del servizio militare, che ha la stessa sostanza della caccia, come hai ben individuato e capito, grazie anche alla tua permanenza in Canada, dove forse non c'è la fobia per le armi che abbiamo in Italia.
Stars, sul 2 agosto commenterò da te. Io preferisco stendere un velo di silenzio su una vicenda dolorosa e che ha scatenato le più basse speculazioni di fazione.
Bentornato dalle vacanze. Io invece sono ancora via e aggiorno quando posso.
Mi soffermo su un punto delle tue "pillole estive": quello degli attori del cinema che manifestano per i fondi governativi.
Noto che Luca Barbareschi, sostenitore di questo governo (mi pare abbia un a sottosegretariato allo spettacolo) ha preso dalla sinistra lo stesso vizio di manifestare contro se stesso, secondo la nota formula del "di lotta e di governo".
Ben ritrovata, Nessie :-)
Barbareschi e la Carlucci sono in evidente difficoltà. Del resto nessuno rinuncia volontariamente a dei benefit, indipendentemente dalla parte politica in cui è schierato, sennò si merita l'epiteto che Berlusconi nel 2006 ha usato per definire chi vota contro il proprio interesse ... ;-)
Ma l'interesse dei più, l'nteresse generale, vuole che ognuno venga retribuito per quel che vale. Per cui, tendenzialmente, si deve giungere a chiudere i rubinetti dei finanziamenti di stato alle varie categorie. Sono convinto che Barbareschi e la Carlucci, da persone intelligenti quali si sono il più delel volte dimostrate, non porteranno alle estreme conseguenze la loro azione contro la riduzione del Fus.
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