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06 dicembre 2010

Fini e Casini si illudono se pensano di ereditare gli elettori di Berlusconi

Leggevo oggi in una delle tre copie “arretrate” de Il Sole 24 ore (al lunedì sfoglio i numeri del sabato, domenica e lunedì stesso) una nota di una signora che analizzava l’attuale situazione politica e sosteneva che la sfiducia posta dal “terzo polo” è solo un mezzo, perchè il fine sarebbe l’accaparrarsi del patrimonio elettorale di Berlusconi, quantificato, tuttora, in un 30%.
Così Fini, Casini, Montezemolo e Rutelli cercherebbero di costringere alla resa il Premier confidando nel frantumarsi del Pdl una volta eliminato l’elemento catalizzante.
Secondo la gentile signora giornalista sarebbe una ripetizione di quanto accadde nel 1994, quando a fronte dello spappolarsi del pentapartito, i voti in libertà furono intercettati da Forza Italia.
La gentile signora giornalista mostra troppa simpatia per il FiCaMoRu, perchè la situazione è differente, anche se Berlusconi dovesse gettare la spugna (e non lo credo, penso anzi che venderà cara la pelle con una campagna elettorale al cui confronto i fuochi di artificio di Piedigrotta sono roba da dilettanti) .
Le elezioni del 1992 videro la Dc al 30% e gli altri quattro del pentapartito complessivamente al 24%; in quelle del 1994 Forza Italia prese il 21%, l’Msi il 13% e la Lega l' 8%, il residuo 11% rimase al moribondo partito popolare erede diretto della Dc, sia pur nelle mani degli esponenti di sinistra che, oggi, si ritrovano nel pci/pds/ds/pd..
E’ vero, gli elettori della Dc e dell’ex pentapartito si spostarono, quasi in massa, su Forza Italia, Msi e Lega, ma se Msi e Lega rappresentavano istanze fortemente identitarie, coerenti con quanto sostenuto negli anni antecedenti e senza contaminazioni con il pci, Forza Italia era un movimento nuovo, non colluso con il passato, soprattutto non complice del pci che si era appena dato una riverniciata di facciata come pds.
Forza Italia non era il partito di chi aveva pugnalato alle spalle i Craxi, i Forlani, gli Andreotti.
Oggi cosa accadrebbe ?
Sono anche io convinto – e lo scrissi anni fa – che il dopo Berlusconi provocherà un rimescolamento delle carte e nuovi rapporti di forza.
Ma se Fini, Casini, Montezemolo e Rutelli pensano di potersi appropriare dei voti di Berlusconi,

dopo aver commesso un parricidio,
dopo aver tradito il voto del 2008,
dopo aver votato la sfiducia assieme ai comunisti e a Di Pietro
,
sono dei poveri illusi.
Forse qualcuno, soprattutto o quasi esclusivamente al sud, potrà concedere il suo voto a costoro, ma sicuramente il grosso dell’elettorato prenderà altre strade, più coerenti con il voto in precedenza espresso.
Vedo quindi un ulteriore rafforzamento della Lega che potrebbe raggiungere la maggioranza assoluta in Veneto, ponendo così le premesse di una prima secessione (e mi auguro – pro domo mea – che venga applicato lo ius sanguinis !).
Potrebbe incrementare i suoi voti una Destra unita, da Storace a Fiore, che riproponga i temi e le posizioni del vecchio Msi.
Immagino che i più giovani e fedeli interpreti del berlusconismo, da Frattini alla Brambilla, dalla Gelmini ad Alfano, riusciranno ad organizzarsi in un movimento che riprenda i temi elettorali del Pdl e di Forza Italia.
In sostanza, pur con un riequilibrio dei rapporti di forza, il berlusconismo potrà sopravvivere a Berlusconi o, meglio, le idee di cui Berlusconi è portatore, sopravvivranno al suo migliore interprete.
Se la Lega superasse il 15%, La Destra arrivasse al 5% e il nuovo Pdl senza Berlusconi si attestasse tra il 20 e il 25, ecco che torneremmo ad avere un blocco, omogeneo, con un elettorato superiore al 40% , maggioranza relativa tra le coalizioni.
C’è da giurarci che, da quel momento, cominceremmo ad assistere al massacro di chi dovesse risultare come il Leader della coalizione, esattamente come è avvenuto per Berlusconi.
Una cosa, però, deve essere ben chiara: nessun voto andrebbe a chi ha tradito.

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3 commenti:

Nessie ha detto...

L'unica cosa che mi fa ridere di questa compagine detta "terzo polo" è l'acronimo :-).

Il problema purtroppo non è dato dagli eventuali elettori, che ovviamente a parte qualche sacca clientelare del solito sud, non li voterebbero MAI. Il problema è Crapa pelata del Colle. Se nei suoi mandati esplorativi, ci rifilerà qualche patacca?
Lo sai che si è visto, in separata sede, sia con Draghi che con Montezemolo? Parlare di malafede, è dire troppo poco.

Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Votare Fini e Casini? Piuttosto dò il voto a Di Pietro!!!

Massimo ha detto...

L'unico aspetto che mi preoccupa è che noi elettori del Centro Destra siamo troppo pacifici e su questo fonderanno le loro azioni Napolitano & Co. Sanno che solo facendo violenza a noi stessi andremmo in piazza a manifestare contro un ribaltone e allora ci proveranno. Mi conforta invece l'energia con la quale Berlusconi sta menando fendenti a Fini e Casini. Ieri, quando ha parlato della coerenza di chi è passato da Mussolini il più grande statista al Fascimo come male assoluto, dalla Bossi Fini al voto e cittadinanza per gli immigrati, l'ho sentito più vicino che mai alle mie posizioni. :-)
Di Pietro ?
Credo che, male che vada, avremo sempre soluzioni migliori senza doverci sporcare con la croce sui partiti del FiCaMoRu.