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No alla deriva

No alla deriva
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15 dicembre 2010

Guardare avanti

Archiviato l’ultimo, fallito, attacco al Premier, dobbiamo guardare avanti.
Due gli impegni improrogabili prima di andare al voto anticipato: l’approvazione definitiva della Riforma Gelmini per l’università e la emanazioni dei decreti per il federalismo fiscale.
Se non ci saranno altri pentiti del finiotismo, almeno una decina, è improbabile che si riesca a far passare la, comunque, necessaria riforma della giustizia e anche l’abolizione della “par condicio” televisiva.
E’ alquanto risibile la reazione dei soliti perdenti, espressa anche in vari articoli sulla stampa di regime, per cui si va da una “vittoria di Pirro”, ad una “vittoria inutile” fino alla affermazione per cui “hanno perso tutti”.
E’ certo che se avesse prevalso la sfiducia, i titoli avrebbero parlato solo di sconfitta di Berlusconi e vittoria della sinistra, mentre in piazza i devastatori avrebbero fatto festa.
Visti i risultati elettorali, comunque, credo che gli Italiani siano ormai vaccinati contro tali manipolatori dell’informazione.
Torniamo quindi a guardare a casa nostra, a quel Centro Destra ferito ma non sconfitto dal tradimento di una quarantina di suoi eletti.
Mi auguro che vi siano altri pentiti che, tornando a casa, dimostrino come la loro sia stata solo una follia momentanea.
Di altri, però, non voglio più sentir parlare nel Centro Destra: Fini, Barbareschi, Bocchino, Briguglio, Della Vedova, Granata, Urso e, da bolognese, aggiungo anche Raisi le cui dichiarazioni pubblicate nel Carlino di oggi non mi sono affatto piaciute.
In ogni caso il Centro Destra dovrà ripartire con una terza gamba che si chiama La Destra, come già citato ieri dal Premier durante la presentazione del libro di Vespa quando, riportando i sondaggi che danno la coalizione al 44%, oltre al Pdl e alla Lega ha citato il quasi due per cento della Destra di Storace.
Storace ha, quindi, la possibilità di realizzare quel che, finora, non era riuscito a nessuno: riunire le anime sparse della Destra.
Mi auguro che se ne faccia carico e che porti la sua forza, che potrebbe assommare a quella del vecchio Msi, intorno al 5%, alla causa comune del Centro Destra.
La Lega non potrà che rafforzare il suo legame con il territorio di appartenenza, con i decreti fiscali, ma anche con un severo controllo sulle spese stataliste e improduttive.
Berlusconi avrà due compiti fondamentali.
Governare, sintetizzando le esperienze leghiste, della Destra e delle anime cattoliche e liberali presenti nel Pdl.
Individuare un futuro sostituto che possa svolgere il suo stesso compito.
Magari prevedendo il passaggio del testimone al suo ottantesimo compleanno, nel 2016, come a dire: finisco la legislatura, vinco le elezioni, inizio la prossima e, come nella migliore tradizione britannica, a metà mandato lascio nelle mani del mio successore.
Ma soprattutto Berlusconi, catalizzatore di tutto il Centro Destra, non dovrà dimenticare i capisaldi del suo successo:
- riduzione delle tasse
- blocco dell’immigrazione e rifiuto di leggi che favoriscano la cittadinanza breve e il voto degli immigrati;
- rifiuto di leggi favorevoli all’eutanasia, alla manipolazione genetica, alle unioni omosessuali;
- riforma della giustizia, a cominciare dal sistema giudiziario, accentuato federalismo, revisione profonda della costituzione, riduzione della presenza dello stato nella vita dei cittadini.
Non sarà facile, ma è il suo dovere provarci e insistere.
Contro tutto e contro tutti gli oppositori che, ieri, nonostante le balsamiche parole della stampa loro amica, hanno subito l’ennesima, cocente sconfitta.

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