Napolitano non mi è mai piaciuto.
Quando c'era il pci cercava di accreditarsi come "progressista" aderendo a parole alla linea "migliorista" che cercava di arruffianarsi l'elettorato della sinistra moderata e non comunista, ma non ha mai compiuto un vero gesto, almeno di pentimento, per le parole che pronunciò nel 1956 a favore dell'invasione sovietica in Ungheria.
Come ministro dell'interno nel primo governo Prodi fu un autentico fallimento, tanto da essere sostituito, pensate un po', da Rosa Russo Iervolino evidentemente considerata migliore di lui (sarebbe detto tutto !).
Sempre come ministro dell'interno fu l'autore, con la collega pure lei comunista, Livia Turco, di una devastante legge sull'immigrazione che consegnò al governo Berlusconi un problema incancrenito che ancora oggi ci portiamo sulle spalle.
Fu nominato (non si sa bene per quali meriti) senatore a vita e quindi, un parlamento sub iudice per i dubbi sul reale esito delle elezioni del 2006, lo elesse presidente della repubblica.
Diciamo che con simile passato è un degno presidente per questa repubblica.
Da presidente della repubblica fu costretto a sciogliere le camere e, come già capitò a Scalfaro e Ciampi (una nemesi ?) ad incaricare Silvio Berlusconi, vincitore delle elezioni, per la formazione del governo.
Da comunista integrale, però, non si è arreso alla volontà del Popolo.
Ha sperato che i suoi antichi compagni fossero in grado di ribaltare il responso delle urne, anche affidandosi al presidente della camera che, con un pugno di seguaci, pur eletti "per Berlusconi Presidente", hanno tentato, con una congiura di Palazzo, di ribaltare il responso delle urne.
Per un anno il Governo è stato ostacolato e bloccato da una simile, squallida vicenda, ma oggi l'attacco alla volontà del Popolo appare fallito.
Come il peggiore dei suoi predecessori, Napolitano viene preso da incontinenza verbale, a senso unico e "non ci sta".
Non vede la trave che sta nell'occhio dell'opposizione (a cominciare dai comportamenti di chi ancora siede sullo scranno più alto di Montecitorio), ma vede il minimo granello di polvere della Maggioranza.
Fino agli ultimi tre giorni.
Prima scuote il suo partito, come farebbe un qualsiasi esponente del politburo interno, chiedendo, in pratica, di organizzarsi meglio perchè, altrimenti, lui teme di dover ancora consegnare Palazzo Chigi all'odiato Berlusconi.
Poi, accortosi che le sue parole avevano sortito l'ennesimo effetto boomerang, ha puntato l'indice contro la nomina di nove nuovi sottosegretari, scelti tra i cosiddetti "Responsabili" che hanno parzialmente coperto con il loro voto la fuga dei finioti.
E' cambiata la Maggioranza ?
No, la Maggioranza è rimasta la stessa, anche perchè buona parte dei "Responsabili" furono eletti "per Berlusconi Presidente".
La Maggioranza semmai è migliorata, è diventata politicamente più forte e quel che paventa Napolitano è che riesca ad arrivare a fine legislatura riuscendo persino a governare ed a realizzare quelle riforme che dai comunisti e loro caudatari sono viste come il fumo negli occhi perchè ridurrebbero la loro infestazione nel corpo sano della Nazione Italiana.
Vorrebbe un passaggio parlamentare.
Altre, inutili chiacchiere, finalizzate solo a perdere tempo.
Ancora una volta, Napolitano si dimostra di parte, inadatto ad un ruolo esclusivamente notarile, che dovrebbe rappresentare tutti gli Italiani.
A me non è mai piaciuto e non l'ho mai considerato il mio presidente.
Adesso credo che, toltosi la maschera istituzionale, aumenteranno quelli, già tanti, che la pensano come me.
Entra ne
Quando c'era il pci cercava di accreditarsi come "progressista" aderendo a parole alla linea "migliorista" che cercava di arruffianarsi l'elettorato della sinistra moderata e non comunista, ma non ha mai compiuto un vero gesto, almeno di pentimento, per le parole che pronunciò nel 1956 a favore dell'invasione sovietica in Ungheria.
Come ministro dell'interno nel primo governo Prodi fu un autentico fallimento, tanto da essere sostituito, pensate un po', da Rosa Russo Iervolino evidentemente considerata migliore di lui (sarebbe detto tutto !).
Sempre come ministro dell'interno fu l'autore, con la collega pure lei comunista, Livia Turco, di una devastante legge sull'immigrazione che consegnò al governo Berlusconi un problema incancrenito che ancora oggi ci portiamo sulle spalle.
Fu nominato (non si sa bene per quali meriti) senatore a vita e quindi, un parlamento sub iudice per i dubbi sul reale esito delle elezioni del 2006, lo elesse presidente della repubblica.
Diciamo che con simile passato è un degno presidente per questa repubblica.
Da presidente della repubblica fu costretto a sciogliere le camere e, come già capitò a Scalfaro e Ciampi (una nemesi ?) ad incaricare Silvio Berlusconi, vincitore delle elezioni, per la formazione del governo.
Da comunista integrale, però, non si è arreso alla volontà del Popolo.
Ha sperato che i suoi antichi compagni fossero in grado di ribaltare il responso delle urne, anche affidandosi al presidente della camera che, con un pugno di seguaci, pur eletti "per Berlusconi Presidente", hanno tentato, con una congiura di Palazzo, di ribaltare il responso delle urne.
Per un anno il Governo è stato ostacolato e bloccato da una simile, squallida vicenda, ma oggi l'attacco alla volontà del Popolo appare fallito.
Come il peggiore dei suoi predecessori, Napolitano viene preso da incontinenza verbale, a senso unico e "non ci sta".
Non vede la trave che sta nell'occhio dell'opposizione (a cominciare dai comportamenti di chi ancora siede sullo scranno più alto di Montecitorio), ma vede il minimo granello di polvere della Maggioranza.
Fino agli ultimi tre giorni.
Prima scuote il suo partito, come farebbe un qualsiasi esponente del politburo interno, chiedendo, in pratica, di organizzarsi meglio perchè, altrimenti, lui teme di dover ancora consegnare Palazzo Chigi all'odiato Berlusconi.
Poi, accortosi che le sue parole avevano sortito l'ennesimo effetto boomerang, ha puntato l'indice contro la nomina di nove nuovi sottosegretari, scelti tra i cosiddetti "Responsabili" che hanno parzialmente coperto con il loro voto la fuga dei finioti.
E' cambiata la Maggioranza ?
No, la Maggioranza è rimasta la stessa, anche perchè buona parte dei "Responsabili" furono eletti "per Berlusconi Presidente".
La Maggioranza semmai è migliorata, è diventata politicamente più forte e quel che paventa Napolitano è che riesca ad arrivare a fine legislatura riuscendo persino a governare ed a realizzare quelle riforme che dai comunisti e loro caudatari sono viste come il fumo negli occhi perchè ridurrebbero la loro infestazione nel corpo sano della Nazione Italiana.
Vorrebbe un passaggio parlamentare.
Altre, inutili chiacchiere, finalizzate solo a perdere tempo.
Ancora una volta, Napolitano si dimostra di parte, inadatto ad un ruolo esclusivamente notarile, che dovrebbe rappresentare tutti gli Italiani.
A me non è mai piaciuto e non l'ho mai considerato il mio presidente.
Adesso credo che, toltosi la maschera istituzionale, aumenteranno quelli, già tanti, che la pensano come me.
Entra ne
2 commenti:
Condivido da cima a fondo, anche se comunque i cosiddetti responsabili non son gente per bene. Tra i 9 "responsabili" 6 sono stati eletti con la maggioranza, poi passati all'opposizione e tornati all'ovile mentre altri 3 sono addirittura stati eletti con l'opposizione e poi passati con la maggioranza. Insomma, parliamo di avventurieri e opportunisti, gente di cui non fidarsi e da guardare con sospetto e diffidenza.
"A me non è mai piaciuto e non l'ho mai considerato il mio presidente".
Nemmeno il mio. Buona l'analisi sul Napolitano comunista-migliorista. A quello dell'attuale Napolitano massone del CFR provvederò io, non appena mi procuro le "pistole fumanti".
Posta un commento