Però, avendo ascoltato la dichiarazione della madre di una vittima, che, commentando una durissima condanna all'ergastolo dell'omicida, attribuisce colpe "alla società", mi ritengo nel pieno diritto di contestare quella affermazione e, con l'occasione, anche tutte quelle che, soprattutto certi uomini, esternano parlando, impropriamente e senza alcun titolo, a nome del genere maschile, autoflagellandosi, probabilmente per captatio benevolentiae e poi farsi incoronare come il prototipo del maschio sottomesso che certe femministe vorrebbero fosse il nuovo modello valido per tutte le stagioni.
E ne approfitto per dichiararmi totalmente contrario alla legge in votazione in parlamento e che ha ottenuto l'unanimità (!!!) alla camera con quella dizione di "consenso libero e attuale" che fa rabbrividire e che deve essere sfuggito al buon senso dei deputati.
Perchè è una inversione della prova che viola apertamente la costituzione, in tante altre occasioni innalzata a idolo incriticabile, là dove è l'imputato che deve provare la sua innocenza e non l'accusa a portare prove della sua colpevolezza.
Ma, soprattutto, è una prova diabolica (probatio diabolica) perchè le interpretazioni di quella frase sembrano unanimi nel dire che "l'attuale" significa durante tutta la durata del rapporto.
Ma come si fa ?
E come la mettiamo con situazioni in cui, magari dopo venti o trenta anni, salta fuori qualche soubrettina mancata che cerca di spillare quattrini ad un antico amante che ha fatto carriera, magari politica, ma non solo ?
C'è una deriva civile e morale che stravolge non solo il diritto (che, essendo solo un pezzo di carta trasformato in legge, può essere emendato e ribaltato in qualsiasi momento, appena cambia il vento) ma il più comune buon senso.
Responsabile di un omicidio o di un atto di violenza è chi lo commette, non il genere di appartenenza (ovviamente solo se è un Uomo Bianco, perchè quando si tratta di un immigrato si sprecano le giustificazioni incentrate sul "poverino" mentre gli omicidi commessi da donne vengono declassati e presto dimenticati !) o addirittura la Società.

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