La "informazione" cartacea, radio e televisiva sta dando ampio spazio all'intervento di ieri di Mattarella al Bundestag.
Un discorso articolato che Mattarella ha poi riassunto in un commento su X (e probabilmente anche altri social).
Una affermazione di princìpi che difficilmente si può contestare: chi non condanna la guerra ? Chi non condanna le violenze e le sofferenze inflitte ai civili (ma anche ai militari, sempre di uomini si tratta) ? Chi non condanna il potenziale uso altamente distruttivo delle armi nucleari ?
Credo che nessuno, sano di mente, possa sperare che si lancino ordigni ad alto potenziale distruttivo sulle città.
Quello che mi lascia perplesso è il suo insistere sulla necessità di "punire" l'aggressore, una posizione in piena linea con quella della corte penale internazionale che ha spiccato mandati di cattura contro Putin e Netanyahu (che, probabilmente, direbbero: venite a prenderci!).
Credo che insistere sull'aspetto punitivo sia la strategia sbagliata per agevolare una soluzione pacifica e far tacere le armi.
Ho sempre più nostalgia dei presidenti che si limitavano a mandare telegrammi di felicitazioni, quando accadeva qualcosa di positivo e di condoglianze quando moriva qualcuno, lasciando al governo la responsabilità di fare gli interessi dell'Italia, anche nella politica internazionale.
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