Il Centro Destra l'ha combinata grossa: ha approvato (con il voto favorevole anche dei parlamentari di Calenda e l'ipocrita astensione di quelli di Renzi) la riforma Nordio che osa toccare, sfiorare sarebbe meglio dire, il Moloch del potere della magistratura.
Bene ha fatto la Meloni ha ricordare che in 30 anni, tutte le proposte di riforma della giustizia si sono scontrate contro il "no" dei magistrati che, evidentemente, ritengono che le cose vadano bene così, come sicuramente testimonierebbero Tortora e Stasi (e tanti altri) e come certificano i tempi occorrenti per arrivare a sentenza ed avere giustizia.
Per non parlare poi delle sentenze fondate non su prove o su certezze "al di là di ogni ragionevole dubbio", ma su teoremi fondati su indizi che, talvolta, definire labili è un atto di generosità.
Poichè la magistratura (sarebbe più corretto specificare sempre "una parte della" oppure "il sindacato dei magistrati", ma per snellezza diciamo "la magistratura", anche perchè chi si oppone ai colleghi militanti non fa proprio sentire la sua voce) si è distinta nel ruolo di supplenza dell'opposizione ogni volta che al governo andava il Centro Destra, la sinistra è immediatamente scesa in trincea, indossando l'elmetto e vaticinando catastrofi immani (come quella preannunciata sullo spread, ereditato dal Governo Meloni a 220 punti ed oggi stabilmente inferiore ad 80).
E si andrà al referendum confermativo, per cui la parola finale l'avranno gli Elettori, Sovrani, ai quali si appella oggi una magistratura che ha sempre ignorato la volontà degli Elettori Sovrani, a cominciare dalle ripetute sentenze giustificatorie e di accoglienza per i clandestini e chi ce li porta e per continuare con tutti i cittadini, vittime di rapina, che hanno reagito e, invece di essere stati premiati, sono stati indagati da un magistrato "per atto dovuto".
La Riforma risolverà tutto questo ?
Certamente no, se andassimo a valutare i singoli provvedimenti contenuti, dalla separazione delle carriere, ai due csm, all'organo sovraordinato di disciplina, avremmo sempre tanto, tantissimo potere attribuito ai magistrati, se non altro perchè in ognuno di quegli organismi, la maggioranza resta composta da magistrati, che siano estratti a sorte e non eletti è solo un passo in avanti verso una maggiore indipendenza dalle correnti interne, non verso una maggiore apertura verso le esigenze dei cittadini.
Del resto il sistema di reclutamento resterebbe invariato, con il passettino in avanti per cui chi fa il concorso del giudice sarà sempre giudice e chi fa quello da pubblico ministero sarà sempre tale pur con un maggiore equilibrio con la difesa.
Personalmente ritengo molto più valido il sistema Statunitense, dove i giudici vengono nominati, con conferma a maggioranza qualificata dall'organo elettivo corrispondente, da Presidente e Governatori, mentre il procuratore viene eletto con mandati pluriennali rinnovabili, a suffragio universale e sceglie i propri collaboratori, cioè, per noi, i Sostituti.
Ma, per ora, sarebbe troppo rivoluzionario.
Ciononostante è notorio e non mi stancherò mai di ripeterlo, che il meglio è nemico del bene e i casi che si affollano nella nostra cronaca, fino a quello che sta emergendo con il caso di Garlasco, dimostrano che la Riforma s'ha da fare, anche se è solo un piccolo passo, anche se è solo un pallido spettro di quel che sarebbe necessario fare.
Perchè l'alternativa è il nulla, che è ciò cui aspirano e che propongono i cattocomunisti a braccetto con il sindacato delle toghe: non fare nulla, lasciare tutto come è.
La stessa politica che adottarono quando si opposero al nucleare instillando la paura negli Elettori (sfortunatamente i due referendum arrivarono a ridosso di due eventi negativi) e con il no così trionfante, l'Italia è diventata dipendente da ogni turbolenza energetica, quando eravamo i primi nello sviluppo della tecnologia nucleare e potevano essere, oggi, autosufficienti, con energia pulita, senza limiti e a basso costo.
Ma la sinistra non è nuova a dire dei "no" che si sono rivelati dannosissimi per l'Italia e gli Italiani, come non ricordare quello alla riforma delle pensioni di Berlusconi nel 1994 che ci avrebbe portato, dolcemente, gradualmente, a garantire la pensione, innalzando per gradi, ma progressivamente, l'età della pensione, senza la macelleria di Monti e della Fornero di cui oggi si è potuto solo limitare gli aspetti più sanguinosi.
Nel tempo della prossima campagna referendaria avremo modo di riprendere questi ed altri argomenti, che dimostrano, questi sì "oltre ogni ragionevole dubbio", quanto, per una volta, sia necessario un "SI'" per l'Italia che superi, con ottimismo, l'oscurantismo di tanti "no" del passato.
 
 

 
 
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