Sì, lo so che il 4 novembre è stato declassato a Festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, due aspetti ugualmente nobili e importanti per l'Identità Nazionale, ma io preferisco ricordare il 4 novembre come Festa della Vittoria nella Grande Guerra, istituita, con tale denominazione, nel 1922 per celebrare la Vittoria dell'Italia contro l'Austria ed onorare i 600mila soldati Italiani caduti per la Patria.
La trasformazione con la dicitura odierna e la giornata che resta lavorativa è nel solco di quella postura da sottomessi che ha fatto inorridire i "benpensanti", oggi tutti a sinistra, perchè Trump ha ripristinato il vecchio nome di Segretariato alla Guerra l'ex Segretariato alla Difesa.
Ignorare che avere Forze Armate addestrate, pronte, anche numericamente e non solo come preparazione ed armamenti, a difendere gli Interessi Nazionali, è un tutt'uno con la difesa della nostra Libertà, Benessere e Sicurezza, fa parte di quell'approccio rinunciatario fondato, quando è in buonafede ..., sull'illusione di avere a che fare con interlocutori civili come noi.
Ricordare quindi il 4 novembre come Festa della Vittoria diventa il minimo sindacale per una Nazione che voglia affermare la propria Identità, le proprie Radici che hanno fatto Storia e Cultura.
Forse qualcosa sta cambiando nella percezione generale e quello che accade in altre nazioni, come l'Inghilterra (ma anche come potrebbe accadere negli stessi Stati Uniti di Trump se dovesse essere eletto un islamico come sindaco di New York: il crollo inglese è iniziato proprio con l'elezione di un islamico a sindaco di Londra !), potrebbe aiutarci ad evitare di sprofondare come sta accadendo loro.
E' quindi opportuno ricordare in modo appropriato, per quello che è stato e non per quello che le anime belle vogliono proiettare in modo edulcorato e "inclusivo", il 4 novembre.

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