Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

16 febbraio 2013

Quel capitan coraggio di Bersani

Negli anni settanta i giovani di Destra e i comunisti arrivavano spesso allo scontro fisico che, nei comunicati dei collettivi politici di sinistra, veniva più o meno rappresentato così: "un picchiatore fascista ha aggredito dieci innocenti compagni che hanno reagito con le chiavi inglesi casualmente nelle loro tasche ed hanno neutralizzato l'aggressore dopo che questi ha ferito gravemente quattro compagni".
Bersani si è evoluto e quando si è trattato di affrontare Berlusconi in un dibattito televisivo, prima ha cercato di svicolare con la scusa del candidato premier  poi, quando gli hanno spiegato che la legge prevede i capi coalizione, ha preteso un dibattito con tutti che, nei fatti, si tradurrebbe in un cinque contro uno.
Non che Berlusconi avrebbe timore, purchè gli fosse concesso un tempo pari a quello dei cinque messi assieme, ma una legge frutto della paura, chiamata sulla par condicio, lo avrebbe impedito.
Bersani, che non manca occasione per ammettere di non essere all'altezza di Berlusconi richiedendo il contributo di tutti "per smacchiare il giaguaro", ben sapendo che da solo soccomberebbe, ha quindi fatto "onore" alla tradizione.
Un po' più sobrio Monti, che si sarebbe accontentato di un due contro uno (cioè lui e Bersani contro Berlusconi).
Allora mi domando come quei due capitan coraggio potrebbero, anche assieme, difendere gli interessi dell'Italia e degli Italiani davanti ai famelici lupi dell'europa unita.
E so che con loro l'Italia sarebbe ancor più serva, visto che non perdono occasione per dirci che dobbiamo rinunciare ad ancora più Sovranità.


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15 febbraio 2013

Toghe scatenate


Avevo scritto di Fiat, Ilva, Mediaset, Eni, adesso dobbiamo aggiungere Finmeccanica oltre alle più ideologiche condanne o accuse contro Fitto e Formigoni.
Così all’India, con la quale abbiamo in ballo la questione dei nostri Fanti di Marina rapiti e sequestrati per aver osservato le regole di ingaggio contro la pirateria,  non è parso vero sospendere il pagamento della commessa a Finmeccanica.
Sono danni, gravissimi, alla economia nazionale.
Sono migliaia di posti di lavoro messi a rischio.
Sono regali fatti alla concorrenza straniera in settori di grande rilievo economico.
Sono danni fatti ai piccoli risparmiatori che, avendo investito in Finmeccanica per la qualità dell'azienda, hanno visto il titolo perdere il 15% in tre sedute: chi li risarcirà ?
Quando saranno finite le indagini, potrebbero esserci solo macerie e il costo sarà pagato, al solito, dai cittadini.
La rivoluzione, più che la riforma, del nostro sistema giudiziario, tema proposto unicamente da Berlusconi, è rilevante per le elezioni e di interesse generale,  visti i costi che l’attuale modello costringe a sopportare.





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14 febbraio 2013

Bersani e Monti assieme per sodomizzarci meglio

Bersani e Monti si avviano, pronube la Merkel, alla loro unione (che mi auguro si celebri all'opposizione).
I segnali sono molteplici, dalla fine del veto verso Vendola da parte del bocconiano in odor di sconfitta, al "voto disgiunto" in Lombardia per favorire il candidato della sinistra contro Maroni, fino alle oscure parole sui provvedimenti economici e fiscali che, ancora, non ci sono stati presentati se non con una vaghezza pari alla incertezza sull'esito del voto.
Bersani e Monti pensano, assieme, di sconfiggere Berlusconi e poter, nei prossimi cinque anni, mettere a piacimento le loro manacce nelle nostre tasche per alimentare spesa e debito pubblico con leggi unicamente di spesa come la concessione della cittadinanza e del voto agli immigrati o il "matrimonio" (sic !) per omosessuali, ambedue leggi che avrebbero pesanti ripercussioni sui conti pubblici (pensioni di reversibilità, assistenza sanitaria) e che dovrebbero essere pagate con le nostre tasse.
Io preferisco il programma, certo, di Berlusconi:
- via l'imu e restituzione di quanto pagato sulla prima casa nel 2012;
- impignorabilità della prima casa da parte di Equitalia;
- riduzione di un punto all'anno delle tasse per arrivare a due sole aliquote al 23 e al 33%
- via l'irap in quattro anni.
Se, poi, venisse aggiunta la privatizzazione di una rai che, ormai, è peggio di "Repubblica", allora potremmo anche rimpinguare le casse dello stato con i proventi della vendita e cancellare un'altra tassa odiosa come il canone rai.


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13 febbraio 2013

La logica della ragione

Nessuno può conoscere quello che sarà l’esito del voto, neppure chi prende visione dei sondaggi silenziati per colpa di una legge assurda e che tratta il Popolo come un minorato.
Tutti abbiamo le nostre opinioni e le nostre speranze.
Ovvio che io speri nella vittoria del Centro Destra.
Mi sembra meno ovvia la speranza di chi vorrebbe vincesse la sinistra.
Con quale logica qualcuno spererebbe nella vittoria di chi si propone di razziare ancora i nostri risparmi e i nostri redditi ?
Francamente non lo capisco, eppure ci sarà chi voterà Bersani e Monti il cui programma è quanto di più oscuro e, quindi, pericoloso possa esserci.
Vaghe promesse di tagli alle tasse, sempre abbinati a quel richiamo alla equità fiscale e, soprattutto, alla “compatibilità con l’europa” che, finora, si è sempre tradotto in un aumento della spesa pubblica per soddisfare le clientele di partito e in un aumento della pressione fiscale, con la riduzione delle nostre capacità di risparmio e di spesa.
Berlusconi, invece, ci ha fornito chiare indicazioni:
-         entro maggio restituzione dell’imu pagata a Monti;
-         abolizione dell’imu sulla prima casa per cui sin dalla rata di giugno ci terremo i soldi che tale tassa ci sottrarrebbe;
-         un punto di irpef in meno ogni anno, per arrivare alle due aliquote al 23 e al 33 %.
Come si fa a scegliere un’altra coalizione ?


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12 febbraio 2013

Monti sempre peggio

Avete ascoltate le ultime uscite di Monti ?
Avvicinandosi la scoppola elettorale, il timbro di voce è strozzato come quello del bambino al quale sta per essere tolto il giocattolo cui teneva tanto e sta per mettersi a piangere ma vuole ancora cercare di convincere i genitori e, così, cerca di darsi un tono, di controllare la rabbia e la tigna.
E i contenuti.
Io ... io ... io ... io ... io ...
Poichè a parte chi cerca di conservarsi il posto garantito da quei poteri forti che ancora sostengono Monti, confidando nelle baionette internazionaliste di Francia e Germania e si propongono di farlo convolare a nozze con l'altro internazionalista, Bersani, nessuno più celebra le sue gesta, deve farsi "pat pat" da solo.
Tasse, imu, crescita, tutto avverrà "solo quando lo dirà lui" e se lui non ci sarà, allora sarà tutto un disastro.
Se prima Monti non mi piaceva, adesso mi disgusta proprio, come uomo prima ancora che come politico.
Quasi quanto un comunista.



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11 febbraio 2013

Il Papa e le elezioni


Mentre mi godo dalla finestra dello studio, in montagna, una delle nevicate più intense ascoltando la radio, la trasmissione viene interrotta per annunciare le dimissioni del Papa Benedetto XVI.
Per la settima volta nella storia,  più di settecento anni dopo il celeberrimo, grazie a Dante, Celestino V (“colui che per viltà fece il gran rifiuto”) nel XIII secolo e seicento anni dopo l'ultimo dimissionario, Gregorio XII, un pontefice romano si dimette.
Sicuramente un evento epocale.
Sicuramente non è viltà quella di Benedetto XVI ma è l’età e questo attesta la sua lucidità e intelligenza che fanno la differenza con altri suoi coetanei che si ostinano, nonostante una vita passata nell’errore conclamato, a restare avvinghiati alla loro  poltrona.
Da agnostico devo dire che, salvo miracolose elezioni di un papa "come dico io", le dimissioni di Benedetto XVI, di cui ho  letto molti libri e che apprezzo e stimo, contribuiranno ad allontanarmi ancora di più dalla chiesa, dove vedo troppi soggetti che fanno prevalere idee e fondamentalismi contrari a quella che ritengo debba essere la politica di una chiesa cristiana, cioè una delle fonti della nostra Civiltà che si è dimostrata la più grande perché quella che ha dato di più al maggior numero di persone.
Probabilmente il papa si è reso conto di essere troppo anziano per combattere quegli estremismi che richiederebbero pugno di ferro contro chi usa la chiesa per scopi politici.
Quindi, a seconda di chi sarà eletto o vedremo, come nelle profezie, i “cosacchi” abbeverare i loro cavalli nel Tevere, oppure vedremo una chiesa che saprà riscuotersi e reagire allontanando chi non c’entra nulla con la millenaria storia della cristianità.
Se mi si consente una critica alle scelta del papa è nel tempismo.
Dimissioni annunciate a tredici giorni da una importante scadenza elettorale ed effettive tre giorni dopo il voto.
Proprio nel momento in cui l’Italia ha necessità di sicurezze e di certezze.
Potrei dire e sperare che, venuta meno una certezza con Benedetto XVI, gli Italiani debbano mettersi nelle mani di un uomo forte, un’altra certezza, che non può essere altri che Silvio Berlusconi.
Per evitare che ad abbeverare i loro cavalli nel Tevere dopo il voto siano Bersani e Monti e, peggio, i loro scudieri Vendola e Casini. 



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Bersani e i suoi compagni

Mentre Napolitano dopo quasi novanta anni passati nell'errore scopre gli orrori e gli errori comunisti (ma non si ritira a vita privata per fare ammenda ...) Bersani e D'alema hanno intrattenuto a Torino l'internazionale della sinistra europea ivi convenuta per sostenere la scalata dei comunisti italiani al governo.
Bersani ha incautamente detto che lui vuole vincere un po' per se stesso , un po' per i suoi compagni europei terrorizzati a dover affrontare di nuovo Berlusconi che potrebbe allearsi con il Regno Unito e i piccoli stati dell'unione per far saltare una costruzione che favorisce solo tedeschi, francesi e concede le briciole ai loro vassalli.
Da notare l'assoluta assenza, di coloro per i quali vincere, del Popolo Italiano che, anzi, è minacciato dalle leggi di spesa promesse da Bersani (unioni omosessuali con corollario di pensioni di reversibilità e assistenza sanitaria, idem per cittadinanza e voto agli immigrati e ben sette miliardi di aumento delle spese pubbliche perinterventi "educazionali e ambientali", cioè per le clientele di partito).
Allora vinca Berlusconi soprattutto per noi Italiani (abolizione dell'imu, restituzione della razzia operata da Monti, riduzione delle tasse, condono tombale, tagliare le unghie a Equitalia) un po' anche per i compagni europei di Bersani.
Che si mangino il fegato vedendo l'Italia tornare Indipendente e Sovrana dopo la parentesi Monti e gli Italiani votare con la loro testa e non in base ai capricci della Merkel.



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10 febbraio 2013

Ricordiamo ancora e sempre


Nei giorni scorsi il comunista Napolitano ha cercato di silenziare la stampa nel riportare notizie e indiscrezioni (poche …) sulla vicenda del Monte dei Paschi di Siena.
I comunisti non sono nuovi a questa strategia omertosa e nel primo dopoguerra la applicarono nei confronti dei nostri connazionali Istriani e Dalmati contro i quali i comunisti slavi perpetrano un genocidio di massa, costringendo i sopravvissuti ad abbandonare le terre italiane, oggi come allora, di Istria e Dalmazia.
I profughi furono malamente accolti e in certi passaggi, purtroppo anche a Bologna, i comunisti li investirono di improperi e fischi.
Erano gli stessi comunisti, internazionalisti, che guardavano all'Unione Sovietica di Stalin come ad un “paradiso” e avrebbero lasciato anche Trieste nelle mani dei boia comunisti titini.
Erano i nonni e i padri (a volte anche gli stessi, allora molto più giovani) dei comunisti che oggi inneggiano all'unione sovietica europea che svilisce, offende e devasta le nostre Radici Identitarie, violando la Sovranità e l'Indipendenza di una Nazione.
Ricordare, quindi, i Martiri delle Foibe è rammentare quali siano le radici dei comunisti e conoscerli significa anche evitarli.



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09 febbraio 2013

Per chi tifa Bersani ?

Nel tentativo di scimmiottare l'esuberanza e l' ecletticità di Berlusconi, Bersani si adatta ad accompagnare Renzi allo Juventus Stadium di Torino per vedere Juventus-Fiorentina.
Renzi tiferà per la squadra della città di cui è sindaco, per forza, ma Bersani che c'azzecca ?
Lui di Bettola (provincia di Piacenza) non sarà mica uno di quelli che tifa per la squadra di un'altra città e non della sua ?
Nulla di più probabile per chi prima guardava a Mosca ed oggi a Berlino (via Bruxelles) dove ha promesso alla governante tedesca di impalmare Monti dopo il voto.
Del resto l'esterofilia di Bersani emerge anche dalla sua pervicacia volontà di distruggere le Radici nella nostra Nazione concedendo, al primo consiglio dei ministri che dovesse presiedere se disgraziatamente vincesse le elezioni, la cittadinanza e il voto agli immigrati.


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Monti si loda e si imbroda

Mario Monti ci ha riferito, con tono falsamente sommesso, che altri capi di stato e di governo europei si sono complimentati con lui perchè l'Italia non ha mai ottenuto tanto.
Poichè i suoi "meriti" non vengono riconosciuti dagli Italiani (che devono convivere con le sue tasse e tagli) Monti vuole farci sapere che è apprezzato all'estero.
Magari potremmo esportarlo in Germania in cambio di vil denaro.
Il problema è: lo vorrebbero in Germania uno come Monti o non è piuttosto il regalo avvelenato che i tedeschi ci vogliono imporre ad accettare come il famoso Cavallo di Troia ? 


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