Nei giorni scorsi è stata concessa la libertà condizionale a Francesca Mambro, condannata a più ergastoli per le azioni commesse durante “gli anni di piombo”.
In particolare la Mambro, con suo marito Giuseppe Valerio Fioravanti (insieme nella fotografia di molti anni fa), è stata condannata per la strage di Bologna, oscuro evento per il quale i due hanno sempre respinto ogni responsabilità e che, in tempi recenti, ha visto sempre più emergere una pista palestinese, in netto contrasto con la sentenza definitiva di condanna di Mambro e Fioravanti.
Anche volendo comunque ritenere la strage di Bologna a lei estranea, la Mambro è colpevole riconosciuta di alcuni omicidi, quindi l’ergastolo poteva essere, in assenza della pena di morte, la sanzione appropriata.
Però nessuno sconta neppure l’ergastolo.
E questo è un vulnus, gravissimo, per la nostra giustizia che non riesce, una volta individuati e condannati i rei, ad assicurare i cittadini circa la piena e completa esecuzione della pena.
Così, a cascata, se un condannato all’ergastolo non sconta il “fine pena mai”, uno condannato a 30 anni dopo 15 è già libero, uno invece di 20 anni ne sconta 8 e via discorrendo.
La Mambro, quindi, non rappresenta una eccezione, ma è un caso tutto italiano.
Un caso che trova riscontro nella vicenda di Adriano Sofri, ex capo di Lotta Continua, condannato con sentenza definitiva passata in giudicato (dopo ben 8 processi a dimostrazione della pienezza garantista della condanna) a 22 anni a seguito dell’omicidio del Commissario Luigi Calabresi.
Anche Sofri libero dopo soli 8 anni di galera (tra l’altro con tutti i confort della notorietà).
Quale la differenza tra i due ?
Contro la libertà (condizionale) della Mambro si sono scagliati tutti coloro che hanno taciuto per la libertà (per i soliti motivi di salute) di Sofri.
Ma la Mambro (non so però se lo sia ancora adesso) commise i suoi errori da posizioni di destra, Sofri da quelle di sinistra.
Ed è questa la differenza fondamentale.
I responsabili di sinistra degli anni di piombi sono ormai tutti liberi in Italia o all’estero.
Quelli di destra faticano a poter fruire delle stesse leggi pretese per i loro dirimpettai di sinistra.
Questa differenza fa ulteriormente perdere di credibilità il nostro sistema giudiziario.
A questo punto si deve scegliere: o tutti (destra e sinistra) fuori o tutti (destra e sinistra) dentro.
Entra ne
In particolare la Mambro, con suo marito Giuseppe Valerio Fioravanti (insieme nella fotografia di molti anni fa), è stata condannata per la strage di Bologna, oscuro evento per il quale i due hanno sempre respinto ogni responsabilità e che, in tempi recenti, ha visto sempre più emergere una pista palestinese, in netto contrasto con la sentenza definitiva di condanna di Mambro e Fioravanti.
Anche volendo comunque ritenere la strage di Bologna a lei estranea, la Mambro è colpevole riconosciuta di alcuni omicidi, quindi l’ergastolo poteva essere, in assenza della pena di morte, la sanzione appropriata.
Però nessuno sconta neppure l’ergastolo.
E questo è un vulnus, gravissimo, per la nostra giustizia che non riesce, una volta individuati e condannati i rei, ad assicurare i cittadini circa la piena e completa esecuzione della pena.
Così, a cascata, se un condannato all’ergastolo non sconta il “fine pena mai”, uno condannato a 30 anni dopo 15 è già libero, uno invece di 20 anni ne sconta 8 e via discorrendo.
La Mambro, quindi, non rappresenta una eccezione, ma è un caso tutto italiano.
Un caso che trova riscontro nella vicenda di Adriano Sofri, ex capo di Lotta Continua, condannato con sentenza definitiva passata in giudicato (dopo ben 8 processi a dimostrazione della pienezza garantista della condanna) a 22 anni a seguito dell’omicidio del Commissario Luigi Calabresi.
Anche Sofri libero dopo soli 8 anni di galera (tra l’altro con tutti i confort della notorietà).
Quale la differenza tra i due ?
Contro la libertà (condizionale) della Mambro si sono scagliati tutti coloro che hanno taciuto per la libertà (per i soliti motivi di salute) di Sofri.
Ma la Mambro (non so però se lo sia ancora adesso) commise i suoi errori da posizioni di destra, Sofri da quelle di sinistra.
Ed è questa la differenza fondamentale.
I responsabili di sinistra degli anni di piombi sono ormai tutti liberi in Italia o all’estero.
Quelli di destra faticano a poter fruire delle stesse leggi pretese per i loro dirimpettai di sinistra.
Questa differenza fa ulteriormente perdere di credibilità il nostro sistema giudiziario.
A questo punto si deve scegliere: o tutti (destra e sinistra) fuori o tutti (destra e sinistra) dentro.
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2 commenti:
Perfettamente d'accordo! Il sottoscritto è fermamente contrario alla pena di morte (vedi commento espresso in merito al post sull'argomento apparso su "Non si abbia paura di punire Caino"), ma è anche instancabile sostenitore della necessità di una sufficiente certezza della pena, inclusa, ovviamente, quella dell'ergastolo!
Quella certezza della pena che, in Italia, sembra oggi diventata una barzelletta. Speriamo che, in futuro, qualcosa cambi.
Tommaso Pellegrino - Torino
www.tommasopellegrino.blogspot.com
Se fosse stata presente nel nostro ordinamento, credo che sia Sofri che la Mambro avrebbero dovuto esservi sottoposti. Non essendo così, vorrei che i terroristi rossi e quelli neri fossero tutti trattati in modo uguale: dietro le sbarre a scontare fino all'ultimo giorno della loro condanna. Ma se ne liberano alcuni, devono liberare anche gli altri, senza troppa caciara delle organizzazioni di sinistra.
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