Leggo che un individuo della commissione europea, critica l’Italia perché sarebbe fuori dai parametri imposti dal protocollo di Kyoto.
L’esternazione del commissario europeo (di cui non ricordo il nome, tanto è importante …) è il miglior riconoscimento al governo Berlusconi per la sua fattiva azione a favore degli interessi italiani.
Infatti il protocollo di Kyoto vorrebbe imporre agli stati sviluppati una drastica riduzione di determinate emissioni, che si traduce in pesantissimi limiti e costi per le nostre industrie.
Al contrario lo stesso protocollo lascia ampi margini per inquinare ai cosiddetti “paesi in via di sviluppo” , consentendo loro ciò che da noi non è ammesso, con l’aggravante che da loro i sistemi di controllo, gli strumenti, i mezzi sono talmente meno accurati da produrre, a parità, ben più emissioni inquinanti di quanto non ne produciamo noi.
Berlusconi ha messo (spero non si contraddica nel futuro) una pietra tombale su questa discriminazione, decidendo che è più importante la ripresa economica del rispetto di un pezzo di carta sbilanciato a favore dei paesi “in via di sviluppo”.
Tale protocollo, infatti, è scritto nella tipica ottica comunista di abbassare il livello di sviluppo e di benessere e non di puntare ad elevare ai livelli più alti quelli bassi.
I divieti che vorrebbe imporre ai paesi industrializzati dell’Occidente abbasserebbero il nostro livello di produttività e di benessere, aumenterebbero i costi e determinerebbero un impoverimento globale che sarebbe accentuato in questo periodo di crisi finanziaria.
Noi vedremmo abbassare sensibilmente il nostro tenore di vita, senza che sia alzato quello dei paesi terzi.
Ergo: bravo Berlusconi (tieni duro !) e dillo chiaramente anche tu.
Me ne frego di Kyoto !
L’esternazione del commissario europeo (di cui non ricordo il nome, tanto è importante …) è il miglior riconoscimento al governo Berlusconi per la sua fattiva azione a favore degli interessi italiani.
Infatti il protocollo di Kyoto vorrebbe imporre agli stati sviluppati una drastica riduzione di determinate emissioni, che si traduce in pesantissimi limiti e costi per le nostre industrie.
Al contrario lo stesso protocollo lascia ampi margini per inquinare ai cosiddetti “paesi in via di sviluppo” , consentendo loro ciò che da noi non è ammesso, con l’aggravante che da loro i sistemi di controllo, gli strumenti, i mezzi sono talmente meno accurati da produrre, a parità, ben più emissioni inquinanti di quanto non ne produciamo noi.
Berlusconi ha messo (spero non si contraddica nel futuro) una pietra tombale su questa discriminazione, decidendo che è più importante la ripresa economica del rispetto di un pezzo di carta sbilanciato a favore dei paesi “in via di sviluppo”.
Tale protocollo, infatti, è scritto nella tipica ottica comunista di abbassare il livello di sviluppo e di benessere e non di puntare ad elevare ai livelli più alti quelli bassi.
I divieti che vorrebbe imporre ai paesi industrializzati dell’Occidente abbasserebbero il nostro livello di produttività e di benessere, aumenterebbero i costi e determinerebbero un impoverimento globale che sarebbe accentuato in questo periodo di crisi finanziaria.
Noi vedremmo abbassare sensibilmente il nostro tenore di vita, senza che sia alzato quello dei paesi terzi.
Ergo: bravo Berlusconi (tieni duro !) e dillo chiaramente anche tu.
Me ne frego di Kyoto !
2 commenti:
Berlusconi ha fatto i nostri interessi. E stasera Brunetta era ancora più inferocito di lui e le ha cantate chiare.
Forse non tutti sanno che la GB ha avuto il beneficio del 10%, sul 20% chiesto a noi.
Sarebbe interessante chiedere al Signor Barroso (che nessuno si è mai sognato di votare) se ci considera i più coglionazzi della Ue.
Kyoto? la grande bufala.
anche se per ipotesi si riuscisse a realizzare, a parte i gravissimi danni che comporterebbe alle economie, non servirebbe cmq a nulla.
A essere generosi le riduzioni dei gas serra sarebbero inferiori al 2%
ma come al solito qualcuno c'ha da guadagnare e con le bufale si guadagna molto
ciao
sarc.
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