La massiccia invasione di stranieri, estranei, totalmente estranei, alla Identità, alla Storia, alla Cultura britannica, cui comunque, con un malinteso senso imperiale, è stata concessa la residenza prima e la cittadinanza poi, sta portando delle storture che stanno trasformando la vecchia Inghilterra nel nuovo Sud Africa.
Sindaci musulmani, primi ministri indiani, ministri per la sicurezza che sminuiscono la portata delle violenze degli immigrati, cui fanno da corollario leggi e provvedimenti repressivi nei confronti di chi onora la bandiera inglese e sanzioni verso chi non si piega alla narrazione "inclusiva" verso lo straniero.
L'ultimo fatto, ancora oscuro nei suoi contorni per la cortina fumogena sollevata proprio dalle istituzioni e dal governo laburista di Starmer con una islamica al ministero della sicurezza, riguarda l'accoltellamento, su un treno, di undici passeggeri.
La polizia, una volta la migliore del mondo ed oggi costretta a misurare le parole nei comunicati perchè deve rispettare le becere indicazioni woke, naviga nell'ambiguità del negare che si sia trattato di un atto terrorista, rifugiandosi nel comodo catenaccio dello "squilibrato psichico".
Due arrestati, uno poi rilasciato, definiti "cittadini britannici, nati in Gran Bretagna" lasciando a lungo l'ambiguità della loro origine che, poi, si è scoperta essere africana e caraibica.
E' evidente che, in questo, come in altri casi precedenti, si gioca sull'ambiguità del concetto di cittadinanza, derivato dal barbaro ius soli che, fortunatamente, in Italia abbiamo evitato anche con l'ultimo referendum.
Soprattutto si sfumano le differenze tra il concetto di cittadinanza, che è l'atto amministrativo con il quale uno fa parte di uno stato e di nazionalità che è l'appartenenza ad una Nazione che sia, come sintetizzò perfettamente Manzoni, "una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor".
L'allarme che arriva dal Regno Unito è forte, ripetuto, angosciante e più tempo passa, più sarà difficile per il prossimo governo, presumibilmente di destra, forse del Reform Party, riportare quella grande, gloriosa, Nazione sui binari della Civiltà Occidentale senza un bagno di sangue.
Ma è un allarme che dovrebbe attivare tutte le nostre risorse per evitare di arrivare a quel punto, bloccarlo prima, respingere prima la deriva immigrazionista, mettendo ordine tra tutti gli arrivi.
Il 9% di chi risiede in Italia è immigrato, ma rappresenta il 40% dei detenuti e analoghe e anche superiori percentuali di chi commette atti criminali.
Le cosiddette seconde e terze generazioni, quelle che sono cresciute, quando non sono nate, in Italia rappresentano il nucleo delle bande giovanili.
Revocare la cittadinanza a chi l'ha, troppo facilmente, ottenuta se commette atti criminali, fermare i ricongiungimenti per cui a fronte di un immigrato arrivano decine di parenti, espellere chi arriva illegalmente in Italia.
Prima che sia troppo tardi e ci si ritrovi nelle stesse condizioni del Regno Unito sotto Starmer.

1 commento:
L'ultima che ho sentito al riguardo, è che Starmer si è preoccupato che non vengano diffuse "fake news". Invece di difendere l'incolumità fisica dei suoi cittadini, lui è in ansia per le fake news.
A questo punto, siamo arrivati quando chi delinque non è bianco!
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