Le prime reazioni del Presidente Silvio Berlusconi che la stampa riporta dopo la sfacciata avance di Prodi sembrano confortanti.
Berlusconi non pare lasciarsi irretire dai toni curiali e ipocriti di un Prodi in netta difficoltà e alla ricerca di una sponda nel Centro Destra.
Ma temiamo anche l’offensiva dei consiglieri fraudolenti, di coloro che, magari per aggiudicarsi uno strapuntino in qualche nomina di infimo livello, sarebbero propensi ad accettare l’incontro con Prodi.
Berlusconi non deve però dimenticare la “notte di spogli e di brogli”, come lui continua a definire la sera del 10 aprile 2006 con i dubbi sulla legittimità del risultato.
E dubitare sulla legittimità del risultato significa anche mettere un punto interrogativo sulla legittimità di tutti gli atti del parlamento uscito da quella notte, ivi inclusi i provvedimenti sull’aumento delle tasse, ma anche la fiducia a Prodi.
Sedersi allo stesso tavolo con Prodi per discutere di legge elettorale significherebbe legittimare a posteriori quel che non si è mai voluto legittimare: il governo della sinistra uscito da quella notte.
E’ quindi opportuno che, se proprio (ma sarebbe meglio di no) Forza Italia e la CdL vorranno intavolare una discussione con la sinistra, lo facciano al più basso livello possibile.
Anche perché la legge elettorale c’è già ed è una buona legge che, per diventare ottima, avrebbe bisogno solo di un paio di ritocchini marginali:
- collegio nazionale per il premio di maggioranza al senato (cassato da Ciampi con i risultati che vediamo)
- inserimento delle preferenze.
Tutto il resto è … noia: il solito, sinistro imbroglio per conservarsi la poltrona.
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Berlusconi non pare lasciarsi irretire dai toni curiali e ipocriti di un Prodi in netta difficoltà e alla ricerca di una sponda nel Centro Destra.
Ma temiamo anche l’offensiva dei consiglieri fraudolenti, di coloro che, magari per aggiudicarsi uno strapuntino in qualche nomina di infimo livello, sarebbero propensi ad accettare l’incontro con Prodi.
Berlusconi non deve però dimenticare la “notte di spogli e di brogli”, come lui continua a definire la sera del 10 aprile 2006 con i dubbi sulla legittimità del risultato.
E dubitare sulla legittimità del risultato significa anche mettere un punto interrogativo sulla legittimità di tutti gli atti del parlamento uscito da quella notte, ivi inclusi i provvedimenti sull’aumento delle tasse, ma anche la fiducia a Prodi.
Sedersi allo stesso tavolo con Prodi per discutere di legge elettorale significherebbe legittimare a posteriori quel che non si è mai voluto legittimare: il governo della sinistra uscito da quella notte.
E’ quindi opportuno che, se proprio (ma sarebbe meglio di no) Forza Italia e la CdL vorranno intavolare una discussione con la sinistra, lo facciano al più basso livello possibile.
Anche perché la legge elettorale c’è già ed è una buona legge che, per diventare ottima, avrebbe bisogno solo di un paio di ritocchini marginali:
- collegio nazionale per il premio di maggioranza al senato (cassato da Ciampi con i risultati che vediamo)
- inserimento delle preferenze.
Tutto il resto è … noia: il solito, sinistro imbroglio per conservarsi la poltrona.
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5 commenti:
Sulle modifiche all'attuale legge mi trovi pienamente d'accordo.
All'epoca il primo sostenitore dell'inserimento delle preferenze (T.Buontempo, AN) ebbe critiche dagli alleati e sostegno dall'allora opposizione. Fu un errore, come la bocciatura della maggioranza al Senato perchè incostituzionale (almeno mi sembra ricordare).
Quanto alla mano tesa di Prodi io invece la trovo significativa: il Premier che va in casa del "nemico" dopo un'assenza di 11 anni, che apre al confronto sulla legge elettorale, è un Prodi che mostra tutta le sua debolezza e il suo bisogno di avere il sostegno politico di Berlusconi.
Prodi sa bene che se si arriva al referendum elettorale la sua vita politica è finita, i suoi alleati di governo farebbero a lui ciò che fecero i congiurati a Cesare...
Non scenderei a patti, questo no, ma resterei "up" per dettare la linea.
Buona giornata, Massimo
Buongiorno Massimo. Secondo me non si deve fare nessun compromesso, nemmeno piccolo. Solo sulla legge elettorale (con le preferenze) a patto che si vada a votare presto.
il problema è che Forza Italia e la CDL sta per Forza Italia e AN.
La lega sulla legge elettorale ha opinione diversa dai lacerti della CDL.
Quanto poi al premio di maggioranza al senato sarebbe onesto rilevare che la legge attuale riflette le tante distorsioni dovute al ridicolo federalismo italico.
Se Sparta piange Messene non ride.
Ciao
No, Simone, sul senato la legge attuale riflette solo le paturnie di Ciampi :-)
La Lega è obbligata, mancando al chiarezza dei suoi alleati, a tenersi aperta una porta per correre da sola. Si parla troppo di "larghe intese" dalle quali ad essere esclusa sarebbe proprio la Lega e l'estrema sinistra. Una cosa inaccettabile (l'esclusione della Lega ... ma anche il solo principio di "larghe intese" ;-).
Monica: per restare "up" è sufficiente una presenza costante e massiccia al senato per votare contro, sempre e comunque, ad ogni virgola proposta dalla sinistra :-D
Max,
tu hai ragione sul voto contrario(finalmente lo dico) ma ciò non sarà.
Le mie ultime notizie questo mi confermano, spalmate su più partiti.
C'è la possibilità di una mozione CdL, ma secondo me non se ne vedrà la luce.
Oggi ti scrivo.
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